Le cinque migliori curiosità su Dumbo

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Quest’anno, Dumbo celebra i suoi ottantuno anni, affermandosi come una pietra miliare del cinema d’animazione, nonché come un evergreen assoluto. Come gran parte delle opere firmate Disney, infatti, Dumbo continua ad affascinare i bambini di tutto il mondo e a far sognare i loro genitori con piacevole nostalgia. L’opera, dal retrogusto dolceamaro, racconta in chiave fiabesca l’emarginazione sociale vista dagli occhi dell’elefantino protagonista; rinnegato da tutti per le sue orecchie troppo larghe. Il piccolo Dumbo affronta il bullismo, l’umiliazione, la solitudine e l’abuso fisico ritrovando solo in un topolino una figura paradossalmente amichevole. Ognuno di noi, ormai, conosce il finale del film che mostra l’elefantino nel pieno del successo, dopo aver scoperto il talento per il volo. In questa classifica abbiamo voluto elencare alcune delle migliori curiosità su Dumbo.

Esistono dei rodovetri di Dumbo

Trovare dei rodovetri dei grandi film d’animazione del passato è veramente molto difficile. Mettere le mani su alcuni oggetti del genere relativi al mondo di Dumbo, quindi, è un’impresa. Nel periodo in cui la pellicola era in lavorazione, infatti, i rodovetri non venivano visti come oggetti di valore e, per questo, non ricevevano le cure adeguate. Oggi, si tratta di veri e propri pezzi di storia del mezzo audiovisuale.

Al tempo, però, gli artisti non erano mai abbastanza cauti nel preservare il loro lavoro. Capitava, invece, molto più spesso di quanto si pensi, che gli animatori distruggessero i vetri dopo che la scena veniva ufficialmente approvata ed inserita tra le sequenze che avrebbero dato vita al prodotto finale. I rodovetri di Dumbo, poi, sono ancora più difficili da trovare poiché, per il film, fu utilizzato un tipo di pittura particolare, molto incline all’usura e tendente a fioccare via dopo non molto tempo dall’asciugatura.

Venne nominato agli Oscar

Da molti considerato come uno dei migliori momenti del film, se non il più toccante in assoluto, la scena dove Dumbo visita sua madre in prigione con sottofondo la ninna nanna registrata da Betty Noyes raggiunge livelli emotivi straordinari. La canzone, prodotta da Frank Curchill e Ned Washington, esercitò grande impatto sugli spettatori, venendo nominata agli Oscar come miglior canzone originale, alla quattordicesima edizione della kermesse. Inoltre, è entrata nella classifica 100 Years… 100 Songs dell’AFI, come una delle migliori canzoni originali per i film americani. Sfortunatamente, Dumbo non vinse l’Oscar per la miglior canzone originale, ma conquistò una statuetta per la miglior musica, composta sempre da Churcill.

La verità su Casey Junior

Casey Junior è un personaggio iconico appartenente al mondo di Dumbo. Si tratta del meraviglioso treno antropomorfo che accompagnava il circo intorno al paese con la sua personale canzoncina. Sorprendentemente, Casey Junior fu doppiato da una donna. Il suo nome era Margaret White e, quello, fu il suo unico credito attoriale. La voce profonda e robotica della locomotiva fu ottenuta grazie ad un vocoder, di invenzione, al tempo, molto recente. Il live action The Reluctant Dragon, sempre del 1941, spiegò in che modo nacque la voce di Casey Junior, rivelando anche che la locomotiva avrebbe dovuto apparire in più scene. Grazie alle sequenze sopracitate, sarebbe stato possibile conoscere la backstory di Casey Junior, ma Walt Disney le reputò superflue; eliminandole dal montaggio finale.

 Ci sarebbe potuto essere un sequel di Dumbo

Tra le migliori curiosità su Dumbo, non possiamo non citare il fatto che ci sarebbe potuto essere un sequel del film nei primi anni 2000. La pellicola arrivò persino ad essere in lavorazione e avrebbe dovuto essere ambientata il giorno successivo agli eventi accaduti nel primo film. Avrebbe dovuto coinvolgere Dumbo ed un gruppo di altri cuccioli persi in giro per New York. La pellicola avrebbe mostrato la loro impresa di ritornare al circo. Il sequel di Dumbo avrebbe anche seguito le vicende di suo padre e sua madre, di Casey Junior e del topo Timothy. Dumbo II sarebbe dovuto uscire nel 2001, in occasione del sessantesimo anniversario del primo film, ma la sua uscita slittò al 2006 prima di essere cancellata definitivamente.

Fu un film a basso budget

Pur essendo considerato un classico senza tempo con una fanbase particolarmente devota, Dumbo nacque come pellicola a basso budget con il puro scopo di far rientrare l’azienda delle perdite ingenti causate dal disastro finanziario che Fantasia e Pinocchio si rivelarono. Walt Disney e la sua compagnia avevano un disperato bisogno di soldi da investire nella loro opera successiva, Bambi. L’idea per il film arrivò da un libro illustrato di Helen Aberson e Harold Pearl, intitolato Dumbo l’elefante volante. I costi di produzione per la pellicola si aggirarono intorno agli 800.000 dollari, pur rivelandosi un lavoro eccellente dall’animazione sopraffina.

Ci sono molti riferimenti a fatti realmente accaduti

Chiudiamo la nostra top delle migliori curiosità su Dumbo elencando i riferimenti contenuti all’interno del film a fatti reali e storie vere. Innanzitutto, durante le fasi di produzione, gli animatori manifestarono il loro dissenso nei confronti dell’azienda per le paghe minime con la scena dei clown arrabbiati che chiedono a gran voce un aumento al “grande capo”. Il nome di Casey Junior, invece, è un riferimento ad un famoso ingegnere ferroviario rimasto ucciso in una collisione tra treni. Il WDP Circus, invece, non sarebbe altro che l’azienda di Walt Disney, condividendo le prime due lettere del nome con quelle del creatore degli studios.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.