Coronavirus, il documentario che offre una panoramica sorprendente all’interno di Wuhan

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La notizia della diffusione del Coronavirus è ormai nota in tutto il mondo. Tutti i paesi si sono adoperati alla ricerca di misure di sicurezza per evitare la diffusione dell’infezione. Come è stato sicuramente reso noto il virus in questione è “partito” dalla città di Wuhan, in Cina, contagiando decine di migliaia di persone. Molte di queste hanno perso la vita, altre stanno ancora combattendo questo sconosciuto morbo. Particolare è la storia di un regista e della sua troupe che, trovandosi nella suddetta città per girare un film vi sono rimasti bloccati all’interno. In attesa di poter uscire dal blocco, l’ingegno è giunto dalla loro parte.

Wuhan: The Long Night, il documentario sul coronavirus

Il regista Lan Bo inizialmente è andato nella città di Wuhan per girare un film. Il blocco per cercare di contenere il virus, che si è verificato il 23 gennaio, ha costretto l’equipaggio a cambiare i propri piani. Bloccati a Wuhan, decisero di usare il loro tempo e gli sforzi per documentare ciò che stava accadendo intorno a loro. Da ciò nacque il documentario in forma di cortometraggio intitolato Wuhan: The Long Night

L’obiettivo primario del cortometraggio sembra quello di trasmettere correttamente l’entità di ciò che sta accadendo. Il corto risultante, che è decollato sulla piattaforma cinese Weibo prima di passare ai social media occidentali (disponibile per la visione online), offre uno sguardo reale su Wuhan poiché la città è stata effettivamente tagliata fuori dal resto del mondo. Sebbene la metropoli cinese abbia una popolazione di 14 milioni di persone, le riprese del cellulare catturate da Lan e dalla sua troupe sono di una città fantasma. Pochissime persone vagano per la città, le strade e le autostrade sono quasi completamente deserte e, nella sequenza più sorprendente del corto, un uomo si sporge dalla finestra su una strada deserta, cantando “My Motherland and Me“.

Le parole di Lan Bo, regista del corto Wuhan: The Long Night

Lan Bo, sentendosi in parte protagonista di quello che può essere definito a tutti gli effetti un evento epocale, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Nella sua intervista il regista lascia trapelare la sua preoccupazione per la situazione che è ancora in evoluzione, ma si ritaglia anche spazio per parlare dei suoi progetti futuri.

Voglio fare qualcosa di significativo” ha detto Lan. “Dal momento del blocco, non c’è stato nessun video che presenti una vista così panoramica […], penso che queste immagini saranno un prezioso riferimento storico e ispirazione per altri documentari.

Spinto dal successo del cortometraggio, Lan ha in programma di realizzare un documentario di lunga durata su Wuhan in blocco, incentrato su come le persone rimaste in città sono state colpite. Finalmente, dunque, la città morta verrà raccontata e mostrata a tutto il mondo.

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.