Matrix: è un’allegoria trans? Le dichiarazioni di Lilly e Lana Wachowski

Matrix, sorelle wachowski, sorelle matrix, Keanu Reeves, Sean bean

Qualsiasi film porta con se un messaggio velato, un concetto che il regista fa proprio e diffonde attraverso la pellicola. Non sempre però la reale natura del film viene carpita dagli spettatori, che di conseguenza si soffermano alla mera visione di ciò che gli si pone sul grande schermo. E’ senz’altro questo il caso di Matrix. Il film del ’99 diretto dai fratelli (oggi sorelle) Wachowski aveva in sé molto più di quanto ci saremmo potuti aspettare. Il reale messaggio che le due cineaste hanno voluto trasmettere attraverso il film è rimasto inascoltato fino ad oggi. Infatti le sorelle registe hanno dato spiegazioni circa la pellicola, affermando che in realtà si tratta di “un’allegoria transgender”.

La fortunata carriera delle sorelle Wachowski

Lana e Lilly Wachowski (nate rispettivamente Larry ed Andy Wachowski) ad oggi sono considerate due delle registe e sceneggiatrici più influenti nel panorama cinematografico. La loro carriera comincia con il film Assassins, diretto da Richard Donner, basato sulla sceneggiatura scritta da loro e acquistata direttamente dal produttore Joel Silver. Il loro debutto alla regia avviene con Boud: Torbido Inganno, un neo noir che vuole mettere in mostra la facilità con cui viene giudicata la sessualità di una donna e come spesso ci si sbagli.

Sulla scia del successo di Boud, le sorelle Wachowski ottennero il permesso di poter dirigere Matrix. La genesi del film è molto particolare e il progetto coinvolse molti attori già affermati o che si sarebbero affermati di li a poco. Parliamo di attori come Keanu Reeves, Hugo Weaving e Lawrence Fishburne. Matrix è diventato un film di grande influenza nel tempo tanto da essere incluso in differenti classifiche di film di fantascienza più importanti. Nel 2012 il film è stato scelto per essere conservato nella National Film Registry della Biblioteca del Congresso.

Dopo il grandissimo successo di Matrix, le sorelle Wachowski decidono di dirigere i due sequel Matrix Reloaded Matrix Revolutions. Negli anni successivi sono alla regia dei film Speed Racer, Cloud Atlas e Jupiter – Il destino dell’universo, nel quale dirigono gli attori Chunning Tatum e Sean Bean.

L’allegoria trans dietro il film Matrix

Lilly Wachowski ha raccontato di come il film Matrix in realtà contenga un messaggio molto velato, rivolto al mondo della transessualità e del cambiamento. Bisogna sapere infatti che prima di diventare Lana e Lilly Wachowski, loro erano Andy e Larry. Dopo il successo del film con Keanu Reeves, hanno dichiarato la loro transessualità e con gli anni hanno completato il loro processo di “transizione”.

Lilly ha spiegato che l’idea alla base di Matrix era quella della trasformazione e hanno girato e scritto il film fondandolo sul concetto secondo cui tutto cambia, tutto è pronto a trasformarsi. Prosegue poi la Wachowski dicendo che nonostante all’epoca non fosse pienamente cosciente del suo reale orientamento sessuale e non avesse ancora maturato l’idea di diventare una transgender, il film venne fuori permeato da quelle idee e quelle tendenze. Tuttavia è popolare l’opinione secondo cui tutto questo è rimasto molto velato all’interno della pellicola.

Esiste un retroscena interessante circa lo sviluppo del film, legato a questa tematica che ci viene poi raccontato dalle registe e che riguarda un personaggio in particolare: Switch. Il personaggio, interpretato da Belinda McClory, nelle intenzioni delle registe doveva essere maschio nel mondo reale, per poi trasformarsi in donna in Matrix. L’idea venne però bocciata dalla produzione

 

About the Author

Salvatore Di Filippo
Salvatore Di Filippo, appassionato di film e serie TV, in particolar modo del genere horror. Da sempre aggiornato su news ed eventi legati al mondo dello spettacolo.