Recensione − Bird Box: un film Netflix apocalittico con Sandra Bullock

La recensione di Bird Box, film Netflix con Sandra Bullock protagonista

Il 13 Dicembre 2018 negli Stati Uniti, in Italia il 21 dello stesso mese e anno, viene messo in streaming sulla piattaforma Netflix un nuovo film con protagonista Sandra Bullock: Bird Box. Globalmente in un solo mese contò 45 milioni di visualizzazioni, assumendo una certa popolarità; in America infatti è partita la Bird Box Challenge (fare qualcosa da bendati).

Bird Box, la trama del film Netflix con Sandra Bullock

Bird Box è un horror fantascientifico, diretto da Susanne Bier e tratto dall’omonimo romanzo di Josh Malerman, in cui una madre (interpretata da Sandra Bullock), Malorie, deve portare in salvo i suoi figli in una struttura sicura, dato che sulla Terra incombe la minaccia dei demoni/alieni, capaci di spingere le persone al suicidio facendosi semplicemente guardare. Le uniche persone che sembrano stare meglio dopo averli visti, sono i pazzi, che cercano a loro volta di far guardare queste creature a tutti quelli che incontrano.

La recensione di Bird Box, film apocalittico targato Netflix

La trama a primo impatto non sembra particolarmente originale dato che è un misto tra E Venne il Giorno di M. Night Shyamalan, in cui le persone iniziano a suicidarsi in massa per via di una tossina emanata dalle piante, e A Quiet Place di John Krasinski, in cui delle creature mostruose uccidono qualsiasi essere vivente che emette un suono, costringendoli a vivere senza parlare. Ma a rendere il film avvincente è la protagonista con la sua storia (oltre che per l’incredibile recitazione dell’attrice premio Oscar, Sandra Bullock): Malorie è una donna incinta, che si è appena lasciata col padre del bambino e ha difficoltà a legarsi con le persone; infatti ignora di essere incinta perché ha paura di legarsi a quello che sarà suo figlio. Vive con sua sorella e ha un suo studio dove dipinge. Guardando il notiziario, le due vengono a sapere di questa pazzia generale con tanto di suicidi di massa, diffusa in Russia e in Europa. Quando vanno dalla ginecologa per una visita in ospedale, purtroppo quello che avevano visto in televisione è arrivato anche in America. Si scatena il panico e Malorie finisce più volte a terra con il rischio di essere uccisa calpestata dalla folla, ma per fortuna viene aiutata ad entrare in una casa dove già ci sono altri rifugiati.

Qui si viene a conoscenza di altri personaggi, che però sono fin troppo stereotipati e figli del politically correct: un afroamericano ex soldato, un razzista eccentrico ed egoista (interpretato dall’immenso John Malkovich), un’anziana, una donna incinta, un ricco orientale omosessuale, due tipi strambi che si fidanzano e un cassiere afroamericano di un supermercato, che sogna di diventare un romanziere e ci spiega cosa sta accadendo: è il giudizio universale voluto da dei demoni o da degli alieni, non viene fatto intendere esplicitamente. Tra l’altro mentre spiega, cita anche altri film apocalittici come Hunger Games e Maze Runner: Il Labirinto, dicendo che la loro situazione è differente perché sembra dover finire forzatamente tutto in rovina. Malorie da che non usciva mai di casa, è costretta ora a legare con altre persone per assicurarsi una sopravvivenza tranquilla. Dal dialogo che ha con Douglas, il bianco razzista, egocentrico ed egoista, capiamo che ha avuto tanti problemi col padre (simile a Douglas appunto), e magari è per questo che fa fatica a legare con altre persone. Inoltre chiamerà i suoi figli Bambino e Bambina, proprio per darci l’idea del distacco. Alla fine di tutto avrà imparato ad amare senza paura, lasciandosi alle spalle un passato tormentato.

Il titolo viene spiegato dal fatto che gli uccelli avvertono la presenza dei demoni e avvisano i personaggi della loro presenza. La struttura del film consiste nell’alternare il tempo attuale con scene passate in flashback), per raccontare tutta la storia di Malorie e come sia arrivata a intraprendere questo viaggio in barca sul fiume, con due bambini. Tecnicamente è molto interessante, con una regia immersiva che in certi momenti punta sulla soggettiva: viene messa una benda anche sulla telecamera per far immedesimare lo spettatore con la protagonista; e un ottimo montaggio narrativo e mai ingombrante. Le scene di suspance sono gestite bene e funzionano, senza inutili jumpscares ma ricche di pathos. Le creature non vengono mai mostrate, ma questo gioca a favore del film, rendendolo ricco di tensione.

Nonostante i suoi problemi, Bird Box riesce a tenere incollato allo schermo lo spettatore per 2 ore, facendo anche omaggio alla maternità ma soprattutto, vincendo la scommessa di realizzare un film apocalittico ricco di pathos e di tensione, ben interpretato da un’attrice premio Oscar quale è Sandra Bullock.

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Christian D'Avanzo
Cinefilo dalla nascita e scrittore appassionato. Credo fermamente nel potere dell'informazione e della consapevolezza. Da un anno caporedattore della redazione online di Quart4 Parete, tra una recensione e l'altro. Recente laureato in scienze della comunicazione - cinema e televisione presso l'università degli Studi Suor Orsola Benincasa.