Bohemian Rhapsody: Thomas Flight demolisce il montaggio del film sui Queen

Bohemian Rhapsody critiche, Thomas Flight

Che Bohemian Rhapsody non sia mai stato apprezzato dalla critica è più che un semplice dato di fatto. Se da un lato il film sulla vita di Freddie Mercury e dei Queen è stato particolarmente apprezzato dai fan della band, che hanno portato la pellicola ad ottenere record incredibili in Italia, la critica non si è mai esposta a favore del prodotto cinematografico. I motivi sono molteplici: errori di scena, montaggio non apprezzato, scene inverosimili e tanto altro ancora. Tra le tante critiche mosse c’è quella di Thomas Flight, video saggista che ha completamente demolito il film attraverso una clip emblematica che dimostra tutti gli errori di montaggio.

I quattro Oscar ottenuti da Bohemian Rhapsody nella 91esima edizione degli Academy Awards

Non uno, non due, non tre. Sono stati addirittura quattro gli Oscar per Bohemian Rhapsody. Un risultato incredibile, se si considera che – stando al giudizio della critica – il biopic sulla vita di Freddie Mercury e dei Queen non avrebbe meritato neanche le cinque nomination ottenute. Il film ha ottenuto cinque nomine per gli Oscar, dopo la vittoria di ben due Golden Globes: miglior film, miglior attore protagonista, miglior montaggio, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro.

Delle cinque nomination ottenute, soltanto una non si è tramutata in premio: il miglior film è stato, infatti, Green Book, mentre Bohemian Rhapsody si è fermato al secondo posto nella classifica finale. Grande soddisfazione per Rami Malek, naturalmente, per la sua vittoria dell’Oscar come miglior attore protagonista.

Le critiche mosse a Bohemian Rhapsody

Nessuno poteva aspettarsi un risultato di questo tipo anche in virtù delle tante critiche che sono state mosse al film nel corso del tempo: molti tra gli addetti ai lavori, insieme a tantissimi fan della band che non hanno apprezzato il biopic musicale, hanno criticato il prodotto cinematografico per diversi motivi.

Gli errori più palesi ed evidenti sono di natura storica: molte scene sono inverosimili così come sono state concepite, o non accadute per niente nella realtà. La band, ad esempio, non si è mai sciolta nonostante le discordie che ci furono negli anni critici; We Will Rock You non è stata pensata né realizzata nel modo che viene mostrato; Freddie Mercury non dichiarò mai la sua omosessualità ai propri genitori e tanto altro ancora.

Criticata anche la perfomance di Rami Malek, per molti non ritenuto all’altezza di interpretare il grande leader dei Queen. Eppure, il film è stato un grande successo al botteghino: è il film musicale più visto di sempre, il più visto nel 2018 in Italia e nella classifica dei 20 film più visti di sempre nella nostra penisola. 

La clip in cui Thomas Flight dimostra gli errori di montaggio di Bohemian Rhapsody

Un’ultima critica mossa a Bohemian Rhapsody esula dagli errori di contenuto o dai falsi storici e riguarda, in senso stretto, quello che secondo Thomas Flight è un montaggio fallimentare, che non avrebbe meritato di vincere la statuetta alla 91esima edizione degli Academy Awards. Il video saggista ha pubblicato una clip divenuta, in poco tempo, virale: all’interno della stessa è mostrata una scena del film sui Queen, emblematica nel dimostrare quanto poco meritevole sia il montaggio realizzato.

La scena in questione vede i Queen seduti al tavolino nell’ambito del loro primo incontro con il produttore John Reid (interpretato da Aidan Gillen). La scena, seppur molto breve, è organizzata nel peggior modo possibile secondo Thomas Flight: 60 tagli in 104 secondi, per una media di un taglio ogni 1,8 secondi. Per dimostrare i grandi errori di editing, Thomas Flight ha paragonato questa scena a quella del film d’azione Transformers: The Last Knight, all’interno della quale la media dei tagli è di uno ogni 2,8 secondi. Se in quel caso, però, l’effetto è voluto e positivo – dal momento che si tratta di una scena particolarmente attiva, in cui c’è la celebre guerra tra macchine e umani – i troppi tagli in un semplice dialogo al tavolino snaturano troppo il film. In altre parole: editing disastroso.

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.