Chris Cornell: il documentario sul leader dei Soundgarden sarà prodotto da Brad Pitt

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E’ stata una delle figure più importanti e rappresentative nella storia della musica. Il suo carisma, la sua personalità, la sua grande passione sono state le note dominanti della figura di Chris Cornell, leader dei Soundgarden tragicamente scomparso per suicidio. La sua morte, che ha avuto grandi ripercussioni nella musica contemporanea (basti pensare alla grande amicizia con Chester Bennington, ad esempio), ha lasciato un vuoto incolmabile, che solo il ricordo e l’affetto per il cantante e musicista statunitense possono colmare. Per questo motivo, la vedova di Chris Cornell e Brad Pitt sono al lavoro per la produzione di un nuovo documentario che riguarderà il leader di una delle band grunge più amate di sempre.

Chi era Chris Cornell

Tanti potrebbero essere i punti da cui partire per articolare un discorso completo su Chris Cornell: le sue meravigliose canzoni, l’esperienza con i Soudgarden, la sua complessa personalità, l’amicizia con Chester Bennington dei Linkin Park e tanto altro ancora. Ad ogni modo, il leader dei Soundgarden è stato uno tra i massimi rappresentanti non soltanto del grunge, ma anche del rock in generale; si potrebbe, anzi, definirlo, come uno dei pilastri della storia della musica. 

Il cantante e musicista statunitense ha militato, nella sua carriera, non soltanto nei Soundgarden e negli Audioslave, che l’hanno portato a divenire celebre nei migliori palchi internazionali, ma anche nel supergruppo Temple of the Dog. La sua permanenza, fino al 1997 (anno di scioglimento della formazione, poi riunitasi nel 2010), all’interno dei Soundgarden ha segnato un cambiamento sostanziale nella storia della musica. Con la band statunitense Cornell è stato uno dei massimi rappresentanti della scena grunge che, nonostante abbia avuto una vita relativamente breve, ha offerto tutto ciò che ha potuto in termini di passione, trasporto, qualità e talento. Per molti, l’album Superunknown rappresenta il cagno del cigno della scena grunge. 

Dopo l’esperienza con la prima formazione e una parentesi da solista, Cornell è diventato la voce di una formazione da lui fondata con ex membri dei Rage Against The Machine: Audioslave. La collaborazione artistica con la band andrà avanti fino al 2007 quando, a causa di divergenze artistiche, il frontman abbandonerà il gruppo che già in passato era rimasto orfano di Zack De la Rocha. Il suo nome, infine, è legato anche al prezioso supergruppo che fu uno delle perle del grunge: Temple of the Dog. La band, nata per omaggiare il defunto cantante dei Mother Love Bone, Andrew Wood, riuscì a creare un qualcosa di unico nella storia della musica, attraverso la convergenza di talenti quali lo stesso Cornell, Eddie Vedder e Matt Cameron. Nonostante ciò si tradusse in un solo album in studio e poche, e poco fortunose, esibizioni pubbliche, l’esperienza dei Temple of the Dog viene ritenuta, dagli addetti ai lavori, come una delle più qualitative del grunge.

Chris Cornell è morto suicida nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2017. Lo statunitense si è tolto la vita impiccandosi all’interno della stanza d’albergo in cui alloggiava a Detroit, dopo un concerto con i Soudgarden. La personalità dello statunitense, che ha sofferto fin dall’infanzia di crisi depressive, ha avuto il suo ultimo atto in un suicidio che ha totalmente spiazzato il mondo della musica e non solo.

I Am the Highway: il concerto tributo per Chris Cornell

La storia della musica ha dimostrato di saper omaggiare particolarmente i suoi rappresentanti, attraverso una serie di espedienti che permettono che il ricordo di alcune tra le personalità fondamentali di una cultura amata e apprezzata da sempre. Ciò si tramuta in alcuni esempi celebri: si pensi a Freddie Mercury e a Bohemian Rhapsody, biopic che ha fatto la storia della cinematografia attraverso numeri incredibili al botteghino: il film altro non è che un modo per ripercorrere, attraverso un normale adattamento cinematografico, le fasi della vita del leader dei Queen e della band stessa.

Chris Cornell è un altro dei nomi che nella storia della musica ha lasciato tanto, sapendo sempre emozionare e comunicare la grande passione che alimentava la sua musica. Al di là del documentario targato Brad Pitt che vedrà la luce a breve, un altro atto è stato essenziale per il ricordo di Chris Cornell: si tratta di I Am the Highway, il concerto tributo per il leader dei Soundgarden che si è tenuto a Los Angeles.

Il concerto si è tenuto mercoledì 16 gennaio 2019 al Forum di Los Angeles, e ha visto una folta partecipazione di numerosi pilastri del rock: dai Metallica ai Foo Fighters, dagli Audioslave ai Temple of the Dog, passando per gli stessi membri dei Soudgarden, che si sono esibiti con ospiti d’occasione, come Tom Morello, Taylor Momsen e Ozzy Osbourne. Il concerto è stato memorabile anche per le polemiche che sono nate a seguito dell’esibizione di Miley Cyrus: l’attrice e cantautrice statunitense si è esibita con il brano Two Drink Minimum.

Brad Pitt produrrà un nuovo documentario per Chris Cornell

Un ultimo atto che potrà omaggiare, si spera, nel migliore dei modi il leader dei Soundgarden è il documentario su Chris Cornell che Brad Pitt e la vedova di Cornell – Vicky – hanno deciso di produrre. Se la produzione sarà affidata al celebre attore, il regista del documentario stesso sarà, invece, Peter Berg, già nome noto per titoli come Lone Survivor e Deepwater Horizon.

Il documentario ripercorrerà, in un’epoca dominata particolarmente dai biopic musicali che tendono a romanzare molto le figure di cui trattano, nel modo più fedele possibile tutte le fasi della vita del leader dei Soundgarden. La produzione avverrà nella società Film 45. 

About the Author

Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.