Recensione – The Last of Us 1×07: “Left Behind”

La recensione di The Last of Us 1x07

Prosegue con il rilascio settimanale degli episodi, la serie targata HBO Max Originale e tratta dal famoso omonimo videogioco. The Last of Us sta per concludersi, mancano ormai soltanto due appuntamenti e il dado è tratto. La storia sceneggiata dallo stesso scrittore del racconto videoludico, ossia Druckmann, è sapientemente accompagnata dalla visione seriale ed estetica di Mazin, anche showrunner della miniserie televisiva Chernobyl. Insomma, questo nuovo adattamento sull’avventura vissuta da Joel ed Ellie all’interno di un mondo devastato dalla pandemia prosegue convincendo gli spettatori, come dimostrano le percentuali sugli ascolti. Ecco la trama e la recensione di The Last of Us 1×07, episodio intitolato “Left Behind”.

SEGUE SPOILER!!!

La trama di The Last of Us 1×07, “Left Behind”: l’episodio incentrato sul passato di Ellie

La storia dell’episodio precedente si era interrotto con un cliffhanger. Joel è stato accoltellato dopo un incontro a tu per tu con un bandito nei pressi dell’Università, dove si pensava ci fossero le Luci. Cadendo da cavallo dopo aver perso i sensi, Ellie si ritrova in difficoltà nel trasportare l’amico e riesce a trovare riparo in un’edificio abbandonato. In questo frangente inizia il racconto nel racconto attraverso un flashback in cui lo spettatore viene informato sul passato di Ellie, e come la bambina si è rimediata il morso che ha sul braccio. Inizialmente viene mostrata nella scuola dell’esercito governato dalla FEDRA, dove ha difficoltà comportamentali dovuti all’assenza della sua migliore amica, Riley.

Dopo uno scontro fisico con una sua compagna d’istituto, Ellie viene redarguita dal direttore della scuola militare che però le illustra una situazione favorevole per lei in futuro, se solo si comportasse adeguatamente. Quando rientra in stanza, si mette a dormire e il suo sonno viene disturbato da Riley, che torna nell’edificio dopo tre settimane d’assenza. Entrando di soppiatto dalla finestra della camera di Ellie, l’amica la spaventa e finiscono anche per avere un’accesa discussione a seguito di una rivelazione scottante: Riley si è unita alle Luci, organizzazione anarchica in contrasto con la FEDRA.

Invitata ad uscire dalla ragazza, Ellie viene portata in giro per i tetti dei palazzi munita di bottiglia di liquore trovata vicino un cadavere. Riley la guida fino a destinazione: il vecchio centro commerciale. Qui le due amiche ridono e scherzano trovando intrattenimento a oltranza, siccome avere una struttura così ampia solo per una coppia di persone è impensabile in condizioni di vita normali. Sperimentando videogiochi retro come Mortal Kombat II, ballando ed ascoltando musica in un negozio di Halloween, facendo un giro su una vecchia giostra con cavalli rotanti, Ellie e Riley passano la loro prima notte spensierata da quando sono in vita, e la serenità culmina nell’espressione dei sentimenti: si baciano.

Ma prima di arrivare a ciò, si scopre che c’è un infetto in vita e si aggira per il centro commerciale, proprio mentre Riley dice ad Ellie la verità sulla motivazione di questa fantastica notte. Infatti, Riley deve partire per raggiungere una postazione delle Luci ad Atlanta e vuole dire addio all’amica per cui in realtà prova qualcosa di più profondo, e sa che è reciproco. Inizialmente Ellie non la prende benissimo e sta per andar via, ma torna sui suoi passi quando capisce le condizioni in cui l’amica ha dovuto prendere l’importante decisione.

Ad interrompere il tenero momento ci pensa l’infetto, che salta fuori tentando di uccidere le due ragazze e per poco non ci riesce. Entrambe rimediano un morso, e decidono di attendere la trasformazione insieme. Nel frattempo la narrazione torna al presente, ed Ellie capisce che non può abbandonare Joel anche se è stato lui stesso a chiederle di tornare indietro per raggiungere Tommy. L’episodio si conclude con Ellie intenta a ricucire la ferita a Joel.

La recensione di The Last of Us 1×07, “Left Behind”: un episodio che dà spessore ad Ellie

Il settimo episodio di The Last of Us mette in chiaro che si tratta del DLC del videogioco, siccome il titolo è stato mantenuto uguale. La storia anche è grosso modo la stessa, sono pochi i cambiamenti e sicuramente in quasi un’ora di durata la narrazione è riuscita ad essere ampliata rispetto alla materia base, ma questa ormai è una costante che è possibile osservare da inizio serie. L’elemento preponderante del settimo appuntamento settimanale di questa serie TV è offrire agli spettatori scorci di umanità in rapporto alla conseguenza drastica portata dalla pandemia. Da notare come il filo conduttore del prodotto venga mantenuto e custodito di episodio in episodio, rimodulando gli espedienti con i quali si approccia alla storia ed elaborando dialoghi avvincenti, ricchi di pathos. Le inquadrature giocano ancora una volta con gli spazi, e ciò permette di godere al meglio di una scenografia tetra che palesemente richiama Zombie (1978) di George A. Romero. La location è la stessa, ossia un centro commerciale abbandonato che funge da contenuto esplicativo per il tragico finale che ha colpito l’umanità con il propagarsi della malattia infettiva. Le persone vengono rispecchiate da ciò che consumano, e il fatto che Ellie e Riley giochino, ballino e si facciano foto buffe in maniera anche inizialmente goffa, sono tutti elementi che dimostrano come sia in realtà strano per loro quello che appena 20 anni prima erano gesti quotidiani del tutto normali.

