Euphoria: le 5 serie tv da guardare se ti è piaciuto il prodotto HBO

Euphoria: le 5 serie tv da vedere se ti è piaciuto il prodotto HBO

Al podio delle tendenze degli ultimi mesi trionfa Euphoria, grazie al ritorno di fuoco degli episodi della seconda stagione disponibili ogni lunedì alle 03.00 a partire dal 17 gennaio 2022 su NowTV. Il teen drama sembra essersi velocemente guadagnato i favori del pubblico attraverso l’impeccabile interpretazione del cast, la colonna sonora fortemente comunicativa, l’estetica immersiva, le atmosfere psichedeliche, la veste tecnica impareggiabile e la struttura narrativa capace di cogliere tutti i dettagli di una generazione corrosa.

Ma chi mastica la cultura cinematografica e televisiva, sa benissimo che il prodotto non si distingue per i suoi intenti di denuncia; la novità non sta tanto nei temi trattati, ma nel modo in cui la serie vi si approccia. Infatti, sono numerose le storie che scavano a fondo in una realtà difficile da digerire: quella che vede come protagonisti adolescenti che lottano contro dipendenze, relazioni tossiche, rapporti familiari complicati, bullismo, criminalità, violenza, disturbi mentali e sessualità estrema. Ecco di seguito elencate le 5 serie TV da vedere per tutti coloro che hanno apprezzato Euphoria.

Skins (2007)

Prima tra tutte, figura Skins, la serie tv britannica a cui viene da pensare sin da subito guardando i primi episodi di Euphoria. Ideata dagli scrittori Bryan Elsley e Jamie Brittain per la Company Pictures e vincitrice del premio BAFTA, è stata trasmessa per la prima volta in Italia tra il 2007 e il 2013 su MTV (e disponibile attualmente su Netflix). Segue la storia di tre gruppi di adolescenti di Bristol durante gli ultimi due anni di scuole superiori. La controversa trama si sviluppa in 7 stagioni, passando attraverso temi quali famiglie problematiche, disturbi della personalità, disordini alimentari, abuso di droghe, autismo, sessualità, gravidanza giovanile, malattie mentali e morte.

La serie si distingue soprattutto per il cast eterogeneo, composto attraverso l’ingaggio di giovani attori esordienti e rinnovato ogni due anni, ovvero quando gli studenti terminano le scuole superiori. Proprio come in Euphoria, ogni episodio ruota attorno alla storia di uno dei protagonisti (facente parte dello stesso gruppo di amici), di cui vengono approfondite le peculiarità caratteriali e psicologiche attraverso la narrazione degli eventi.

My Mad Fat Diary (2013)

Tra i più sconosciuti e al contempo emozionanti teen drama c’è My Mad Fat Diary, serie televisiva britannica di sole 3 stagioni, trasmessa in prima visione sul canale E4 tra il 2013 e 2015, ma rimasta inedita in Italia. La storia si basa sul romanzo autobiografico My Fat, Mad, Teenage Diary e vede come protagonista la stessa autrice del libro, la sedicenne Rae Earl (interpretata da Sharon Rooney), per la quale è arrivato il momento di imparare ad accettarsi, con tutti i suoi 105 kg di sarcasmo e spigliatezza.

È infatti appena stata dimessa da un ospedale psichiatrico, in cui era stata ricoverata in seguito ad un tentativo di suicidio. Ma Rae è tutto tranne che una vittima inerte: è forte, intelligente e sboccata e vuole cominciare a vivere. Con l’aiuto di Chloe (Jodie Comer) inizierà a stringere nuove amicizie, esplorare sé stessa e fantasticare sui ragazzi come ogni adolescente, raccontandoci tutto attraverso l’espediente narrativo del diario segreto. La bravura degli autori nel rappresentare con vivido realismo e tenerezza momenti destabilizzanti e tematiche forti, è tale da rendere questa serie immancabile nella lista dei teen drama da guardare.

Grand Army (2020)

Altrettanto immancabile e toccante è Grand Army, serie televisiva statunitense di soli 9 episodi, uscita su Netflix nel 2020, scritta da Katie Cappiello (insegnante per 15 anni, di conseguenza esperta delle meccaniche tra gli adolescenti) e basata sulla sua stessa opera teatrale “Slut”, in cui una ragazza viene violentata da 3 amici. Grand Army racconta la generazione Z attraverso le vite di cinque studenti dell’omonimo liceo di Brooklyn, esplorando, senza edulcorare, tematiche forti.

