Arcane: recensione e tutto ciò che c’è da sapere sulla nuova serie tv animata Netflix

Arcane: recensione e tutto ciò che c'è da sapere sulla nuova serie tv animata Netflix

Arcane, la serie animata statunitense ambientata nell’universo videoludico di League of Legends, annunciata in occasione della celebrazione del decimo anniversario del videogioco, ha stabilito il record come serie più vista su Netflix ad una settimana dal suo debutto, classificandosi al primo posto della Top 10 della piattaforma in 52 paesi.

Arcane: la trama

Divisi in tre atti da tre episodi ciascuno, scritti interamente da Christian Linke e Alex Yee, per la regia di Pascal Charrue, Jerome Combé e Arnaud Delord, gli intrecci di Arcane: League of legends si svolgono nel contrapposto dualismo degli eleganti palazzi della città del progresso di Piltover ed i bassifondi dell’oscura città di Zaun, in cui faremo la conoscenza delle due sorelle protagoniste Vi (Hailee Stanfield) e Powder (Ella Purnell), cresciute dal misterioso Vander e costrette a dividersi su due fronti opposti della vita, a causa di alcuni tragici eventi che nel corso degli episodi saranno gli stessi a farle collidere.

Attorno a loro si muovono intrighi, l’eterna lotta per il potere e il destino di numerosi personaggi. L’invenzione dell’hextech, condotta per mano dei due brillanti scienziati Jayce Talis (Kevin Alejandro) e Viktor (Harry Lloyd), accende i riflettori sulla tenue promessa di un glorioso futuro, tuttavia, questo potenziale ha un costo e il fallimento potrebbe rivelarsi devastante a causa dei politici che tentano di controllare un potere che comprendono a malapena. Sostanzialmente vi è una cesura tra i ricchi, le élite economiche, scientifiche e politiche ed il resto della società. Più si scende infatti, più la vita si fa violenta, povera e degradata, ed è proprio nell’hextech che Zaun intravede la possibilità di redimersi.

Arcane: tutto ciò che c’è da sapere

Il 27 ottobre 2009 la Riot Games rilasciò per la prima volta League of Legends, una Battle Arena per Multiplayer Online creata da Brandon Beck, Marc Merril, Steve Mescon e Steve Feak, uno dei videogiochi più rivoluzionari ed amati di sempre. Il successo fu così clamoroso che nel giro di pochi anni la community arrivò a contare più di 70 milioni di iscritti dando il via ad un esplosivo flusso creativo unico nel suo genere. In occasione del decimo anniversario, la Riot Games in associazione con lo studio francese Fortiche ha deciso di creare una serie animata ambientata in un universo antecedente a quello del gioco, efficace a mettere in scena le backstories dei numerosi personaggi protagonisti della saga.

Esattamente come il gioco, lo show si rivolge ad un pubblico 16+, molte testate giornalistiche hanno inoltre notato come questo faccia appello sia agli spettatori occasionali che non hanno mai giocato, che ai fan di lunga data. Lanciata su Netflix a novembre 2021, la serie ha ottenuto ampi consensi dalla critica, che ne ha elogiato la ricchezza estetica e la narrativa a dir poco eccezionali. 

Arcane: animazioni e colonna sonora

Nonostante la qualità delle animazioni in CGI, della regia e del character design possano far pensare al lavoro di veterani del settore, in realtà Fortiche Production è agli esordi del debutto. Dalla fondazione ad oggi, però, lo studio di Parigi si era fatto conoscere per aver lavorato ai video dei Gorillaz, o con marchi come Coca Cola, Honda, Samsung e Panasonic. Riot e Fortiche avevano già collaborato in precedenza e gli stessi Christian Linke ed Alex Yee si sono congratulati durante un’intervista, affermando: “Il loro stile è unico, hanno un grande senso artistico, energia e tutto quello che fanno è molto originale. Per noi non c’erano altre opzioni, volevamo lavorare con loro e non ci sono stati dubbi sulla scelta”.

Anche per quanto riguarda la colonna sonora, siamo su un livello altissimo. Tanto che Riot ha organizzato una playlist da poter ascoltare su Spotify ed altri servizi di streaming. La traccia trionfante è naturalmente la nota sigla degli Imagine Dragons, ma ogni puntata ruota attorno un tema musicale a sé; per i creatori la musica infatti è un implemento fondamentale e per questo hanno deciso di enfatizzare ciascun momento clou associandolo ad una canzone. Il connubio di suoni ed immagini crea la perfetta atmosfera per ogni singolo episodio, rendendolo unico nel suo genere.

Arcane: la recensione

Arcane dal punto di vista estetico è semplicemente incredibile. L’unione della più alta raffinatezza dell’animazione CGI, con la dimensione vintage ed incredibilmente espressiva dell’animazione classica danno luogo ad un magico mix tra 2D e 3D, tra passato e futuro, un modello grafico che si muove in libertà in un mondo enigmatico. La magia viene descritta come nell’universo sci-fi del passato e ruota attorno all’atomo, qualcosa di molto potente e misterioso, non ancora ben padroneggiato e compreso.

I personaggi si destreggiano nel caos di un word building talmente riuscito e ben fatto che persino chi non sa nulla di League of Legends si troverà rapito dallo schermo, soprattutto per la totale mancanza del concetto di nemesi classico. Qui nessuno è realmente cattivo, la strada che porta al male è creata dalle buone intenzioni, dal desiderio di rivalsa o dall’amore viscerale. Un mondo che pare ripercorrere le stesse atmosfere fantasiose di quelle descritte vent’anni fa nei libri di J.K.Rowling.

In poche parole un cocktail di intrighi, misteri, colpi di scena e rovesciamenti continui, conditi dalla giusta dose di violenza ed azione, coerenti con l’audacia dell’insieme e con la volontà di affrontare temi e problematiche attuali. Vi è infatti l’inclusività in un mondo abitato da molte razze e culture, ma diviso dalla qualità di vita. Ciò che stupisce è il grande impatto emotivo che la serie riesce a produrre, come essa riesca ad essere un labirinto narrativo capace di affascinare, rimanendo ben distante dalla banalità monodimensionale, dalla ridondanza e dallo scontato già visto.

About the Author

Stefania D'Aniello
Appassionata di lingue, culture e comunicazione in tutte le sue forme verbali e non.