A Classic Horror Story: 3 cose da sapere prima di guardare il film su Netflix

A Classic Horror Story: 3 cose da sapere prima di guardare il film su Netflix

Su Netflix è approdato con gran clamore A Classic Horror Story, un film horror italiano diretto dai registi Roberto De Feo e Paolo Strippoli. Trattandosi di una produzione nostrana ha da subito catturato l’attenzione, ma soprattutto la curiosità di molti. La pellicola infatti si presenta con grandi pretese al vasto pubblico di Netflix e quest’ultimo lo ha pubblicizzato accostandolo ad altri grandi titoli del genere horror, uno su tutti Non aprite quella porta, di Tobe Hooper. Queste sono le tre cose che bisogna sapere su A Classic Horror Story prima di guardarlo.

1. Il premio alla regia a Roberto De Feo e Paolo Strippoli

Roberto De Feo e Paolo Strippoli, registi di A Classic Horror Story, grazie a questa pellicola hanno vinto il premio alla regia al Taormina film fest. Entrambi sono stati premiati con i cariddi d’argento per la miglior regia grazie al film che è stato distribuito su Netflix e prodotto dalla Colorado Film, al suo debutto al Festival. Si tratta di un riconoscimento importante che certamente avvalora l’operato dei due registi ed impreziosisce la pellicola. Queste le parole spese al festival per descrivere il film in questione:

Un omaggio alla tradizione di genere, sorprendente e dissacrante e un’assoluta novità nel variegato universo del cinema horror.”

2. Accoglienza e valutazioni del film alla sua uscita

Come ogni film A Classic Horror Story è passato sotto il giudizio risultante dall’aggregatore Rotten Tomatoes. Sono state prese in considerazione sette critiche circa il film e ne è risultata una valutazione complessiva di 5,6 su 10. Nel dettaglio il film ha ricevuto il 43% delle recensioni professionali positive basate sulle suddette valutazioni. Anche altri siti hanno avuto cura di dare un giudizio sulla pellicola. Tra i più emerge il commento di Tommaso Tocci, di MYmovies.it, che dopo aver dato ben tre stelle su cinque al film ne parla così:

Più che un serio tentativo di lavorare la forma horror nel contesto dell’industria italiana, A Classic Horror Story finisce per essere un grido di frustrazione citazionista forse troppo ovvia e legata al postmodernismo anni Novanta. Pur sempre di grido si tratta, però, il che è un segno di vita importante. Il talento di De Feo e la sua astuta attenzione alle logiche del genere farà il resto

3. La chiave di lettura di A Classic Horror Story

Quando si pensa all’horror italiano vengono subito in mente Dario Argento, Pupi Avati, Lamberto Bava e così via. Tuttavia questi nomi così importanti sono legati ad un periodo ormai a noi lontano, è difficile infatti che ad oggi si pensi al cinema horror italiano degli ultimi tempi senza storcere il naso. A Classic Horror Story non segue la direzione della rivoluzione di genere, ma cerca quasi di denunciare quanto accaduto a questa categoria negli ultimi anni. Nella pellicola infatti si può notare una non trascurabile presenza di stereotipi del genere horror, scene già viste e riviste, tematiche riproposte negli anni in diverse salse. Tutto questo sembra quasi voler giungere ad una banalizzazione del film e consequenzialmente dell’intero genere in cui esso è insito, considerando poi anche il titolo quasi sarcastico “A Classic Horror Story”. Sembra essere questa la chiave di lettura da conoscere per poter prendere visione del prodotto nella maniera corretta e non rischiare di inciampare in incomprensioni e false aspettative.

About the Author

Salvatore Di Filippo
Salvatore Di Filippo, appassionato di film e serie TV, in particolar modo del genere horror. Da sempre aggiornato su news ed eventi legati al mondo dello spettacolo.