Chi era Gianrico Tedeschi? Vita e carriera dell’attore scomparso a 100 anni

Tedeschi, lager, nazista

Ci ha lasciati all’età di cento anni Gianrico Tedeschi, uno dei più grandi attori della nostra penisola, divenuto un’icona per i ruoli ricoperti e gli spettacoli ai quali ha preso parte. L’attore è morto la notte scorsa nella sua casa di Crabbia di Pettenasco, sul lago d’Orta. Il 20 aprile scorso aveva compiuto 100 anni, festeggiati anche con gli auguri del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tedeschi era uno stimato attore di cinema e teatro che aveva approcciato la recitazione durante la reclusione in un campo di concentramento insieme ai suoi compagni di prigionia.

Chi era Gianrico Tedeschi?

Gianrico Tedeschi nasce a Milano nell’aprile del 1920, subito dopo aver conseguito il diploma parte per la guerra, vivendo in prima persona la campagna di Grecia. L’8 settembre ha rappresentato probabilmente la data più importante della sua vita, viene infatti imprigionato in un lager nazista dove comincia a recitare con alcuni compagni, tra cui Giovanni Guareschi e Enzo Paci. Come da lui stesso affermato: Sono diventato attore perché sono stato in campo di concentramento“. E’ Tedeschi stesso infatti a ricondurre l’inizio della sua carriera da attore solo ed esclusivamente alla prigionia, senza la quale tutto ciò non sarebbe successo.

Viene scelto da Giorgio Strehler che gli permette di approcciarsi in maniera concreta al teatro; in quegli anni infatti riesce anche ad entrare in Accademia. Diversi spettacoli e ruoli lo portano a conoscere grandi personalità dello spettacolo, registi che vanno da Luchino Visconti a Luca Ronconi. Quando non si trova sul palcoscenico prende parte a spettacoli televisivi famosissimi per l’epoca, basti pensare ad esempio a Carosello. Lavora in radio a stretto contatto con Raffaella Carrà ed entra nel cinema con, Bragaglia, Steno, Dessin e Rossellini.

Carriera di Gianrico Tedeschi

La sua carriera teatrale, durata settanta anni, lo vede collaborare con artisti e personalità dello spettacolo come Ruggero Ruggeri e Salvo Randone, passando per Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Romolo Valli e tantissimi altri, ma anche Renato Rascel e Domenico Modugno. Recita con gli allora giovani Massimo Popolizio, Sergio Rubini o Marina MassironiStrehler gli affida il ruolo di Pantalone in Arlecchino servitore di due padroni nel ’74 e Peachum nell’Opera da tre soldi, poi La locandiera Tre sorelle con Visconti.  Prende parte ai lavori di Testori con Ruth Shammah, il Bernhard del Riformatore del mondo con la regia di Maccarinelli.

I ruoli televisivi più celebri accostano il suo nome a titoli quali I giocatoriTredici a tavolaLa professione della signora Warren. Viene messo al centro di grandi progetti targati Rai, da Delitto e castigo (1963), a Il gabbiano (1969) e Demetrio Pianelli (1963). Si dimostra un eccelso attore anche nello spettacolo di taratura più leggera: nel 1961 infatti recita con Bice Valori Lina Volonghi nel varietà di Antonello Falqui Eva ed io e nel 1977 prende parte a Bambole, non c’è una lira. Molti lo ricorderanno anche per i suoi sketch pubblicitari in Carosello, in cui il suo personaggio aveva a che fare con le caramelle. Fu fortemente voluto da Raffaella Carrà che nel 1972 lo portò con sé nello spettacolo radiofonico da lei condotto intitolato Gran varietà. Il suo ruolo in questo spettacolo era quello del Conversevole: un arguto e colto oratore che si esprimeva nei confronti dei radioascoltatori con un linguaggio forbito di difficile comprensione.

Anni 2000

Nel 2000 aggiunge al suo curriculum teatrale lo spettacolo Le ultime lune di Furio Bordon, che porta in scena per dieci stagioni. E’ interessante sapere il fatto che precedentemente questo spettacolo era stato affidato a Marcello Mastroianni. Riceve il premio come miglior attore dell’anno nel 2011, quando aveva 91 anni, per il ruolo di Oldfiel in La compagnia degli uomini buoni di Bond con Ronconi. Dipartita finale rappresenta il suo ultimo spettacolo e risale al 2016. Qui Gianrico Tedeschi recita accanto a Franco Branciaroli, Ugo Pagliai, Massimo Popolizio. Celebre è la risposta che Tedeschi dava a chi gli chiedeva se non fosse stanco di recitare, egli infatti rispondeva: ”Al contrario, la scena dà forza”.

Il ricordo della figlia di Gianrico Tedeschi

Erano anni ormai che risiedeva a Crabbia sul lago d’Orta, nella dimora dove aveva festeggiato anche il suo centesimo compleanno. A fargli compagnia la moglie Marianella Laszlo, anche lei attrice. Aveva anche due figlie: Sveva ed Enrica, quest’ultima ha raccolto la testimonianza del lavoro d’attore del padre in un dialogo-biografia che reca il titolo di Semplice, buttato via, moderno. Il testo riporta le vicende della vita di un uomo che ha dedicato tutta la sua vita al teatro e che è riuscito a tirar fuori la propria arte e voglia di vivere anche dalle situazioni più oscure. Così racconta la passione per il teatro:

Mio papà era appassionato di teatro ci portava tutte le domeniche e io, che avevo sei anni, mi annoiavo da morire. Poi una volta mi ha portato al Teatro Dal Verme a vedere Ermete Zacconi in Spettri di Ibsen. La sua recitazione mi ha talmente impressionato che da lì ho cominciato ad andare volentieri a teatro“.

 

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Salvatore Di Filippo
Salvatore Di Filippo, appassionato di film e serie TV, in particolar modo del genere horror. Da sempre aggiornato su news ed eventi legati al mondo dello spettacolo.