Cannes 2021, Spike Lee è il primo presidente di giuria nero della storia: queste le sue dichiarazioni

Cannes 2021, Spike Lee è il primo presidente di giuria nero della storia: queste le sue dichiarazioni

La 74esima edizione del Festival di Cannes si è aperta attraverso una serie di sorprese piuttosto particolari per il pubblico, sia dal punto di vista prettamente estetico, sia per quel che concerne le figure professionali impegnate nell’ambito e nel contesto della manifestazione. Il Coronavirus aveva portato il Festival di Cannes a fermarsi per due anni ma, in occasione di un 2021 di ripresa, anche il festival ha deciso per una ripartenza in grande stile, soprattutto data la presenza di Spike Lee nelle vesti di presentatore e presidente della giuria. Si tratta del primo presidente di giuria nero nella storia del Festival di Cannes, dunque le dichiarazioni dello stesso hanno assunto, naturalmente, anche un tono riguardante la lotta al razzismo e le condizioni delle persone di colore negli ultimi 30 anni.

Le dichiarazioni di Spike Lee sul Festival di Cannes e non solo

La presentazione del 74a edizione del Festival di Cannes è avvenuta, naturalmente, da parte di Spike Lee, presidente della giuria della manifestazione cinematografica. Il discorso del regista è stato piuttosto incisivo, sia per le componenti storiche che ha avuto modo di raccontare, in riferimento al rapporto che ha con il Festival cinematografico, sia per il riferimento a una difficile e triste condizione per le persone nere, che risultano essere particolarmente vessate in un momento storico sicuramente delicato. Infine, il regista ha parlato anche di quale sia la nuova condizione del cinema contemporaneo, dettata soprattutto dall’esistenza di piattaforme streaming che sono adibite alla distribuzione e alla produzione di prodotti cinematografici e televisivi. Spike Lee, in effetti, ha deciso di realizzare e pubblicare il suo primo film su Netflix soltanto negli ultimi mesi, dunque la sua considerazione dello streaming risulta essere sicuramente cambiato e maggiormente maturata nei suoi aspetti.

Queste le sue dichiarazioni a tal proposito: “Cannes è il più grande festival cinematografico del mondo. Senza nulla togliere ad altri festival cinematografici. Uno dei miei Cannes più memorabili non aveva nulla a che fare con il cinema. Era negli anni ’90, quando i New York Knicks erano buoni. Eravamo in finale NBA. Sono volato da Nizza a New York per una partita e sono tornato. […] Un paio di settimane fa è stato il 32° anniversario del film. [in riferimento a Fai la cosa giusta] L’ho scritto nel 1988. Quando vedi il fratello Eric Garner, quando vedi il re George Floyd assassinato, linciato. Penso a Radio Raheem. E tu pensi e speri che 30 fottuti anni dopo, i neri smettano di essere braccati come animali. Quindi, sono contento di essere qui, però.”

Il regista ha poi aggiunto quanto segue, a proposito del Festival di Cannes di cui è presidente della giuria: “Le piattaforme cinematografiche e di proiezione possono coesistere. Un tempo si pensava che la TV avrebbe ucciso il cinema. Questa roba non è nuova. È tutto un  ciclo. Ed è ben documentato che “She’s Gotta Have It”, quando è apparso ai festival cinematografici, è stato un trampolino di lancio per la mia carriera”.

Il commento di Jodie Foster e la palma d’oro alla carriera

Se le dichiarazioni di Spike Lee hanno fatto sicuramente riflettere per il contenuto delle stesse, oltre che per la capacità – da parte del regista statunitense – di emergere in tematiche sociali di grandissima importanza, anche la presenza di Jodie Foster è stata sicuramente importante per il tenore dell’attrice, che ha avuto modo di ritirare la palma d’oro alla carriera di cui è stata insignita.

A seguito di una standing ovation che l’ha riguardata, l’attrice si è lasciata andare in una serie di dichiarazioni in francese, spiegando: “Applaudite forte eh, siete tantissimi, forse non vedevate l’ora di uscire! Dopo mesi isolati nelle nostre piccole bolle, sofferenti, con una paura mortale. Ora basta, basta pigiama, eccoci qui nei nostri bei vestiti. Il cinema non si è mai fermato. E’ un’arte in evoluzione continua, la creatività non si ferma mai e diventa immagine che provoca, emoziona, ci tocca, ci trasforma. Per tutto questo esprimo gratitudine al cinema”.

About the Author

Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.