Giù le mani dai gatti: caccia a un killer online, la bizzarra indagine targata Netflix (Recensione)

Giù le mani dai gatti: caccia a un killer online, la bizzarra indagine targata Netflix (Recensione)

Internet è un mondo tanto (troppo) vasto, all’interno del quale viviamo quasi una vita parallela alla nostra. Molto spesso ciò che si mostra online è decisamente lontano dalla realtà, così come è diverso il nostro modo di comportarci e di apparire. La miniserie Giù le mani dai gatti: caccia a un killer online punta proprio a questo, cioè a mettere in mostra quanto sia fallace la realtà digitale di cui ognuno di noi si nutre quotidianamente e lo fa attraverso uno dei casi di cronaca nera più inquietanti della storia del Canada. E’ la vera storia di Luka Rocco Magnotta, killer canadese braccato da un gruppo di animalisti “nerd” e destinato a diventare uno dei volti più inquietanti di sempre della piattaforma Netflix.

Trama, cast e regia di Giù le mani dai gatti: caccia a un killer online

Giù le mani dai gatti: caccia a un killer online è un documentario crime del 2019 diretto da Mark Lewis, già noto al grande pubblico per l’altrettanto inquietante documentario Silk Road: Drugs, Death and the Dark Web.

La miniserie (tre episodi) segue l’indagine condotta da Deanna Thompson, John Green e altri animalisti per catturare il killer dei gattini: un ragazzo che pubblica video in rete nei quali uccide piccoli gatti in modi brutali. La loro ricerca avviene completamente online, attraverso i mezzi che hanno a disposizione, ma la faccenda si fa ancora più macabra quando il killer dei gattini si accorge di essere ricercato. Tentando di cavalcare l’onda del successo ottenuto con i primi video, l’assassino, che si rivelerà essere il modello Luka Rocco Magnotta, minaccia di uccidere ancora, ma questa volta non si tratterà più di semplici gatti. In un turbinio di colpi di scena, scoperte inquietanti e ricerche incessanti, Netflix ci guida attraverso uno dei casi di cronaca nera canadese più famosi di sempre.

Cast di Giù le mani dai gatti

Trattandosi di un documentario che racconta fatti realmente accaduti, i protagonisti non sono attori professionisti, ma persone comuni che si sono ritrovate coinvolte in questa faccenda. L’analista di un casinò di Las Vegas, Deanna Thompson e John Green, sono i narratori principali della storia. Essi erano infatti i pilastri del gruppo Facebook che era stato creato per dare la caccia al killer dei gattini, il Find the Kitten Vacoomer… for Great Justice. Nel documentario sono poi riportati estratti di video delle telecamere che riprendono Luka Magnotta in diversi momenti del suo operato.

Giù le mani dai gatti: l’effetto dei social network sul nostro ego

Giù le mani dai gatti è un documentario molto forte dal punto di vista dell’impatto emotivo che esercita sullo spettatore. Seppur nessuna immagine esplicita dei crimini di Magnotta venga mostrata, la sua efficacia non viene meno. Essa però ci porta a riflettere su un punto fondamentale relativo al mondo dei social: l’effetto distorsivo che essi possono avere sulla nostra personalità. E’ indubbio il fatto che internet ci permetta di essere chi vogliamo, lasciandoci la possibilità di mostrare solamente ciò che desideriamo che gli altri vedano della nostra vita. Tutto ciò a volte potrebbe avere un effetto distorsivo sul nostro ego, che ne uscirebbe certamente corrotto come successo a Luka Magnotta. Quest’ultimo infatti, sfumata la possibilità di diventare attore, ha scelto Facebook come strumento di cui servirsi per essere famoso a tutti i costi. La sua condanna (e quella delle sue vittime) è stata ricevere odio, ma soprattutto attenzione, per i video nei quali uccide brutalmente dei gattini. Si capisce bene dunque, quanto sia facile essere vittime della fama che un social network può dare.

Questa docuserie è al tempo stesso inquietante, divertente, piacevole e fortemente riflessiva. Dal punto di vista tecnico Giù le mani dai gatti è alla stregua di un capolavoro. La fotografia è eccelsa e guida lo spettatore nella visione delle scene condizionando quasi la sua emotività. Gioca un ruolo molto importante infatti la contrapposizione dei colori. Quando parla Deanna Thompson, ad esempio, sullo sfondo abbiamo quasi sempre colori caldi, tipici di Las Vegas, a differenza degli scenari dove si sono consumati i crimini di Luka Magnotta, mostrati ai giorni nostri attraverso una lente a dir poco lugubre, con colori freddi e distaccati. La narrazione fluisce in maniera spedita, senza mai annoiare lo spettatore; i tempi narrativi infatti sono pressoché perfetti, in quanto si alternano sapientemente momenti di pura indagine a colpi di scena incredibili. La storia di Magnotta viene ricostruita fedelmente, tentando di coinvolgere tutti coloro che l’hanno vissuta in prima persona, a partire dagli animalisti investigatori fino alla madre dell’assassino. Man mano viene fuori la psiche malata di un ragazzo che è disposto a fare di tutto per ottenere successo. Dalle foto ritoccate, passando per i riferimenti ai suoi film preferiti, fino ai video delle uccisioni, vengono serviti tutti gli elementi per tentare di comprendere una mentalità tanto complessa quanto pericolosa.

Premi e riconoscimenti di Giù le mani dai gatti: caccia a un killer online

Netflix ha fatto davvero un ottimo lavoro con Giù le mani dai gatti. La docuserie ha ottenuto un successo strepitoso ed è stata premiata con un Emmy per la Miglior sceneggiatura per un programma non-fiction.

About the Author

Salvatore Di Filippo
Salvatore Di Filippo, appassionato di film e serie TV, in particolar modo del genere horror. Da sempre aggiornato su news ed eventi legati al mondo dello spettacolo.