Il Sabba, recensione del film disponibile su Netflix

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Diretto con fermezza e meticolosità dal cineasta argentino Pablo Aguero, alla sua quinta esperienza dietro la cinepresa, Il Sabba è una pellicola disponibile alla visione su Netflix intensa ed appassionante. Il film è ambientato nei Paesi Baschi, nel 1609. In pieno Oscurantismo, una terra ricca di antiche tradizioni di matrice pagana è ostracizzata dall’arrivo di un gruppo di inquisitori illegittimi; guidato dallo spietato Pierre De Rostegui, scelto personalmente da re Filippo III. L’obiettivo di questi uomini, soggiogati da bieca crudeltà giustificata dalle superstizioni più ingiustificate,  è quello di neutralizzare ogni donna potenzialmente collegata alle arti oscure della stregoneria. Quella degli Inquisitori sarà una missione di purificazione spietata, riportata su schermo con grande intensità dal regista e dalle protagoniste emergenti. Nelle prossime righe, la recensione di Il Sabba, pellicola disponibile alla visione su Netflix.

La recensione del film Netflix Il Sabba, la trama nel dettaglio

Giunti in un piccolo villaggio costiero, punto nevralgico del commercio marittimo e, di conseguenza, dello scalo marinaresco, gli Inquisitori cominciano da subito la loro caccia alle Streghe, poiché avvertiti di un gruppo di giovani donne indipendenti che usano rincasare a tarda notte e riunirsi a ballare nei boschi. Le ragazze in questione si chiamano Ana, Olaia, Maria, Maider e Katalin e, in un giorno dove gli uomini del villaggio (per altro aperto alle esigenze delle donne) sono lontani dalle sue sponde, vengono ingiustamente arrestate con accuse a dir poco pretenziose. Le protagoniste del racconto saranno, infatti, accusate di organizzare dei “Sabba” (incontri tra streghe, secondo i miti) nel bosco adiacente.

Le 5 protagoniste saranno sottoposte alle spietate torture fisiche e alle violenze psicologiche dei loro carnefici. Ovviamente, all’inizio resteranno incredule e scioccate innanzi a quanto gli stia accadendo; negando inutilmente di essere avvezze al mondo della stregoneria. Uno spiccato istinto di sopravvivenza, però, le permetterà di vivere più a lungo per sviluppare un piano di fuga. Le ragazze fingeranno, quindi, di essere realmente delle streghe crudeli. Ana, Olaia, Maria, Maider e Katalin sfrutteranno l’ignoranza degli aguzzini a loro favore, inventando storie sataniche con cui abbindolarli. Senza mai perdere dignità e pudore, la giovane Ana sedurrà Rostegui, convincendo l’uomo a mettere l’innocenza delle sue amiche alla prova…

Il mito delle streghe nel cinema

La Settima Arte ha raccontato dell’Inquisizione e dell’Oscurantismo con grande maestria. Nel corso degli anni, il cinema ha fornito la sua visione dei periodi storici più bui della storia umana attraverso pellicole appassionanti; intrise di un profondo senso di cupezza, tipico di un tempo grigio; lontano dai Lumi rinascimentali. Negli ultimi tempi, il mito delle streghe è tornato ad essere oggetto delle migliori rappresentazioni su grande e piccolo schermo, nei generi più disparati. A dispetto delle atmosfere macabre de Il Sabba, infatti, la pellicola non assume i tratti di un Horror. Si tratta, infatti, di un’opera prettamente drammatica, dall’indole cruda e lo sguardo rivolto verso un futuro di riscatto ed emancipazione. Quello della stregoneria si rivela, nella pellicola Netflix oggetto di questa recensione, un efficace espediente narrativo per raccontare di libertà, scaltrezza ed ingegno tutto al femminile.

La recensione del film Netflix Il Sabba, il cast

Giunti a questo punto della nostra recensione de Il Sabba che, ricordiamo essere disponibile sulla piattaforma streaming online di Netflix, ci sembra opportuno spendere qualche parola d’ammirazione nei confronti delle giovani protagoniste esordienti. La maggior parte del cast coinvolto nella pellicola di Aguero, infatti, si è ritrovata alla prima esperienza davanti alla cinepresa, senza sfigurare affatto. Sensazionale Amaia Aberasturi nelle scene cardine della pellicola, dove il suo potere ammaliatore cattura immediatamente l’attenzione del pubblico.

Magistrali e, senz’altro, spontanee, poi, Garazi Urokola nel ruolo di Katalin, Jone Laspiur nei panni di Maider, Irati Saez de Urabain come Olaia, Lorea Ibarra come Oneka e Yne Nogueiras nei panni di Maria. Colpisce, inoltre, il dinamismo delle scene che vedono coinvolte le protagoniste. Una scelta di montaggio audace, fresca ed intelligente, capace di rappresentare pedissequamente le attitudini carismatiche delle cinque giovani donne; a contrapporsi con i frames statici e, a tratti, monotoni delle pochissime sequenze totalmente al maschile.

Le conclusioni

Siamo arrivati alla fine della recensione del film Netflix Il Sabba. Un’opera vissuta completamente dal punto di vista delle sue cinque protagoniste, con poche ambientazioni, ma una fotografia eccezionale. Il Sabba è un prodotto più che valido, audace nelle intenzioni, meno nella tecnica. Le tematiche trattate spiccano per attualità, pur ambientandosi in un remoto passato. La scelta di porre in parallelo Oscurantismo e patriarcato, libertà (in senso salvifico e necessario) ed emancipazione femminile, risponde perfettamente alle esigenze di un pubblico contemporaneo; lasciando, ovviamente, piacevolmente soddisfatti gli spettatori all’epilogo dell’opera.

Come detto, le interpretazioni risultano ottime, con le cinque protagoniste intense, vere e, soprattutto, determinate ad abbattere i muri dell’ignoranza e della chiusura mentale estremista della società patriarcale, raccontando una storia violenta, tetra e madida di sfaccettature, servendosi di un carisma convincente e di un’attitudine praticamente innata.  Insomma, Il Sabba è un film decisamente piacevole e interessante, capace di offrire un punto di vista aperto e moderno, pur affrontando tematiche lontane nel tempo.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.