Pet Sematary (2019): trama, cast e recensione del film tratto dal romanzo di Stephen King

Pet Sematary 2019, trama, cast, recensione film tratto dal romanzo di Stephen King

Di seguito la recensione di una nuova versione di Pet Sematary – un adattamento del romanzo omonimo di Stephen King, che è stato precedentemente portato sul grande schermo, con il film Cimitero Vivente, nel 1989.

Trama del film Pet Sematary

Pet Sematary, il film diretto da Kevin Kölsch e Dennis Widmyer e basato sul romanzo horror di Stephen King, segue le vicende del Dr. Louis Creed (Jason Clarke), il quale, dopo aver traslocato insieme alla moglie Rachel (Amy Seimetz) e i loro due figli da Boston in una località rurale del Maine, scopre un misterioso cimitero vicino alla sua nuova casa. Quando una tragedia colpisce la sua famiglia, Louis si rivolge al suo bizzarro vicino, Jud Crandall (John Lithgow), scatenando una pericolosa reazione a catena dalle terribili conseguenze.

Trailer e cast di Pet Sematary

Al termine della produzione di Pet Sematary, nuovo adattamento cinematografico del 2019 del romanzo omonimo di Stephen King, è stato possibile osservare soltanto un piccolo esempio – eppure significativo – di cosa si potrà osservare sul grande schermo. La produzione di Pet Sematary è iniziata il 18 giugno 2018 a Toronto, ed è terminata ad ottobre dello stesso anno, quando è stato distribuito il trailer del film che mostra importanti novità rispetto alla pellicola cinematografica del 1989.

Protagonista del film è Louis Creed, interpretato da Jason Clarke. Del cast fanno parte anche Amy Seimetz (che interpreta Rachel Creed, la moglie di Louis), John Lithgow (Jud Crandall), Jeté Laurence (Ellie Creed), Hugo Lavoie e Lucas Lavoie (che interpretano entrambi Gage Creed) e Obssa Ahmed (Victor Pascow)

Pet Sematary, il romanzo di Stephen King

Pet Sematary è un romanzo di Stephen King scritto nel 1983, adattato per il grande schermo già nel 1989 da Mary Lambert. Il romanzo è considerato uno dei più spaventosi e meglio riusciti del Re dell’horror. La storia dello scrittore e sceneggiatore statunitense si ispira a The Monkey’s Paw, una narrazione molto popolare che ha conosciuto molta fortuna nella versione di Williams W. Jacobs ma che King, allo stesso tempo, amplia considerando anche cosa succederebbe se il protagonista del romanzo non avesse capito l’errore a seguito del suo secondo desiderio.

La storia della famiglia Creed ritorna al cinema dopo 30 anni dall’uscita del primo adattamento cinematografico del 1983: in quel caso fu Mary Lambert a dirigere l’omonimo film, conosciuto in Italia con il nome di Cimitero Vivente, che contiene anche due canzoni dei Ramones all’interno della colonna sonora; ritorna con diverse novità e alcuni capovolgimenti nella trama.

Recensione di Pet Sematary: il riadattamento cinematografico del 2019

Abilmente diretto da Kevin Kölsch e Dennis Widmyer, che in precedenza ha diretto gli Starry Eyes del 2014, Pet Sematary stabilisce rapidamente un pervasivo senso di terrore che si estende dai boschi ultraterreni del cimitero che dà il titolo al film a quella che dovrebbe essere la sicurezza e la santità di una casa di famiglia.

Pet Sematary costruisce metodicamente e orribilmente ogni nuova morbosa svolta della trama, arrivando a un risultato sconvolgente che è diverso sia dal libro che dal film originale. Sono stati apportati diversi cambiamenti chiave al materiale, il più significativo dei quali è stato già rivelato dal trailer del film (cambiando il bambino che muore e torna indietro). Questo cambiamento è ovviamente significativo, ma funziona meravigliosamente qui perché consente al film di affrontare più direttamente e in modo preoccupante le più ampie domande filosofiche, di vita e di morte, solo accennate nel film originale.

Questa rivisitazione di Pet Sematary è un film sorprendentemente efficace. La pellicola accresce il disagio ad ogni passo che i Creed compiono verso il lato oscuro, ma ti tiene sempre emotivamente attaccato a quella che sembra una famiglia reale e unita. L’orrore semplicemente non funzionerebbe se la sofferenza della famiglia non fosse così efficacemente resa dagli attori forti che li ritraggono e dai narratori del film.

About the Author

Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.