Joey Del Marco (Odessa A’zion) è una ragazza determinata e decisa a sconfiggere le pretese patriarcali nella scuola, rimasta traumatizzata dopo esser stata molestata sessualmente da tre amici. Dominique (Odley Jean) è una ragazza haitiana costretta a portare sulle spalle il peso della povertà della sua famiglia, costantemente combattuta tra le sue aspirazioni e il senso del dovere. Leila Kwan Zimmer (Amalia Yoo) ha appena iniziato le superiori e vive una profonda crisi di identità: di origine cinese e adottata da genitori ebrei di New York, non si sente accettata in nessuna delle comunità di cui fa parte. Jayson Jackson (Malig Johnson) è un promettente musicista che dovrà scontrarsi di colpo col razzismo sistemico. Siddharta Pakam (Amir Bageria) è un nuotatore e studente brillante, con un futuro indirizzato ad Harvard; per raggiungere i suoi obbiettivi dovrà far luce sulla propria sessualità ed essere onesto con sé stesso e gli altri.

Baby (2018)

Baby è una serie televisiva italiana drammatica targata Netflix di 3 stagioni uscite tra il 2018 e il 2020. Ambientata nel quartiere Parioli, culla dell’élite alto-borghese romana, si ispira al caso della prostituzione minorile avvenuto a Roma nel 2014. La storia ruota attorno alla vita di due adolescenti, che pur conducendo una vita agiata e privilegiata, trovano via di fuga nella trasgressione. Le due protagoniste, Chiara (Benedetta Porcaroli) e Ludovica (Alice Pagani) frequentano lo stesso liceo e diventano amiche pur essendo diametralmente opposte.

Chiara è una studentessa modello che vive con sofferenza la crisi familiare dei genitori separati in casa e Ludovica è una ragazza anticonformista, che oltre la corazza da dura, nasconde il bisogno e la costante ricerca di attenzioni e amore. Spinte dal desiderio di evadere dalla propria realtà si ritroveranno coinvolte nel giro della prostituzione femminile, che le porterà a vivere una doppia vita: studentesse di giorno e squillo di notte. Attorno alle due ruotano numerosi personaggi e si intrecciano così le più svariate sfaccettature di temi contrapposti quali l’amicizia, l’amore, il bisogno di accettazione, la ribellione, l’eccesso e la sregolatezza.

Skam Italia (2018)

Skam Italia è un teen drama di 4 stagioni sviluppato da Ludovico Bessegato per TimVision e Netflix, distribuito a partire dal 2018. L’idea originaria, in realtà è scandinava, successivamente il format è stato adattato ad altri paesi, con nuovi attori e storie più radicate in termini di localizzazione. Questa è la versione italiana del format, e proprio come la matrice, ha una struttura antologica e una linea narrativa autoconclusiva: ogni stagione è dedicata ad uno dei personaggi frequentanti il liceo J.F. Kennedy di Roma, che deve superare una situazione di vergogna (da qui, il titolo, Skam significa proprio vergogna) che lo porterà ad un viaggio introspettivo di isolamento.

I protagonisti delle rispettive stagioni sono Eva (Ludovica Martino), che cerca di venire a capo della propria relazione altalenante e al contempo di stringere nuove amicizie; Martino (Federico Cesari), che fa coming-out e si innamora di un ragazzo già impegnato in una relazione eterosessuale e affetto da un disturbo borderline della personalità; Eleonora (Benedetta Gargari), segnata dalla quasi totale assenza dei genitori e incastrata in un rapporto tormentato con un ragazzo che ha avuto un flirt con una delle sue migliori amiche in precedenza; e in fine Sana (Beatrice Bruschi) in procinto di vivere una crisi interiore, divisa tra la religione islamica che le impone di sposare un altro musulmano e l’innamoramento per un ragazzo che non pratica più l’islam.

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Stefania D'Aniello
Appassionata di lingue, culture e comunicazione in tutte le sue forme verbali e non.