I Mitchell contro le macchine, la recensione del film Netflix

i mitchell contro le macchine recensione

Scritto e diretto da Mike Rianda e Jeff Rowe, i Mitchell contro le macchine è un prodotto Colombia Pictures distribuito da Netflix a partire dal 30 aprile del 2021. La piattaforma di streaming statunitense con la N rossa ne ha acquistato i diritti per 110 milioni di dollari dopo un ritardo nella distribuzione che sarebbe dovuta avvenire nel 2020. La pellicola d’animazione di stampo comico e fantascientifico offre un punto di vista particolarmente interessante sul divario generazionale e sui rapporti familiari riflessi in condizioni di vita estreme. Alla luce di questi presupposti, I Mitchell contro le macchine ha appassionato la stragrande maggioranza degli spettatori, ottenendo buoni riscontri da parte della critica. In quest’articolo, vi proponiamo il nostro punto di vista su I Mitchell contro le macchine, con una recensione.

La recensione de I Mitchell contro le macchine, trama

La trama de I Mitchell contro le macchine che; ricordiamo essere disponibile alla visione gratuita per tutti gli abbonati Netflix, si basa su pochi, semplici asserti su cui sviluppare un arco narrativo decisamente intrigante. La protagonista della nostra storia è la giovane ed eccentrica Katie Mitchell, una ragazza appassionata di cinema e tecnologia che coltiva il sogno di diventare regista. La ragazza si scontra spesso con il padre, tecnofobo, che al contrario di lei ama la natura e rinnega ogni tipo di dispositivo tecnologico. Katie potrà realizzare i suoi sogni quando verrà accettata in una scuola di cinema in California. La sera prima di partire, un litigio col padre incrina ulteriormente i rapporti tra loro.

Nel tentativo di sistemare le cose, il testardo Rick cancellerà il volo della figlia, decidendo di partire alla volta della California in auto, per poter vivere un’esperienza in famiglia dai tratti decisamente nostalgici. Sarà proprio durante il loro viaggio on the road che, quella che poteva sembrare una noiosa storia tra genitori e teenager americani si trasforma in pura fantascienza da videogioco. Durante il party di lancio di una linea di robot domestici capaci di sostituire i cellulari, infatti, questi saranno hackerati da un’intelligenza artificiale che li renderà malvagi.

Il piano dell’A.I. sarà quello di sterminare la razza umana allontanandola dal pianeta, ma dopo varie peripezie ed un valido aiuto, i Mitchell riusciranno a risollevare le sorti dell’umanità. In un contesto comico ed apocalittico allo stesso tempo, il rapporto dei Mitchell avrà modo di ricostruirsi, superando una tempesta apparentemente ineluttabile. I Mitchell contro le macchine tende a sensibilizzare con spiccata ironia sulla trasformazione della famiglia nella società contemporanea; riuscendo magnificamente nel suo intento.

I punti di forza del film

I punti di forza de I Mitchell contro le macchine, oggetto della nostra recensione, non risiedono soltanto nella trama divertente ed appassionante. I Mitchell contro le macchine è un vero e proprio concentrato di tagliente euforia. Se da una parte, infatti, abbiamo una storia semplice, essenziale e, potremmo dire, banale, dall’altra la ricercatezza estetica insita nei colori, nelle forme audaci e, in generale, nell’approccio stilistico, lascia sicuramente il segno. In I Mitchell contro le macchine il linguaggio animato raggiunge un nuovo picco di eclettismo, attraverso la commistione tra elementi 3D e scorci di animazione tradizionale, tra balloon ed emoticon che riguardano alle forme di linguaggio animato più diffuse delle generazioni passate.

Il ritmo narrativo a dir poco serrato de I Mitchell contro le macchine getta lo spettatore in una sorta di caos controllato, capace di coinvolgerlo a pieno nei vari sviluppi della trama. Precedentemente accennata nella nostra recensione de I Mitchell contro le macchine, poi, è l’indole sensibilizzante del film. Non solo il progresso tecnologico riflesso sull’andamento della società e la gestione dei rapporti familiari. I Mitchell contro le macchine vuole lanciare un messaggio semplice, sincero e coraggioso: “Strano è bello e, non sempre significa difettoso”.

La famiglia Mitchell non è perfetta, anzi, è ciò che più può allontanarsi dall’archetipo di famiglia millantato dall’American Way of Life; eppure, il bizzarro quintetto non delude le aspettative del mondo intero, salvandolo da un destino oltremodo crudele. Insomma, I Mitchell contro le macchine vuole essere un monito di speranza per un mondo migliore; rivolto verso l’accettazione e l’abbattimento di ogni canone stilistico e sociale che possa, in ogni modo, osteggiare il quieto vivere di uno o più gruppi di individui.

La recensione de I Mitchell contro le macchine, conclusioni

Siamo arrivati alla fine della nostra recensione de I Mitchell contro le macchine. A questo punto, non possiamo non tessere le lodi di una pellicola che ci ha divertiti ed appassionati; capace di far riflettere anche i più scettici, a dispetto della tagliente vena ironica che contraddistingue il prodotto. A I Mitchell contro le macchine non va solo il plauso di essere una pellicola godibile. Si tratta, infatti, di un’opera intrigante; un lavoro ottimo sia sul fronte tecnico che narrativo, dove nulla viene mai realmente lasciato al caso. I Mitchell contro le macchine splende di un’energia strabiliante, capace di mettere d’accordo tutti e, per questo, lo consigliamo praticamente per qualsiasi contesto.

About the Author

Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.