Premio César alla miglior regia per Roman Polanski: le polemiche femministe e le accuse al regista

Roman Polanski, Adele Haenel, J'accuse, instagram, César

Roman Polanski, celebre regista di origini polacche, è stato insignito del premio César per la miglior regia. Nessun altro evento alla cerimonia, che è comparabile a quella degli Oscar negli Stati Uniti, avrebbe potuto inasprire in questo modo l’ambiente. Nei momenti esattamente successivi alla premiazione all’interno diversi gruppi di persone si sono allontanati verso l’uscita, mentre al di fuori della struttura è scoppiato il caos. Una schiera di femministe infatti, ha fatto partire la protesta contro questa premiazione che è stata giudicata come “uno schiaffo in faccia alle vittime del regista“.

Le accuse a Roman Polanski e i casi di abuso

Negli anni il regista Roman Polanski ha attirato a sé le antipatie delle schiere femministe per diversi episodi di abusi su minori, alcuni dei quali anche confermati dallo stesso Polanski. Il vincitore del premio César, che non era presente alla cerimonia, è accusato di violenza sessuale nei confronti di una minorenne, fatto accaduto a Los Angeles nel 1977. Il regista ammise di aver avuto un rapporto sessuale con l’allora tredicenne Samantha Geimer. Per quel reato trascorse 42 giorni in prigione e successivamente cercò un accordo per una pena con la condizionale. Polanski però fuggì in Francia, cercando una sorta di riparo da ciò per cui era stato accusato.

Diverse le accuse che gli sono state rivolte nei decenni successivi, tra cui il presunto stupro dall’ex attrice Valentine Monnier, fatto avvenuto nel 1975, che la donna ha dichiarato in un’intervista nel novembre 2019. Riguardo al caso Geimer, nel 1993 Polanski ha raggiunto un accordo economico di risarcimento – 500mila dollari più interessi – con i legali della Geimer, ma, secondo diverse fonti giornalistiche, non ha mai tenuto fede per intero all’accordo. Nel 2008 la Geimer ha dichiarato che per lei Polanski “aveva già pagato abbastanza per il suo crimine” e che desiderava non fosse “condannato ad ulteriori punizioni”.

La reazione dell’attrice Adele Haenel alla vittoria del film J’accuse

Diverse sono state le rappresentazioni dello sdegno dei presenti alla cerimonia per la vittoria di Roman Polanski. Il film in concorso infatti, intitolato J’accuse, ma distribuito in Italia come L’ufficiale e la spia era candidato a ben 11 premi César. Quello attribuitogli è stato il premio alla miglior regia.

Decisamente particolare è stata la reazione dell’attrice Adele Haenel, presente alla cerimonia in quanto candidata al premio come miglior attrice per il film Ritratto di una giovane in fiamme. L’attrice sembra essersi alzata e diretta verso l’uscita. Durante l’abbandono della struttura Adele Haenel ha gridato “Vergogna”. Dietro di lei si sono alzate diverse persone, tra cui la regista del film con lei protagonista Celine Sciamma, e l’hanno seguita verso l’uscita.

Negli stessi secondi in cui si verificava la protesta in diretta tv, la presentatrice della serata, l’attrice e comica Florence Foresti ha pubblicato un post su Instagram con sfondo nero e la scritta: “Disgustata”.

About the Author

Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.