Coronavirus UK: grande polemica per il film Contagion mandato in onda da ITV

In un periodo particolarmente difficile per gli effetti del Coronavirus, che iniziano a farsi sentire anche nel mondo dello spettacolo con diversi casi di attori, produttori o registi positivi, è apparsa come particolarmente infelice la scelta di ITV, canale britannico che è stato bersaglio di tantissime polemiche da parte degli spettatori. Il Coronavirus in Gran Bretagna è diventato ormai un qualcosa di incredibilmente temuto e, dopo la notizia secondo la quale il premier Boris Johnson è positivo, i cittadini del Regno Unito sono stati pervasi da quel naturale timore che è ormai la costante della nostra quotidianità. Per questo motivo, proiettare il film Contagion che – in qualche modo – anticipa la realtà del Coronavirus nella sua trama non è stato visto di buon grado dal pubblico, che ha bersagliato la tv britannica su Twitter, creando un vero e proprio trend topic.

Contagion, il film del 2011 che anticipa il disastro del Coronavirus

Per comprendere le polemiche che si trovano alla base di Contagion, film del 2011 che è stato messo in onda da ITV in un momento particolarmente difficile per la contemporaneità dell’uomo, bisogna conoscere la trama del film, per quanto il titolo del prodotto cinematografico sia già – di per sè – particolarmente emblematico. Tra analogie e differenze, ciò che si osserva nel film – con Matt Damon, Laurence Fishburne, Kate Winslet, Marion Cotillardcon –  è incredibilmente fondamentale per il momento storico che si vive, e che è dominato dall’emergenza Coronavirus.

“E’ un buon film da guardare in questo momento: sebbene sia cupo e faccia riflettere, alla fine offre un barlume di speranza”, aveva commentato Edgar Wright, attore e sceneggiatore britannico in merito alla trama del film. In effetti, il prodotto cinematografico parla di un possibile futuro dominato da una pandemia mondiale e di origine animale: così come riscontrato nella realtà del Coronavirus, in effetti, il contatto tra uomo e animale ha determinato la diffusione del virus, nonostante nel film il vettore fosse stato determinato da un virus chiamato MEV-1 che, originatosi dai pipistrelli, si era diffuso attraverso i suini passando poi agli uomini.

Differente, invece, il tasso di mortalità: se il Coronavirus ha una mortalità mondiale stimata al 3,4% – per quanto ci siano stati dei picchi in alcune nazioni come l’Italia -, il MEV-1 all’interno del film ha un tasso di mortalità molto alto, avendo determinato la morte del 20-30% della popolazione contagiata (circa 26 milioni di persone), con il decesso che sopraggiunge dopo sole 48 ore. Alla fine del film, come indicato precedentemente, la speranza: i protagonisti riescono, infatti, a trovare il vaccino che riuscirà a salvare il mondo. Come indicato dallo sceneggiatore Scott Burn, il film è stato realizzato in un momento storico in cui il timore che potesse scoppiare una pandemia mondiale era più che un semplice presagio: “Ho questa incredibile fiducia negli scienziati che conosco, e ho una incredibile fede nel genio americano. So che ci persone in ogni settore che cercano di proporre idee per essere al sicuro e questo mi scalda il cuore. L’abilità degli scienziati mi incoraggia a credere in questo e sono grato che il tasso di mortalità di questo virus non sia come quello del film. Credo che ne usciremo”, ha spiegato lo sceneggiatore.

Le grandi polemiche nate su Twitter

A seguito della messa in onda del film Contagion, la ITV è stata subito bersagliata dal pubblico britannico, che ha attaccato non tanto il film in sè, diffuso a partire dal 9 settembre del 2011 e quindi completamente estraneo a qualsiasi dinamica relativa alla tragedia per Coronavirus che si osserva nella nostra quotidianità, ma la scelta televisiva e di palinsesto che portato a mandare in onda il film stesso, in un periodo in cui la televisione dovrebbe – invece – rappresentare l’alternativa e la distrazione e la quotidianità che si vive.

Ovviamente, la conseguenza principale di questa scelta è stata rappresentata dalle grandi polemiche che sono nate su Twitter, con almeno 160 persone che sono state impegnate, intorno ad un unico trend topic, a coprire di critica ITV, il canale televisivo che ha permesso la messa in onda di Contagion. Non volendosi soffermare direttamente sui singoli tweet che hanno alimentato la polemica, basti considerare che diversi spettatori hanno sottolineato proprio come il momento sia stato completamente sbagliato e certamente poco inerente per una visione da parte degli spettatori; se per molti, però, la scelta è stata piuttosto infelice, altri spettatori hanno invece sottolineato come quello che l’umanità sta vivendo sia il momento perfetto per osservare un piccolo cult come Contagion, un prodotto incredibilmente visionario nei suoi contenuti e in molti dei suoi dettagli. Non è da negare a priori, ovviamente, la possibilità di un passo indietro da parte della rete televisiva britannica rispetto alla sua scelta.

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.