Paolo Virzì: i 5 film imperdibili del regista italiano

paolo virzì
Milano, Trasmissione TV "Che tempo che fa" nella foto: Paolo Virzì (Milano - 2018-11-04, Alberto Scarpinato / IPA) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Livorno, classe 1964. Paolo Virzì è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico. Indubbiamente, una delle personalità artistiche più riconoscibili del panorama italiano. La sua propensione artistica è evidente fin dall’adolescenza, periodo in cui recita, dirige e scrive testi teatrali a Livorno. Successivamente, dopo aver frequentato la facoltà di Lettere e Filosofia all’Università di Pisa, si trasferisce a Roma dove frequenta il corso di sceneggiatura del Centro sperimentale di cinematografia. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito del regista, relativamente alla carriera e ai cinque film imperdibili del regista italiano.

Inizi e filmografia di Paolo Virzì

Considerato tra i maggiori eredi della tradizione della commedia all’italiana, il suo esordio alla regia avviene nel 1994 con La bella vita, dopo il documentario CSOA, dello stesso anno. Di seguito, tutti i film che hanno visto Virzì in cabina di regia:

  • CSOA – Massimo rispetto (1994) – documentario
  • La bella vita (1994)
  • Ferie d’agosto (1996)
  • Intolerance, episodio Roma Ovest 143 (1996)
  • Ovosodo (1997)
  • Baci e abbracci (1999)
  • Provino d’ammissione (1999) – cortometraggio
  • La strana coppia. Incontro con Age e Scarpelli (2001) – documentario
  • My Name Is Tanino (2002)
  • Caterina va in città (2003)
  • Giovani talenti italiani, episodio Professionismo (2004)
  • N – Io e Napoleone (2006)
  • Tutta la vita davanti (2008)
  • L’uomo che aveva picchiato la testa (2009) – documentario
  • La prima cosa bella (2010)
  • Tutti i santi giorni (2012)
  • Il capitale umano (2014)
  • La pazza gioia (2016)
  • Ella & John – The Leisure Seeker (The Leisure Seeker) (2017)
  • Notti magiche (2018)

I migliori cinque film di Paolo Virzì

Questi sono i cinque film di Paolo Virzì di cui consigliamo la visione:

1. Ovosodo

Il primo film di cui consigliamo la visione è Ovosodo (1997). Il titolo, dal nome di un quartiere popolare di Livorno, è il realtà il soprannome del protagonista, Piero. Cresciuto nella periferia livornese, tra degrado ed ignoranza, e trovandosi fin da piccolissimo ad affrontare il dolore per la perdita della madre, egli trova rifugio nel rapporto con la sua professoressa Giovanna e in un compagno di classe. Presto però, dopo alcune vicende nella vita dei tre, Piero si troverà a fronteggiare di nuovo la disillusione che caratterizza la sua vita ma, anziché rassegnarsi ad un futuro senza troppa ambizione, capisce quando è arrivato il momento di crescere.

La commedia, leggera e ironica, oltre a riprendere una Livorno tra gli anni ottanta e novanta, racconta anche una piacevolissima storia di rivincita, nonostante “il groppo alla gola”, rappresentato dal soprannome che caratterizza il protagonista.

2. Caterina va in città

Il secondo film che consigliamo è Caterina va in città (2003).
A tredici anni, Caterina lascia la provincia per trasferirsi a Roma con i suoi genitori. La classe che però inizia a frequentare è divisa in due gruppi, simpatizzanti per ideologie politiche diverse.
Caterina, che non aveva mai sentito parlare di sinistra e destra, fa amicizia con entrambi i gruppi, senza però riuscire mai a trovare un sincero rapporto di amicizia. Anche la vita sentimentale, alle prese con i primi amori, è abbastanza altalenante.

In questo film, Virzì torna a realizzare una commedia a sfondo sociale e politico. Sebbene infatti tramite la storia complessa e singolare come quella di qualsiasi ragazzina a inizio adolescenza, il regista, durante tutta la narrazione, non perde mai occasione di sottolineare una società profondamente cinica a causa della crisi economica e sociale.

3. La prima cosa bella

Il terzo film di Virzì di cui consigliamo la visione è La prima cosa bella (2010). Il film, selezionato per rappresentare l’Italia all’Oscar 2011 nella categoria miglior film straniero, ha tra i protagonisti Micaela Ramazzotti, Valerio Mastandrea e Stefania Sandrelli. Nell’estate del 1971, su un lido livornese, Anna Michelucci viene eletta “mamma più bella”. Le maldicenze nella città, nei confronti della donna, bellissima ed esuberante, infastidiscono suo figlio Bruno fin dall’infanzia. Bruno infatti, convinto che la madre sia una donna di facili costumi, interrompe con lei e sua sorella Valeria i rapporti. Il legame familiare si riconcilia solo quando i tre si ricongiungono pochi giorni prima della morte della donna, ormai molto ammalata.

Il film racconta con ironia ma anche tanta sensibilità le preoccupazioni del vivere nella provincia italiana. La prima cosa bella è uno dei primi film, insieme ai prossimi della lista, che portano Virzì ad un’affermazione effettiva nel panorama cinematografico italiano.

4. Il capitale umano

Il quarto film della nostra lista è Il capitale umano (2013). Il film, ispirato all’omonimo romanzo dello scrittore statunitense Stephen Amidon, è la rielaborazione di una storia, in Brianza, di un romanzo, in realtà ambientato in Connecticut.

Il dramma sociale e familiare, vincitore di sette David di Donatello, tra cui quello per il Miglior film, si divide in quattro capitoli collegati tra di loro, che si intersecano nella descrizione umana e psicologica, come di consueto per numerosi film di Virzì. La trama infatti, si basa sull’incontro fortuito e anche piuttosto pericoloso, poiché avvenuto durante un incidente stradale, di due famiglie, durante la giornata di Natale.

5. La pazza gioia

L’ultimo film della lista è La pazza gioia (2016). In questo toccante ma al contempo ironico spaccato di vita surreale quanto autentica, le protagoniste, interpretate da Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti, sono due donne: Beatrice e Donatella. Due personalità stravaganti e, sebbene per motivi e atteggiamenti diversi, un po’ sopra le righe. Un po’ troppo probabilmente, visto che sono ricoverate a Villa Biondi, una struttura per donne affette da disturbi mentali.

Dopo aver stretto, inaspettatamente, un legame di amicizia, le due scappano dalla comunità e vivono una serie di peripezie combinando non pochi disastri, tra Viareggio e Monte Argentario. Virzì realizza, in questo film, un ritratto talmente realistico delle due personalità di Beatrice e Donatella, che è capace di far ridere ma al contempo di emozionare. Due differenti modi di stare al mondo, eppure entrambi struggenti quanto teneri e umani.

About the Author

Federica Feola
Laureanda in scienze della comunicazione, esperta del mondo cinematografico e televisivo in tutte le sue sfaccettature. Amante di serie tv, news e attualità.