Il tempo miete vittime, ma soprattutto sradica la nuova generazione di questo macro mondo da quella che è la realtà fino al 2003. Gli esercizi militari non permettono alle giovani ragazze di permettersi il lusso dello svago, e un fumetto con delle battute squallide può persino sembrare un lusso. La vita è un inferno sia negli interni che negli esterni, e in The Last of Us questo concetto di critica all’uomo e alle sue caratteristiche pressoché malvage è ben sottolineato sin dal prologo della serie. Come effettivamente la pandemia ha inficiato sulla vita di tutti era stato mostrato dal primo episodio, ma come la nuova generazione sia cresciuta o stia crescendo è un tema che non aveva trovato troppo spazio. Eppure, tra questo episodio e quello precedente un discorso di tale portata è stato imbastito, e ancora una volta non si può che tessere le lodi per l’ingegno nella messa in scena totalizzante: ogni elemento ha una sua connotazione ed è intrinseco di valore. La regia segue i movimenti delle due protagoniste, mette in risalto dei dettali e ne sfuma altri quando a prendere vita sono i sentimenti di Ellie e Riley, inquadrando i loro volti in primissimo piano con lo sfondo fuori fuoco. In determinati momenti è l’intensità a farla da padrone, perché la carica di seduzione tra le due amiche che in realtà provano amore sincero l’una per l’altra, è presente e portato in luce minuziosamente, senza eccessi o forzature. L’equilibrio estetico e narrativo di The Last of Us viaggia ormai su binari tracciati dal principio, e non ci sono sbavature in grado di far deragliare un meccanismo ottimale.

The Last of us 1×07: episodio filler o decisivo?

Siccome la qualità è ormai assodata, ci si interroga sul futuro e sulla quantità degli episodi. A due puntate dalla fine, prendersi un solo episodio per utilizzare un espediente cinematografico come il flashback in modo tale da dilatare i tempi del racconto è una mossa vincente? A questo punto della serie, The Last of Us sta per giungere alla sua conclusione naturale. Tuttavia mancano ancora dei tasselli interessanti e importanti presenti nel videogioco, e i tempi sono stretti. Left Behind nel videogioco è un DLC, ma qui è un filler esattamente come il terzo episodio incentrato sulla storia d’amore tra Bill e Frank distanziandosi dalla trama principale, ma qui si procede verso la chiusura di questa prima stagione a differenza del terzo episodio, che appunto è all’inizio. Da segnalare l’importanza di scavare nel passato di Ellie, così da mostrare le origini della sua ferita e come ha scoperto di essere immune al morso e quindi all’infezione.

Non solo, si scopre anche come Ellie abbia romanticamente e drammaticamente perso la persona amata, proprio mentre era al suo fianco. Dunque i gesti verso Joel acquisiscono un maggior valore, e col passare degli episodi The Last of Us dimostra la sua maturità nel rapporto constante di semina e raccolta delle informazioni. I tempi del flashback sono cuciti indissolubilmente a quelli del presente (linea temporale principale) e nel momento in cui Ellie capisce di star sbagliando nell’abbandonare Riley, ricorda simultaneamente quell’attimo e si corregge nuovamente. Torna in casa e aiuta Joel a guarire, cucendogli la ferita pur di non lasciarlo solo, tenendogli teneramente la mani. In quel gesto senza alcuna parola pronunciata viene sancito il totale avvicinamento di Ellie, che salva l’amico e ormai padre putativo da morte certa.

Dunque, il settimo episodio è fondamentale per il proseguo narrativo, così come il terzo episodio parla d’amore per far comprendere a Joel l’importanza nella cura dell’altro (Ellie). Si tratta, infatti, di episodi che riescono a sviluppare ancora di più il background dei due protagonisti. Resta solo la perplessità sugli ultimi due episodi in quanto il tempo stringe e forse uno o due episodi in più avrebbero giovato, ma per averne conferma bisogna attendere la conclusione di questa prima, splendida, stagione di The Last of Us.

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Christian D'Avanzo
Cinefilo dalla nascita e scrittore appassionato. Credo fermamente nel potere dell'informazione e della consapevolezza. Da un anno caporedattore della redazione online di Quart4 Parete, tra una recensione e l'altro. Recente laureato in scienze della comunicazione - cinema e televisione presso l'università degli Studi Suor Orsola Benincasa.