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Le strade del male: trama, cast e recensione del nuovo film di Antonio Campos

Le strade del male (The Devil All the Time) è un film che riesce a mettere in primo piano la crudeltà della vita e mostra quanto alcuni avvenimenti possano segnare l’esistenza delle persone. In questa pellicola Antonio Campos (Afterschool, The Sinner) ci porta per mano alla scoperta del male che si insidia nelle vite delle persone e le divora dall’interno. Distribuito da Netflix, il film tratto dall’omonimo romanzo di Donald Ray Pollock, si presenta con un cast d’eccezione.

Trama de Le strade del male

Le strade del male è un film del 2020, diretto da Antonio Campos, regista già noto ai più per il film Afterschool, con Ezra Miller e Jeremy Allen White, e per aver diretto alcune puntate della serie crime The Sinner. La pellicola è basata sull’omonimo romanzo dello scrittore Donald Ray Pollock, che nella versione originale fa anche da doppiatore.

Il film mostra il male che si insinua nella vita delle persone e ne sconvolge l’esistenza. Raccontata in diversi archi temporali la storia comincia nel 1945 col mostrare Willard, padre del protagonista Arvin, nel periodo in cui, tornato dalla guerra, conosce in un pub la sua futura sposa.

Successivamente il film si sposta temporalmente nel 1950, raccontando di altri personaggi e delle loro vite che si intrecciano. In questo anno Helen, la donna che era stata promessa sposa a Willard dalla madre, sposa invece il predicatore Roy, con il quale ha una figlia della stessa età di Arvin: Lenora. Roy, fanatico religioso con la convinzione di poter resuscitare i morti, porta nel bosco Helen e la uccide per riportarla in vita. Ma fallito il tentativo scappa abbandonando la figlia. Dopo sette anni, Arvin è cresciuto, ma la madre si ammala di cancro. Il padre Willard sconvolto si toglie la vita e il bambino viene cresciuto dalla nonna che intanto si stava già prendendo cura di Lenora.

I due bambini crescono come fratello e sorella, si prendono cura l’uno dell’altro, ma quando crescono Arvin dovrà fare i conti con il nuovo predicatore della città, che sembra attratto dalle giovani ragazze.

Cast de Le strade del male

Il film diretto da Antonio Campos si presenta con un cast che è a dir poco eccellente. Il protagonista Arvin è interpretato da Tom Holland (Avengers Endgame, Spiderman: Far from home). Il padre di Arvin, Willard, è interpretato invece da Bill Skarsgard (IT, Deadpool 2), mentre Robert Pattinson (Tenet, The Lighthouse) veste i panni del predicatore Preston Teagardin. Altri nomi importanti presenti nel cast sono: Riley Keough, Jason Clarke, Sebastian Stan, Haley Bennett, Harry Melling, Eliza Scanlen e Mia Wasikowska.

Le strade del male: oltre l’inganno dell’apparenza

Le strade del male è un crudo ritratto della vita di molti coloro che, nell’America del secondo dopoguerra, si ritrovarono a vivere aggrappati unicamente alla fede e con i fantasmi della seconda guerra mondiale. Willard, interpretato da Bill Skarsgard, è un uomo sconvolto dalla visione di un suo luogotenente crocifisso dai giapponesi nel Pacifico sud-occidentale. Tormentato da quella visione, quando sembra che la sua vita vada bene, scopre del tumore che sta per portare via la moglie e si aggrappa a Dio, pregando insistentemente giorno e notte.

Ma il fanatismo religioso non è un tema affrontato solamente attraverso il personaggio di Willard. Anche Lenora è una fervida credente, che giustifica tutto ciò che accade riconducendolo ad un piano segreto di Dio. La ragazza, ingenua per la troppa fede in Dio e coloro che in terra lo rappresentano, si lascerà sedurre dal giovane reverendo Teagardin, con conseguenze nefaste.

Ma la pellicola in generale mostra quanto più c’è di marcio nelle persone, rivelando chi sono realmente nella loro intimità. Il film smaschera finto buonismo e false predicazioni mostrando nella fattispecie ciò che ognuno di noi è capace di fare quando nessuno guarda. Proprio in questo dunque sta la forza de film: distruggere il fragile vetro dell’apparenza che inganna chiunque non sia capace di scrutare oltre.

Nonostante Campos sia solamente al suo quarto lungometraggio, ha fatto un lavoro di prim’ordine, gestendo al meglio le inquadrature e fornendo una fotografia eccezionale. Il giovane regista riesce in questo caso a raccontare una storia in maniera lineare e semplice, nonostante il viavai temporale. La pellicola è cupa, anche nei momenti “felici” della storia, si riesce a percepire che qualcosa non va e l’ansia sarà compagna degli spettatori per tutta la durata del film. La sensazione che le cose non andranno per il verso giusto è un macigno che pesa sulle spalle di chi guarda, che fin dai primi istanti di film viene abituato ad aspettarsi sempre il peggio.

Salvatore Di Filippo: Salvatore Di Filippo, appassionato di film e serie TV, in particolar modo del genere horror. Da sempre aggiornato su news ed eventi legati al mondo dello spettacolo.