I 5 film horror che meritano una seconda chance

I 5 film horror che meritano una seconda chance

Il mondo del cinema è pieno di film che non sono stati apprezzati perché non compresi appieno. Questo discorso vale soprattutto per il genere horror, che probabilmente più di altri accoglie pellicole di serie B, o più in generale prodotti che, dato lo scarso budget hanno poche pretese. In questo marasma di film horror ce ne sono alcuni in particolare che con ogni probabilità meriterebbero una seconda opportunità. Ciò viene detto sia perché si tratta di pellicole non capite fino in fondo dagli spettatori dell’epoca in cui sono uscite, sia perché in fondo hanno un potenziale che sembra essere rimasto inespresso. Ecco dunque i 5 film horror che meritano una seconda chance.

Phantasm (1979)

Opera maggiore del regista Don Coscarelli, Phantasm è un film girato nel 1979 con protagonista l’icona horror Angus Scrimm, il quale condivide le scene con A. Michael Baldwin e Bill Thornbury. A questo primo capitolo ne sono seguiti altri quattro che hanno dato vita alla saga del Tall Man. Mike è un ragazzino che, intrufolatosi di nascosto nel cimitero Morningside, vede il becchino sollevare da solo una bara e riportarla nel mausoleo. Intento a scoprire il mistero che si nasconde dietro questo avvenimento, il ragazzo scopre che il Tall Man (questo il nome dato al becchino) utilizza i cadaveri per creare un proprio esercito di schiavi. Mike, insieme al fratello maggiore Jody e al gelataio Reggie, tenterà di fermare quanto sta accadendo all’interno del cimitero.

Seppur questo film sia considerato dai più un vero e proprio cult del genere horror, rientra in questa lista per il fatto che da diversi anni si sia perso molto di vista. Questa è una pellicola che ogni amante del genere dovrebbe vedere almeno una volta nella vita e fa perciò rumore il fatto che non se ne parli più da diverso tempo. A testimonianza di ciò lo scarsissimo successo riscosso dagli ultimi capitoli della saga (l’ultimo film, Phantasm – Ravager, non è stato neanche doppiato in lingua italiana). Diviene obbligatorio dunque dare una seconda chance a questo film che parla di amicizia, amore fraterno e lealtà, riuscendo a scavalcare la componente prettamente orrifica.

Venerdì 13 (2009)

Venerdì 13 è un film del 2009 diretto da Marcus Nispel. Rappresenta il reboot della saga di Venerdì 13, voluto fortemente dalla New Line Cinema dopo il grande successo del reboot della saga di Non aprite quella porta (2003). Clay Miller è in cerca della sorella, scomparsa presso il campeggio vicino il lago Crystal Lake. Lì trova alcuni ragazzi cha alloggiano in una casa sul lago, ma che sembrano non poterlo aiutare. Nessuno sa però che nei pressi del Crystal Lake si aggira Jason Vohorees, un micidiale killer che tenterà di assassinarli ad uno ad uno con il suo macete.

Film di grande impatto visivo ma che non venne accolto nel migliore dei modi alla sua uscita. In particolare i puristi della saga originale videro quasi oltraggioso questo tentativo di rivitalizzare la storia e i personaggi. Si tratta in ogni caso di una pellicola che rende omaggio alla saga avviata da Sean S. Cunningham rievocando le atmosfere spettrali del Crystal Lake e dando risalto alla storia di Jason Vohorees, pur mantenendo quell’aura di mistero che da sempre accompagna tale personaggio.

It (1990)

Nel 1990 Tommy Lee Wallace si sobbarca l’incarico di trasporre in immagini un romanzo di più di mille pagine e per farlo si servì della miniserie televisiva. Ciò che ne venne fuori fu It. Basato sull’omonimo racconto di Stephen King, questo è un prodotto televisivo che portò in auge l’opera dello scrittore di Portland. Un gruppo di bambini viene perseguitato da un’entità malefica capace di cambiare le proprie fattezze. E’ It, un essere che arriva probabilmente da un altro pianeta e che i giovani protagonisti decidono di affrontare. Riusciranno a ferirlo, ma ben 30 anni dopo, saranno costretti a rivivere l’incubo da adulti.

