Recensione – The Last of Us 1×05: “Endure and Survive”

Ecco la trama e la recensione di The Last of Us 1x05: "Endure and Survive"

The Last of Us è una serie TV prodotta da HBO Max Original e scritta dallo stesso sceneggiatore da cui il prodotto trae la sua materia di base, ossia l’omonimo videogioco; in America è distribuito in streaming sulla piattaforma di HBO, in Italia è disponibile su Sky e NOW TV. Neil Druckmann prosegue il suo lavoro encomiabile con la serie incentrata su Joel ed Ellie, mandando avanti la loro avventura cucendogli attorno delle storie secondarie di gran livello, così come quella principale vissuta dai due protagonisti. Si è giunti ormai al quinto appuntamento settimanale, mancano soltanto quattro appuntamento alla fine della prima stagione, e già si può parlare di prodotto acclamato da pubblico e critica. Ma procedendo per passi, ecco la trama e la recensione di The Last of Us 1×04: “Endure and Survive”.

ATTENZIONE SPOILER!!!!!!!!!

La trama di The Last of Us 1×05, serie TV targata HBO Max Original

Dopo il cliffhanger finale si riprende il proseguo dell’avventura. Joel ed Ellie incontrano Henry e Sam, o per meglio dire si scontrano inizialmente tra loro, siccome i due fratelli puntano una pistola alla coppia protagonista. Ma dopo aver chiarito i propri obiettivi, gli adulti capiscono che è necessario collaborare per poter uscire vivi da Kansas City, da troppo tempo in balìa dell’anarchia violenza. Henry spiega a Joel come mai Kathleen lo perseguita per poterlo stanare e uccidere, rivelando allo spettatore la verità sul piccolo Sam, affetto da leucemia e per questo il fratello maggiore è dovuto scendere a compromessi per permettergli di sopravvivere. Nel frattempo, anche Kathleen si racconta e lascia che le sue motivazioni prendano spazio, in modo tale da ascoltare più punti di vista sulla stessa faccenda.

Il piano di Henry è contare sull’aiuto di Joel per poter passare nelle fognature, metri e metri di tunnel scavati dagli esseri umani per ripararsi dalla pandemia. Si dice che, proprio in questi spazi, ci siano tantissimi infetti ad aggirarsi, ma Henry è convinto del contrario per sentito dire; piano B, c’è comunque la forza e l’astuzia di Joel ad offrire riparo a tutti. Sembra andare tutto bene, siccome non ci sono effettivamente infetti durante il percorso, eppure ad un certo punto si inverte la rotta dopo che i quattro hanno passato la notte in stanze dedicate ai bambini, con tranquillità.

Ma il punto focale dell’episodio arriva con il finale, dove un’orda di zombie guida da un bloater che è una specie di clicker infermabile, ferma l’attacco dell’esercito a Henry, Joel e i due bambini. Proprio Joel era riuscito ad aggirare i proiettili del cecchino che tentava di spararlo, ma dopo averlo mancato più e più volte se lo ritrova alle spalle nella stanza. Joel uccide l’anziano, ed apprende che il cecchino ha fatto la spia rivelando la loro posizione a Kathleen.

Da quel momento in poi c’è un cambio repentino nell’azione, poiché c’è Kathleen con l’esercito a cercare di catturare Henry, e ci sarebbe quasi riuscita, se non fosse che fuoriesce dalla strada un’orda di zombie con un bloater a fargli strada. Ciò è collegato a quanto visto nell’episodio precedente, siccome dal sottosuolo si intuiva che qualcosa potesse violentemente scatenarsi. Quest’interruzione genera uno scenario mortifero, dove i cadaveri non si riescono a contare e Joel dall’alto copre Ellie e gli altri personaggi per far sì che riescano a mettersi al riparo.

Una volta fuggiti ed al sicuro, c’è un momento di serenità e catarsi quando Joel ed Henry decidono di continuare insieme questo complicato viaggio. Purtroppo non c’è tempo per solidificare le relazioni, poiché un altro terribile colpo di scena si para davanti agli occhi dello spettatore: il piccolo Sam è stato morso, ed il sangue di Ellie non riesce a frenare la diffusione del virus. Una volta trasformatosi, il bambino di otto anni è imbestialito e tenta di mordere Ellie, ma viene sparato da suo fratello Henry, che disperato si spara un colpo in testa ponendo fine alla sua vita.

La recensione di The Last of Us 1×05, un episodio memorabile

Il quinto episodio di The Last of Us è il più convincente, impattante e completo di tutta la serie per motivi vari e differenti. Innanzitutto c’è l’arco narrativo principale che prosegue riuscendo, ancora una volta ma qui più che mai, a mettere in atto un connubio perfetto: è asciutto ma ricco. Ciò che significa? Che in un’ora di durata, gli autori dimostrano con particolar estro come estrapolare contenuti sul background dei personaggi in scena dai dialoghi, dall’espressioni e dalle scenografia. Joel è un cinico sfrontato, allora quando Henry gli chiede di non reagire una volta abbassate le armi nell’incipit, è con il tono vocale e i movimenti facciali che lascia intendere di non aver paura e di star pensando ad un’imminente vendetta. Questo non viene esplicitato, ma è sottolineato con genialità dai gesti; così come sono le scenografie a donare drammaticità, dal primo episodio. In particolar modo, nel quinto episodio sono i disegni dei bambini ad evocare ricordi a riempire il cuore di tenerezza, siccome si comprende appieno chi ha vissuto cosa e quando, lasciando simbolicamente ma anche concretamente, una prova tangibile della propria esistenza.

