Le migliori curiosità su The Shining

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Esistono grandi storie dell’orrore, e poi c’è The Shining. Parliamo del capolavoro più evocativo del leggendario cineasta Stanley Kubrick. The Shining è il vero manifesto dell’horror contemporaneo. Un’opera magistrale che, così come molte grandissime pellicole dell’epoca, non fu compreso ed apprezzato quanto realmente meritava. The Shining sfruttò tecniche cinematografiche impeccabili, per costruire atmosfere sempre più ansiogene e, a tratti, disturbante. Il terrore destato da The Shining è un’inquietudine capace di manifestarsi nel quotidiano, frutto dei demoni interiori che infestano gli stati d’animo umani più negativi. Come ogni grande film, ovviamente, anche The Shining porta con sé una serie di interessanti aneddoti. Storie particolari, decisamente singolari, che per anni non hanno visto la luce e che, ovviamente, hanno destato immediatamente la curiosità degli appassionati più devoti alla pellicola e all’opera del Kubrick in generale. In questa classifica, abbiamo raccolto alcune tra le migliori curiosità su The Shining.

The Shining avrebbe dovuto avere un finale diverso

I finali cancellati non sono mai stati una novità o un tabù per il mondo di Hollywood. Anzi, la scena cinematografica degli anni di The Shining pullulava di sceneggiature, parti finali e scene tagliate che non hanno mai visto la luce a causa delle obiezioni dei membri della troupe, degli attori o dei registi. Ovviamente, per quanto riguarda il finale pensato inizialmente per The Shining, questo non si discostava affatto dalle atmosfere singolari tessute dalla pellicola sin dai primi istanti. Nel finale originale, Jack muore tra la neve.

Mentre è in ospedale, Wendy viene visitata da Ullman, che le porta brutte notizie. La polizia, dopo aver setacciato l’hotel da cima a fondo, infatti, non trova tracce di quanto accaduto. Il film finisce così, informando mediante testo gli spettatori che l’Overlook Hotel sarebbe sopravvissuto anche a quella tempesta. Kubrick pensò che questo ending controverso avrebbe distorto troppo la trama e, per questo, alla fine decise di scartarlo.

Kubrick usò sangue vero per la scena dell’ascensore

Nelle scene più cruente, il sangue finto viene incontro alle esigenze dei registi più meticolosi. Come sappiamo, però, uno dei tratti distintivi di Stanley Kubrick era proprio la sua fortissima avvezione alla realtà. Il cineasta voleva che tutto fosse perfetto nelle sue opere e che le scene più eccitanti contenessero particolari mozzafiato. Questo, lo spingeva spesso a scendere a compromessi con la propria morale e con quella degli spettatori; destando il disappunto della critica più volte. Tra le migliori curiosità su The Shining non potevamo non inserire la verità sul sangue utilizzato nella famigerata scena dell’ascensore. Si trattò, infatti, di sangue vero. Kubrick rifiutò qualsiasi rimpiazzo per la sequenza, causando moltissimi cortocircuiti nell’impianto elettrico dell’ascensore a causa dell’elevata quantità di glucosio presente nel sangue. Si trattò di una delle scene più complicate da realizzare per ovvi motivi e il regista dovette mentire per lungo tempo sulla vera natura del girato.

La battuta più evocativa fu completamente improvvisata

La stragrande maggioranza delle persone non sa che la scena in cui Jack sfonda la porta con l’ascia fosse stata completamente improvvisata da Nicholson. L’attore pronunciò le battute che accompagnano il fatidico gesto di getto nel corso delle prime riprese. Kubrick decise quasi immediatamente di conservare la scena per la sua natura realistica e per quanto si sposasse bene con i tratti principali del personaggio interpretato da Nicholson. Quella dell’attore fu una performance sublime a 360° che fece conquistare a Nicholson la consacrazione definitiva all’olimpo dei migliori interpreti che il grande schermo abbia mai visto.

La maggior parte del set è andata in fiamme

Continuiamo la nostra top delle migliori curiosità su The Shining con un aneddoto a dir poco sensazionale. Come gli aficionados più legati al titolo ben sapranno, il romanzo di Stephen King da cui l’opera cinematografica è tratta termina con l’Hotel Overlook in fiamme a causa del bollitore rotto dimenticato sul fuoco da Jack durante il suo impeto omicida. La pellicola diretta da Kubrick, invece, non finisce allo stesso modo. Ciò nonostante, un incendio scoppiò sul serio. Il fuoco distrusse gran parte del set, totalizzando una cifra intorno ai 2.5 milioni di dollari in danni.  Nessuno ha mai saputo cosa avesse innescato l’incendio; rimarcando le atmosfere surreali respirate su quel set. Per il regista, quell’incidente rappresentò una sorta di punizione divina per aver reso il finale della pellicola diverso da quello canonico del romanzo.

The Shining salvò la carriera di Stanley Kubrick

Kubrick è sempre stato un outsider nel mondo di Hollywood. Il suo approccio anticonformista, però, veniva apprezzato delle case di produzione per il semplice fatto che, qualunque lavoro decidesse di fare, non chiudeva mai in perdita. A dispetto dell’audacia dei suoi progetti, infatti, Kubrick non ha mai trovato impedimenti. Ciò nonostante, il cineasta fu molto vicino alla fine prematura della sua carriera. Barry Lindon fu la pellicola appena precedente a The Shining e, sebbene non sia stata un flop totale, destò comunque il dissenso della critica; ricevendo un responso tiepido al boxoffice. La carriera del cineasta era in pericolo, Hollywood stava cominciando a perdere fiducia in lui, ma con The Shining riuscì a tornare subito sulla cresta dell’onda per restarci.

 

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.