The Founder – 2016 (Recensione): la vera storia di Ray Kroc tra genio e spietatezza

Osservare o sentir parlare di storie come quella raccontata all’interno di The Founder vuol dire, in qualche modo, rapportarsi a realtà che portano ad una reazione ambivalente e, allo stesso modo, antitetica: da un lato una morale, che porta a storcere il naso rispetto a una pratica eticamente sentita come sbagliata, che può causare dolore e che – basterebbe pensare agli eventi che hanno cambiato il corso dell’umanità o le grandi rivoluzioni – è quasi sempre disastrosa per una delle due parti in gioco; dall’altro, si comprende quella prima realtà stessa e, quasi in maniera machiavellica, si colgono l’importanza e la necessità dei fini giustificando i mezzi. The Founder, film del 2016 che racconta la vera storia di Ray Kroc, è un film che racconta perfettamente quel principio weberiano di politeismo, di un sistema di credenze che, cioè, non è mai la rappresentazione della verità.

The Founder: produzione, cast e distribuzione del film su Ray Kroc

The Founder è un film del 2016, diretto da John Lee Hancock e basato sulla vera storia di Ray Kroc, imprenditore statunitense che, dopo un’iniziale carriera fallimentare, è riuscito a sfruttare il nascente sistema di servizio e consumo del McDonald’s, acquisendo a poco a poco le affiliazioni, il marchio e la totalità del progetto diventato di rilevanza mondiale, e diventando chiaramente miliardario.

L’idea per la realizzazione del film, le cui riprese sono iniziate il primo giugno del 2015 a Newman, nello stato del Georgia, c’è stata almeno un anno prima, a seguito dell’ascolto – da parte del produttore cinematografico Don Handfield – di Boom, Like That, canzone in cui Mark Knopfler racconta dell’ascesa e della spietatezza di Ray Kroc, e di come l’imprenditore sia riuscito ad ottenere un grande successo attraverso l’acquisizione della nota catena di fast food statunitense, attraverso una serie di scelte spietate ai danni degli ideatori del marchio e del progetto.

Per il film è stato ingaggiato un cast di tutto rispetto, che sottolinea la grande qualità della pellicola: Michael Keaton (Ray Kroc), Nick Offerman (Dick McDonald), John Carroll Lynch (Mac McDonald), Linda Cardellini (Joan Smith), Patrick Wilson (Rollie Smith), B. J. Novak (Harry J. Sonneborn), Laura Dern (Ethel Fleming), Justin Randell Brooke (Fred Turner) e Kate Kneeland (June Martino).

Distribuito per la prima volta negli Stati Uniti, i diritti della pellicola sono stati acquistati dalla Weinstein Company, per la cifra di 7 milioni di dollari complessivi. Inizialmente il lancio della pellicola era previsto per l’estate del 2016 ma, a seguito di una decisione della produzione, è stato ritardato al dicembre dello stesso tempo, dopo un numero limitato iniziale e con la diffusione in Italia solo a partire dal 12 gennaio del 2017. Il film è attualmente presente sulla piattaforma di streaming Netflix, che ne ha acquisito i diritti per la diffusione temporanea.

Chi era Ray Kroc, l’imprenditore che ha “creato” McDonald’s

The Founder non può che evidenziare, in tutte le sfaccettature possibili, la figura di Ray Kroc, imprenditore statunitense che ha fatto fortuna per caso, dopo aver ottenuto soltanto fallimenti nella sua carriera economica. Kroc, nato da una famiglia di immigrati cechi, ha fin da subito mostrato grande predisposizione alla musica e alla materia economica, cercando di commerciare praticamente qualsiasi cosa.

A seguito di un ordine particolare di frullatori da parte dei due fratelli McDonald, l’imprenditore – incuriosito – decise di vedere dal vivo la realtà che gli offriva un lauto compenso, rimanendo estasiato dal sistema lavorativo e di servizio che avevano messo a punto Mac e Rick McDonald, i due fratelli che avevano inventato il sistema della catena di montaggio al contesto del drive in, creando, di fatto, il primo fast food della storia. Da quel momento in cui Kroc mise a punto un sistema spietato per appropriarsi di una creazione perfetta e che non gli apparteneva, nonostante i suoi espedienti legali dimostreranno il contrario. 

Il genio e la spietatezza di The Founder

The Founder non si propone come un materiale biografico o documentaristico, nonostante la presentazione dei personaggi, del contesto e del materiale presente all’interno della pellicola sia essenzialmente veritiera, considerando anche l’esigenza di dover rendere alcuni contesti dal punto di vista cinematografico. Allo stesso tempo, però, la narrazione non cede a facili contestualizzazioni o a rapidi conclusioni morali, dal momento che si propone di indagare in una considerazione etica molto profonda, e che pone un bilico piuttosto praticato.

Non c’è dubbio, non esiste una verità assoluta che possa giustificare una presa di posizione, così come pensare a giusto o sbagliato di fronte ad alcuni contesti presentati da una pellicola appare come riduttivo o relegato a prodotti cinematografici di ben altra natura. The Founder non ricerca nella verità e nel facile giudizio la sua finalità, così come il suo intento non è quello di portare alla giustificazione di un gesto o di un atto che Ray Kroc, senza alcun dubbio in maniera spregiudicata, ha compiuto durante la sua vita. 

Siamo in tutt’altro livello: come affermava Max Weber, che ha avuto un impatto globale (dalle scienze sociali a quelle giuridiche) il sistema di credenze complessivo è politeista, cioè si applica ad una realtà che non contempla né la semplice verità, né l’unità di pensiero come base sociale su cui articolare un proprio discorso. Ray Kroc, insegna The Founder, non può essere ridotto a spietato imprenditore che rovina il sogno “rustico” di due fratelli, così come non può essere etichettato come l’imprenditore che segue il solo sogno, e che decide di portarlo a compimento nonostante tutto. Kroc è stato altro, così come The Founder vuole raccontare. Tra genio e spietatezza, il lucido racconto di John Lee Hancock merita di essere visto, oltre che – naturalmente – contestualizzato attraverso la propria verità.

About the Author

Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.