Sequel cancellati: i motivi più strani dietro la scelta

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Dare un sequel a un film può essere una decisione molto rischiosa. Ovviamente, cominciare a pensarci significa avere, come pregresso, una pellicola che ha riscosso una buona dose di consensi e conquistato un profitto notevole al botteghino. In ogni caso, per essere meritevole di un sequel, un film deve rispondere a molte altre esigenze. Sono diversi, infatti, i fattori che decretano la scelta di una casa di produzione di creare un seguito; molti di questi trascendono il successo della prima opera, sia in termini critici che commerciali. Quando una pellicola riceve il plauso degli addetti ai lavori, le chance che un sequel riscuota il medesimo successo sono davvero poche. A volte i sequel si rivelano poco efficaci, addirittura senza ragione di esistere. In ogni caso, capita che i sequel vengano cancellati per dei motivi davvero strani. Riportiamo alcuni esempi in quest’articolo.

Roger Rabbit 2: Toon Patrol

L’uscita di questo film fu programmata per la metà degli anni ’90. Roger Rabbit 2 fu cancellato a causa delle esigenze di Steven Spielberg, particolarmente divergenti rispetto al plot della pellicola. Il film sarebbe dovuto essere un prequel, in realtà, in cui Roger avrebbe dovuto salvare Jessica Rabbit dai nazisti, nel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, nel tentativo di ritrovare la sua madre biologica. Si tratta, insomma, di una premessa solida; una sceneggiatura appassionante per un prodotto Disney che aveva già funzionato in passato.

Ciò nonostante, il sequel di Roger Rabbit trovò la disapprovazione di Spielberg che si disse per niente impressionato dalla storia. Il celebre regista aveva, in quel periodo, da poco rilasciato il suo capolavoro Schindler’s List e, per questo, disse di non essere interessato a fornire un ritratto satirico dei nazisti. Ci sono anche alcuni rumours per i quali Spielberg avesse rifiutato la pellicola per il nuovo stile d’animazione, da lui poco gradito. In ogni caso, quando il regista lasciò la casa di Topolino, dovette cedere i diritti di Roger Rabbit che, da un film, si trasformò in una serie.

Il Gladiatore 2

Se c’è un film che, di certo, non ha mai avuto bisogno di un sequel, è proprio l’iconico manifesto di Ridley Scott de Il Gladiatore. La pellicola del 2001 riscosse, sin da subito, un successo straordinario e, questo, portò il cineasta a valutare l’idea di un sequel che, in realtà, fu anche scritto. Ancora una volta, avremmo assistito ad una pellicola epica, ambientata Roma, ma senza gladiatori né Russell Crowe. Ovviamente, l’idea fu immediatamente rifiutata. Intanto, però, il celeberrimo attore protagonista del film pensò di fornire una sua versione alternativa di un possibile sequel de Il Gladiatore, assumendo il musicista e scrittore Nick Cave come sceneggiatore.

Crowe voleva che il suo personaggio tornasse a vivere sanguinose avventure, nonostante avesse trovato la morte nel primo film. Il lavoro di Cave si contraddistinse per eccentricità e violenza. La pellicola avrebbe dovuto seguire le vicende di un Massimo restituito alla vita col solo scopo di assassinare Gesù Cristo e i suoi Apostoli. Solo dopo aver compiuto la sua missione, però, avrebbe scoperto di essere stato imbrogliato dagli dei e costretto ad uccidere il suo stesso figlio. A causa del suo peccato, Massimo è condannato a diventare un guerriero per l’eternità; forzato a combattere sul fronte delle maggiori battaglie nella storia dell’umanità. Crowe lesse la sceneggiatura che, a detta del cantautore, era un vero capolavoro, e decise di terminare a priori la sua partnership con Cave.

E.T. 2: Nocturnal Fears

E.T. si affermò come un classico per famiglie sin dall’uscita. Per questo, snaturarlo con un sequel sarebbe stato davvero un peccato. Non aver dato un seguito al film segnò una delle pallottole spuntate più rischiose nella storia del cinema. E.T. viene ricordato come una delle più grandi opere di Steven Spielberg, ma il sequel proposto avrebbe potuto rovinare la reputazione del film su tutta la linea. Scritto come seguito diretto della prima pellicola, Nocturnal Fears avrebbe dovuto vedere Elliott ed alcuni suoi amici rapiti da alieni malvagi, intenti ad eseguire torture ed esperimenti su di loro. Nel disperato tentativo di scappare, il giovane avrebbe contattato E.T. per chiedere aiuto. Il sequel di E.T. avrebbe rovinato l’integrità della prima pellicola, secondo Spielberg e, per questo, il regista decise di lasciare il progetto nel dimenticatoio; spinto dalla preoccupazione per le immagini icastiche di violenza e tortura presenti nella sceneggiatura.

Guardia del Corpo 2

Guardia del Corpo uscì nel 1992. Lo ricorderanno tutti per la presenza di Kevin Costner e Whitney Houston che, nella pellicola, interpretava la cantante Rachel Marron. Bodyguard raccontava la storia d’amore tra la star e il personaggio di Costner. Un classico film romantico senza tempo che, stando alle parole recenti dell’attore, avrebbe dovuto avere un seguito. Guardia del Corpo 2 spicca tra i sequel cancellati per i motivi più strani perché non avrebbe visto la luce a causa della morte di Lady Diana che, nella pellicola, avrebbe dovuto avere un ruolo importante.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.