Califfato: trama, recensione e spiegazione del finale della Serie TV Netflix

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Califfato rappresenta uno degli ultimi tentativi realizzati da parte di Netflix, che ha deciso di espandere i suoi confini e i suoi orizzonti verso una cinematografia e una realizzazione di prodotti televisivi che non rispecchia soltanto i canoni standard e convenzionali della produzione televisiva, ma che si espande verso orizzonti artistici e cinematografici ben innovativi. La storia, che si basa su un thriller che ruota intorno a 5 donne protagoniste, prende in esame la figura dell’ISIS e dei suoi piani, in un momento storico che porta ad un rimando piuttosto necessario al 2015, anno in cui l’ISIS sembra imperversare particolarmente nel mondo, attraverso le sue azioni terroristiche che terrorizzarono e non poco l’occidente. La serie TV è stata apprezzata da molti, ritenuta da altri come eccessivamente paurosa o tale da distorcere la realtà. Secondo alcuni, infatti, la miniserie TV di 8 episodi si basa su un impianto piuttosto scorrevole che si lascia guardare tutto d’un fiato, mentre secondo altri la distorsione della realtà è così tanto palese da non riuscire a portare avanti un racconto che abbia un filo logico necessario o aderenti alla realtà. Tutto ciò che c’è bisogno di sapere in merito a Califfato, la nuova Serie TV Netflix sull’Isis.

Trama di Califfato, la nuova Serie TV Netflix sull’ISIS

Califfato è una serie TV piuttosto recente, resa disponibile su Netflix a partire dal 18 marzo del 2020, che si basa sulla trattazione dell’ISIS, in particolar modo nel contesto storico di una Siria del 2015, che fa da sfondo anche alla situazione sociale e culturale che si osserva contemporaneamente in Svezia nello stesso anno. Va sottolineato che l’anno in questione è fondamentale per la trattazione degli eventi, dal momento che si tratta dell’anno in cui l’ISIS sembrò imperversare particolarmente, in una dinamica espansionistica che si poggiò  sul terrore mosso nei confronti dell’Occidente. Si tratta di un ulteriore prodotto svedese presente sulla piattaforma di streaming, diretto da Goran Kapetanovic’ e creato da William Berhman.

La trama si basa su un ipotetico attacco terroristico in Svezia realizzato da parte dell’ISIS, la quale invia un missionario, di nome Ibbe, in Svezia, per compiere una missione: quella di assoggettare quante più persone possibili per la realizzazione di più attacchi contemporanei all’interno del paese svedese. Intanto, la poliziotta Fatima, sotto le mentite spoglie di Eva, intrattiene una comunicazione con Pervin, donna siriana che vive a Raqqa e cerca di fuggire in qualsiasi modo dalla difficile situazione che è costretta a vivere in Siria. Attraverso un telefono che le viene dato da una sua amica prima di trovare la morte, Pervin riesce a comunicare alla polizia tutte le manovre che l’ISIS vuole compiere nei confronti della Svezia, al fine di cercare di sventare un attacco terroristico che risulta essere ormai imminente.

In cambio, i servizi segreti svedesi riusciranno a liberare Pervin dalla morsa del terrorismo islamico. Intanto, la serie TV offre anche una particolare e complessa dinamica sociale dell’integrazione musulmana in Svezia, là dove la religione sembra essere particolarmente tenuta da parte nei contesti scolastici e popolari, così come i musulmani che sembrano essere allenati dal contesto sociale in cui vivono. E’ per questo motivo che Sulle, la sua migliore amica Karina e la sorella della prima riescono ad essere fomentati da Ibbe, che riuscirà ad integrarle all’interno di un progetto che prevede la loro adesione al mondo islamico, segnato dal trasferimento in Siria. Attraverso una dinamica convulsa di eventi che vengono molto spesso a convergere tra di loro, si giungerà verso un finale di serie piuttosto particolare e che, per certi versi, poteva non essere assolutamente previsto.

Di seguito, è riportato il cast di Califfato, la nuova Serie TV Netflix sull’ISIS:

  • Gizem Erdogan – Pervin El Kaddouri
  • Aliette Opheim – Fatima Zukic
  • Nora Rios – Sule Wasem
  • Amed Bozan – Husam El Kaddouri
  • Yussra El Abdouni – Lisha Wasem
  • Arvin Kananian – Nadir Al-Shahrani
  • Lancelot Ncube – Ibrahim “Ibbe” Haddad
  • William Legue – Omar Soudani
  • Simon Mezher– Suleiman Wasem
  • Amanda Sohrabi– Kerima
  • Albin Grenholm – Calle
  • Marcus Vögeli – Jakob Johannisson
  • Nils Wetterholm – Emil Johannisson

Recensione e spiegazione del finale di Califfato

La sensazione che si avverte guardando le 8 puntate di Califfato è quella di una trama che viene condotta troppo frettolosamente verso il finale, soprattutto nelle ultime puntate all’interno delle quali la dinamica degli eventi si svolge con estrema velocità. Se nelle prime puntate la tensione era stata piuttosto palpabile e, in certi punti, la visione era sembrata anche piuttosto forzata è pesante, tutto cambia nelle ultime puntate della stagione, all’interno delle quali si assiste ad uno spettacolo molto dinamico piuttosto velocizzato, che porta verso la risoluzione finale delle 8 puntate. Tuttavia, al di là degli aspetti meramente narrativi, va sottolineato come il finale stesso riesca a riscattare ancor più un prodotto che può non essere apprezzato da tutti, attraverso un impianto morale che porta sia sacrificare una delle protagoniste, attraverso la tua morte che avviene con un esplosione programmata all’interno di una discoteca, ma ad accompagnare questo gesto con la salvaguardia di tutte le persone che si trovavano all’interno di questa discoteca stessa.

In altre parole, l’insegnamento che la serie TV vuole dare è quella di un allontanamento rispetto ai canoni del Califfato e dello Stato islamico, per quanto ci sia immersi all’interno dello stesso nelle 8 puntate della stagione. In definitiva, Califfato può ritenersi un prodotto incredibilmente pop, in grado di affascinare per certi versi, dato il suo impianto storico che non ha bisogno di rifacimenti al passato ma che guarda alla realtà contemporanea, e soprattutto grazie ad una fotografia e una regia piuttosto esaltanti, che riescono a evidenziare alcuni dettagli piuttosto cruenti e altri che, per certi versi, potrebbero sembrare come proibitivi allo sguardo. Tuttavia, va anche sottolineato come molti aspetti di questa trattazione risultino essere, nella loro incredibile minuziosità, piuttosto lontani dalla realtà dei fatti, come denunciato da diversi spettatori. Allo stesso tempo, quindi, si sottolinea come manchi un approfondimento necessario dei personaggi, della modalità di inserimento all’interno dello Stato islamico, del motivo per cui i protagonisti si dividono tra Svezia e Siria, oltre che di tanti altri propositi che avrebbero necessitato di una stagione certamente più prolungata o di più stagioni. Nella sua estrema sintesi, Califfato può ritenersi un prodotto certamente riuscito, per quanto non impeccabile.

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.