“Endure and Survive” è il titolo dell’episodio, lasciando subito intendere quanto sia duro sopravvivere in un mondo dove non c’è quasi più speranza ma soltanto l’intenzione di chiudere gli occhi e riaprirli serenamente. La sopravvivenza ha il suo prezzo da pagare però, soprattutto quando c’è qualcuno a cui badare a cui si tiene in modo spassionato. Così Henry giustifica il gesto di consegnare alla FEDRA il fratello di Kathleen, ex capo della comunità anarchica degli uomini, affermando che in cambio gli venivano forniti i medicinali necessari a far guarire Sam. Un rapporto che ricorda a Joel sua figlia, aprendogli lo spirito e preparandolo ad accogliere la benevolenza della piccola Ellie, forse definitivamente. Incredibile, tra l’altro, come questo rapporto ed il significato stesso legato alla preoccupazione per l’altro venga intensificato nelle sequenze d’azione. Infatti, Joel copre Ellie sparando agli infetti con il cecchino appartenente al vecchio ucciso, tenendola al sicuro e accompagnandola lungo il percorso per la liberazione dalla complessa situazione. In questa scena Ellie si svuota dalla figura creatasi negli episodi precedenti, cioè di una bambina talvolta insopportabile per l’ingenuità e le continue domande poste all’adulto, per diventare una vera e propria eroina con una propria identità.

The Last of Us 1×05, l’umanità e i suoi punti di vista

In “Endure and Survive” vengono posti i diversi punti di vista, con personaggi differenti. L’umanità ha diverse sfaccettature, e nel momento in cui non ci sono più leggi o limiti burocratici, ognuno agisce seguendo il proprio istinto e le sue libertà. Henry si racconta e ambiguamente lo spettatore può anche ritenerlo colpevole dell’accaduto; lo stesso Kathleen, che in una scena posta nel climax cominciato qualche minuto prima, spiega come mai è sulle tracce di Henry in modo così accanito, esternando tutto il suo dolore nella stanza dove da piccola viveva con il fratello ormai deceduto.

Ogni personaggio, come viene dimostrato, ha delle ragioni sue. La stessa verità viene declinata molteplici volte, lasciando a chi osserva e chi ascolta, la possibilità di sentenziare o comprendere empaticamente quanto riferitogli. Non c’è alcun dubbio che i personaggi in campo nel suddetto episodio siano colpevoli quanto innocenti, e l’elemento principe è l’equilibrio tra le parti. In un mondo dove non esistono più leggi, allora le azioni vengono intraprese e contestualizzate dalle necessità personali, e sia Henry che Kathleen, possono essere scambiati di ruolo tra giusto e sbagliato, positivo e negativo. Joel incanala ciò che viene vissuto dallo spettatore, presentando un arco narrativo sviluppato nel corso di una sola ora in modo assolutamente eccezionale: prima giudica Henry una sudicia spia, poi empatizza e comprende le sue ragioni, magari finirà anche per condividerle essendo stato genitore.

La stessa Ellie ed il piccolo Sam, che a differenza del videogioco qui è sordomuto, stringono un legame tale da darsi spinta l’un l’altro nel sopravvivere sì, ma con il sorriso. Si pongono domande appartenenti ai dialoghi tipici tra bambini, ma allo stesso tempo sono così lecite da apparire ampiamente riflessive: si è ancora sé stessi quando si diventa uno zombie? E se Ellie finisse per restare l’unica sana in un mondo popolato interamente da infetti? Le paure primordiali generate dalla nuova e grigia realtà, vengono a galla e stupiscono per la maturità con la quale vengono affrontate. C’è di tutto nel quinto episodio: gli elementi seminati vengono ripresi, tra cui il contrasto della disumanizzazione e la sensibilità relazionale presente in alcuni punti, come il terzo episodio e lo stesso in questo quinto.

The Last of Us 1×05, grandi conferme

In sintesi, il quinto episodio di The Last of Us dimostra nuovamente quanto si possa essere astuti e brillanti nel distaccarsi dal materiale di base, in questo caso l’omonimo videogioco. Henry e Sam venivano introdotti durante il percorso della coppia protagonista, ma era una breve quanto intensa parentesi; nella serie TV viene raccontata la loro storia in un incipit delicato e sincero, dove traspare tutta la delicatezza degli uomini ancora innamorati della vita e dei loro abitanti “sani”. Tutto ciò in soli 60 minuti, mescolati all’incredibile tensione dell’azione come mai si è avvertita finora, generando un senso di potenza per ciò che concerne l’impianto visivo e le scelte narrativa. Gli effetti speciali dell’orda degli zombi e del bloater sono la prova di quanto siano stati intelligenti i produttori e gli autori a centellinare le presenze degli infetti, resi perfettamente credibili nelle movenze, nei suoni e nell’inquietante fisico deformato cruentemente. C’è anche spazio per una bambina clicker, che tende un’agguato ad Ellie e Kethleen uccidendo quest’ultima. Il climax è il più potente visto finora, anche più di quello visto nel secondo episodio culminato nella morte di Tess. Ancora una volta, The Last of Us è una serie TV che dimostra non solo di rispettare lo spirito della materia da cui è tratto, ma di essere anche in grado di migliorarsi.

About the Author

Christian D'Avanzo
Cinefilo dalla nascita e scrittore appassionato. Credo fermamente nel potere dell'informazione e della consapevolezza. Da un anno caporedattore della redazione online di Quart4 Parete, tra una recensione e l'altro. Recente laureato in scienze della comunicazione - cinema e televisione presso l'università degli Studi Suor Orsola Benincasa.