Chiunque conosce la miniserie televisiva di Tommy Lee Wallace. Stephen King deve molto a questa pellicola, in quanto lui e il suo romanzo ne hanno tratto un enorme beneficio in termini di fama. La maggior parte di coloro che hanno visto It di Wallace però concordano sul fatto che sia invecchiata male, il che è assolutamente vero. Inoltre ad oscurare ancora di più questo film ci ha pensato Andy Muschietti con il remake nel 2017. Tuttavia è innegabile il fascino che questo It del 1990 riesce a portare sullo schermo. L’ambientazione, l’atmosfera squisitamente di fine anni ’80, il lavoro corale del cast composto da grandi nomi come Jonathan Brandis, Annette O’Toole, Richard Thomas e così via, sono tutti fattori che ci consentono di dare una seconda chance ad un film che alla fin fine non ha mai smesso di entusiasmare. L’interpretazione di Tim Curry, tra l’altro, vale da sola come motivazione per dare un secondo sguardo a questa miniserie.

Il ritorno dei morti viventi (1985)

Il ritorno dei morti viventi è un film del 1985 diretto da Dan O’Bannon, al suo esordio alla regia. Il film è un omaggio ad altre pellicole del genere Z-movie come ad esempio La notte dei morti viventi, di George A. Romero. Freddy, assunto dalla Uneeda, scopre il primo giorno di lavoro che gli zombie visti nel film La notte dei morti viventi, in realtà sono realmente esistiti e alcuni di essi sono stati mandati per sbaglio dall’esercito proprio alla Uneeda. Nel mostrarglieli Frank, un suo collega, per errore sprigiona il gas di una delle capsule contenenti l’essere, che si risveglia. Sarà quello l’inizio di un incubo, in quanto il gas si riverserà nel terreno di un cimitero vicino sotto forma di pioggia, risvegliando tutti i cadaveri lì seppelliti.

Fin dalla sua uscita Il ritorno dei morti viventi è stato considerato alla stregua di un film “trash”. Effettivamente la pellicola di Dan O’Bannon è la capostipite del genere zom-com (commedia zombie), che accoglierà film come La notte dei morti dementi, tra gli altri. Tuttavia bisogna riconoscere a questo prodotto l’innovazione che seppe portare nel mondo degli zombie. Per la prima volta nella storia del cinema infatti vengono mostrati non morti veloci, forti e in grado di parlare. Viene data una motivazione al loro agire cannibalesco e si approfondiscono tematiche che nei film di Romero erano state appena accennate.

Halloween III – Il signore della notte (1982)

Quinto film horror che merita una seconda chance è Halloween III – Il signore della notte, diretto da Tommy Lee Wallace nel 1982. Rappresenta il terzo capitolo della saga di Halloween, ma è l’unico a non essere incentrato sulla figura di Michael Myers. Il dottore Dan Challis, dopo aver assistito alla morte di un paziente per mano di uno sconosciuto, decide di far luce sull’omicidio. Gli indizi lo portano a Santa Mira, in California, precisamente nella fabbrica Silver Shamrock diretta dall’irlandese Conal Cochran. La Silver Shamrock produce maschere per la festività di Halloween, ma Don scoprirà che queste sono solo lo strumento usato da Cochran per mettere in atto un piano malefico in occasione della festa di Ognissanti. Il tempo per fermarlo si fa sempre minore.

Film completamente demolito dalla critica. La maggior parte delle impressioni negative sono dovute all’assenza del personaggio simbolo di questa saga: Michael Myers. Questo terzo film infatti rappresentava il tentativo di creare un filone di pellicole legate alla festività di Halloween, ciascuna con una trama diversa. L’insuccesso di Halloween III fece crollare questo progetto. Ma non tutto è da buttare in questo caso. La trama infatti, seppur non particolarmente ingegnosa, è stata sapientemente rappresentata da Tommy Lee Wallace e anche il cast fa un ottimo lavoro. Anche questo film, come capitato a tanti altri, nonostante le critiche iniziali è divenuto un cult, una tappa fondamentale che ogni amante dell’horror deve prima o poi raggiungere.

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Salvatore Di Filippo
Salvatore Di Filippo, appassionato di film e serie TV, in particolar modo del genere horror. Da sempre aggiornato su news ed eventi legati al mondo dello spettacolo.