Recensione − Non ci resta che il crimine: il viaggio nel tempo in Italia

La recensione di Non ci resta che il crimine, viaggiando nel tempo

Non ci resta che il crimine è una commedia italiana uscita nelle sale il 10 Gennaio 2019, diretto da Massimiliano Bruno e interpretato da Marco Giallini, Alessandro Gassmann, Gianmarco Tognazzi, Ilenia Pastorelli ed Edoardo Leo. Il film è incentrato su di un viaggio nel tempo, in particolare nella Roma degli anni ’80. Non ci resta che il crimine è una commedia italiana che omaggia l’immortale Non ci resta che piangere di Massimo Troisi e Roberto Benigni. Un buon incipit che però si esenta dalle sfumature critiche, non andando oltre le battute comiche e l’action. Ecco la trama e la recensione del film italiano Non ci resta che il crimine, distribuito al cinema nel 2019.

La trama del film Non ci resta che il crimine, commedia omaggio a Non ci resta che piangere

Così come Troisi e Benigni, che viaggiarono indietro nel tempo fino ad arrivare nell’Italia del 1400, anche il trio composto da Giallini, Gassmann e Tognazzi fa un tuffo nel passato, nella Roma degli anni ‘80. Il film tratta, appunto, il viaggio nel tempo di tre amici: Moreno (Giallini), Sebastiano (Gassmann) e Giuseppe (Tognazzi), che nel 2018 cercano di guadagnarsi da vivere organizzando un Tour Criminale di Roma, portando gli interessati a conoscere i luoghi una volta frequentati dalla famigerata Banda della Magliana.

I tre dopo aver attraversato un vortice spazio temporale si ritrovano nel 1982, sempre a Roma, e subito pensano alla ghiotta opportunità di fare soldi, scommettendo sui risultati delle partite del glorioso mondiale di Spagna ’82 e inventando oggetti che all’epoca ancora non c’erano. Tuttavia troveranno non poche difficoltà, soprattutto per lo scontro con i malavitosi di cui tanto raccontavano nel loro Tour Criminale, capeggiati da un cinico Renatino De Pedis (Edoardo Leo).

La recensione di Non ci resta che il crimine, film che non va oltre il compitino

Lo spettatore si trova di fronte ad un film molto citazionista, anche per fare atmosfera anni ’80: da Rambo a Ritorno al Futuro, passando per i Kiss. La scenografia è ben curata; infatti la riproduzione di Roma a quell’epoca è riuscita alla grande, con l’inserimento di automobili e vestiti ad hoc, per non parlare delle atmosfere ottenute con i tanti tricolori sventolati in occasione del mondiale. L’azione è sempre presente con sparatorie e zuffe, rapine e inseguimenti, nonché la donna contesa, interpretata da una sensualissima Ilenia Pastorelli. Le gag in gran parte funzionano, con i tre protagonisti che sono macchiette, sfigati alla ricerca del riscatto, mentre alcune sono telefonate e quindi banali.

Gli attori ci mettono del loro e danno un’anima ai personaggi, soprattutto Edoardo Leo che è un romano verace e pieno di grinta. Quello che purtroppo manca è la verve critica che permetta al film di elevarsi: le battute non riescono ad essere graffianti, viene solo accennato il fatto che nel passato si stava meglio rispetto alla destabilizzante situazione dei giorni presenti, ma non viene mai approfondito come si deve. Niente che faccia riferimenti chiari alla politica, e che sia capace di far riflettere a fondo lo spettatore, mettendogli davanti le differenze tra ieri e oggi e i problemi che il nostro paese vive. Anche i personaggi che, come già scritto in precedenza, sono delle macchiette, non sono scritti in maniera articolata e complessa.

Un mix tra Non ci resta che piangere e Ritorno al Futuro, con delle scene action che riportano alla memoria lo Smetto Quando Voglio di Sydney Sibilia. Quello che però manca a Non ci resta che il crimine è proprio il mordente di questi tre titoli, con una trama semplice e ricca di colpi di scena, ma che non vai mai oltre l’intrattenimento; inoltre la caratterizzazione dei personaggi non è paragonabile a quella dei film appena citati. In sostanza: buon incipt, buona idea, ma andava sviluppata meglio e non andava esentata dalla vena critica. Intrattiene bene e comunque si differenzia dalle altre mille commedie italiane per trama e intento, ma poteva essere qualcosa di più di questo.

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Christian D'Avanzo
Cinefilo dalla nascita e scrittore appassionato. Credo fermamente nel potere dell'informazione e della consapevolezza. Da un anno caporedattore della redazione online di Quart4 Parete, tra una recensione e l'altro. Recente laureato in scienze della comunicazione - cinema e televisione presso l'università degli Studi Suor Orsola Benincasa.