Godzilla vs. Kong, la recensione del film

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Con Godzilla vs. Kong, Adam Wingard prosegue nell’espressione del suo punto di vista personale sull’archetipo del Monster Movie. Nato come sequel dei film Godzilla II – King of the Monsters e Kong: Skull Island, rispettivamente del 2019 e del 2017, Godzilla vs. Kong è il trentaseiesimo film dedicato ai due celeberrimi mostri, nonché il quarto capitolo del cosiddetto MonsterVerse. Distribuito sul piano internazionale a partire dal 24 marzo del 2021 nelle sale cinematografiche e in streaming sulla piattaforma online di HBO Max, Godzilla vs. Kong ha riscosso i plausi degli appassionati che, guardandolo senza troppe pretese, hanno avuto modo di intrattenersi piacevolmente grazie alle botte da orbi presenti nella pellicola. In quest’articolo, vogliamo proporvi il nostro punto di vista su Godzilla vs Kong, attraverso una recensione.

Godzilla vs Kong, la recensione: trama

Descrivere le trame di alcune opere cinematografiche può essere davvero difficile. Determinate produzioni raggiungono livelli d’eclettismo straordinari, quasi impossibili da trasporre a parole. Come ogni medaglia, però, anche questa ha un rovescio: parliamo di film che spiegano già tutto nel titolo o nei primi minuti di girato. Tra questi, spiccano sicuramente quelli appartenenti al MonsterVerse di Legendary. Godzilla vs Kong ne è, in effetti, un esempio lampante. Il film promette due ore di feroci combattimenti tra creature mastodontiche, capaci di radere al suolo intere città solo camminando. Non si può dire che la pellicola non mantenga la promessa.

Alla fine, Godzilla vs Kong non ha mai voluto essere un film per addetti ai lavori o palati sopraffini. La pellicola è quella che è: un prodotto per tutti capace sicuramente di tenere gli spettatori a bocca aperta dal primo all’ultimo istante delle circa 2 ore che lo compongono. Fino alla fine, del resto, rimaniamo con il dubbio costante su chi vincerà questo acceso scontro, capace di trascendere la linearità della trama ed avere luogo in scenari sorprendenti, se non altro per il dinamismo con cui tendono a cambiare.

La chiave del successo del film

Ovviamente, come già il titolo lascia intendere e, come gli appassionati ben sapranno, il nuovo Godzilla vs Kong si ispira liberamente al film del 1962 King Kong vs Godzilla, proponendosi come una rivisitazione moderna e alla portata di tutti. Come abbiamo accennato in precedenza, Godzilla vs Kong ha riscosso grande successo tra il pubblico, avendo conquistato il titolo di film con i maggiori incassi in tempi di pandemia. Ma qual è il segreto del successo di un film dalle premesse tanto basilari? Ebbene, il film oggetto della nostra recensione, Godzilla vs Kong è il frutto di un lavoro di semplificazione particolarmente minuzioso. Nella pellicola, vediamo come il regista ed il suo team abbiano scelto, attraverso una cernita molto attenta, cosa conservare dei lavori precedenti e cosa eliminare in quanto fonte di distrazione.

Il risultato finale ha, naturalmente, permesso agli spettatori di focalizzarsi quasi esclusivamente sulla lotta tra i due mostri titanici, usando ben pochi espedienti per giustificare lo scontro di cui il film è oggetto. Quando le premesse sono queste, occorre abbassare le proprie difese e mettere da parte il proprio background tecnico. Godzilla vs Kong, infatti, è un prodotto assolutamente godibile, ma lo diventa nel momento in cui si scende a compromessi con la trama fantasiosa ed i vari escamotage che la rendono, decisamente, poco lineare. Alla fine, Godzilla vs Kong è un incontro all’ultimo sangue tra due colossi dell’immaginario collettivo, niente di più. Nel film, Godzilla è fuori controllo, decidendo di attaccare un centro di ricerca, apparentemente senza motivo. La risposta per fermarlo è Kong che, dunque, viene portato via da Skull Island. Il resto è azione allo stato puro.

La recensione di Godzilla vs Kong: le nostre conclusioni

Giunti al termine della nostra recensione di Godzilla vs Kong, è tempo di tirare le somme su una pellicola che, come detto, non vuole assolutamente presentarsi come un manifesto istrionico del cinema contemporaneo. Iniziamo col dirvi che, a differenza del primo film della serie, Godzilla e di Kong – Skull Island, la trama di Godzilla vs Kong si pone come semplice contorno ad uno scontro sensazionale senza esclusione di colpi. I primi due film tendono a caratterizzare i personaggi attraverso un sotto-testo naturalistico ed una morale intrinseca. Quest’ultimo lavoro del MonsterVerse, invece, non ha bisogno di trovare una sua personale dignità intellettuale; proponendosi il solo obiettivo di appassionare lo spettatore.

Per farlo, Godzilla vs Kong si serve di un cast ricco di ottimi attori (decisamente sottoutilizzati), tra i quali spiccano Millie Bobby Brown, Rebecca Hall e Julian Dennison, tra gli altri e di una serie di scene d’azione evolute e, per questo audaci. Godzilla vs Kong non ha paura di sperimentare: movimenti al rallenty, scene in POV e inquadrature in spider-cam mozzafiato abbondano nella pellicola, senza mai risultare superflue. Anche i giochi di luce non sono da sottovalutare, i toni sono fortemente desaturati e, di notte, i fasci di luce, i raggi atomici ed i neon degli edifici circondano le scene di un alone quasi fluo. Insomma, Godzilla vs Kong è un film che stupisce per effetti speciali e botte da orbi che, per questo, consigliamo come distrazione e fonte di svago anche ai semplici curiosi.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.