The Bear, recensione della sorprendente serie TV Disney+

The Bear recensione serie TV su Disney+, trama e cast della serie che ha conquistato il web

The Bear è una serie tv prodotta da HULU e distribuita in Italia su Disney+, composta da 8 episodi per un minutaggio totale di 180 minuti. Un mix tra dramma e commedia, lo show adotta la cucina, con i suoi ritmi, le sue temperature, come sfondo per trattare di lutto, depressione ed alienazione. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito di The Bear, relativamente alla recensione della sorprendente serie TV su Disney+.

Trama di The Bear, serie TV su Disney+

Carmen ‘Carmy’ Berzatto (Jeremy Allen White) è uno chef di grande talento, che dalle cucine stellate di New York ritorna a Chicago per gestire il fallimentare diner di famiglia, lasciatogli in eredità dal fratello suicida. Il compito però risulta difficile fin dall’inizio: debiti a non finire, clientela sfiduciata ed uno staff non all’altezza rallentano il processo innovativo del ragazzo. In suo aiuto arriva Sydney (Ayo Edebiri),ragazza pragmatica e talentuosa disposta a tutto pur di crescere affianco a Carmy. Poi c’è Richie, miglior amico del fratello deceduto, ancorato al passato, che cerca in ogni modo di porre i bastoni fra le ruote al giovane chef.

In questo caotico scenario Il protagonista tenterà di trasformare questa vera e propria cucina da incubosenza Antonino Cannavacciuolo in questo casoin un fiore all’occhiello della ristorazione cittadina.

La cucina ed il senso d’urgenza presente nella serie

Fin dalle prime battute la serie catapulta nel bel mezzo dell’azione; tra coltelli che volano, offese continue e clienti spazientiti. Lavorare in una cucina, si sa, è difficile; lo stress sale ogni giorno di più, i turni sembrano infiniti ed il ritmo di lavoro è distruttivo. The Bear riesce a trasmettere tutte queste emozioni, e molto altro, grazie al montaggio serrato ed alla regia  incentrata su volti e mani dei protagonisti nei momenti più concitati del servizio.

Materie prime rovesciate sul pavimento, tubature fatiscenti e macchinari difettosi; sono tutti dettagli volti a descrivere un contesto caotico e disfunzionale. La cucina non è vista solo come una professione, ma come un ideale a cui aspirare, una via d’uscita, un mezzo di cui avvalersi per superare traumi ed insicurezze. La forza più grande della serie risiede proprio qui; nel coraggio  di sfruttare un format così abusato per raccontare una storia drammatica, una storia di lutto, di odio e amore.

L’elaborazione del lutto ed il coraggio di chiedere aiuto

Il suicidio di Mikey, per overdose di farmaci, lascia tutti i membri del ”The Beef “ sconvolti e distrutti. Il ragazzo era divertente e carismatico, ma si dice avesse problemi di droga, collegamenti con la malavita, eppure  nessuno riesce a spiegare il perché di questa scelta così estrema. Carmy è divorato dai sensi di colpa, dall’ansia, così trova come unica soluzione l’investitura emozionale nell’attività del fratello. È commovente vederlo aprirsi ai colleghi, provare a comunicare meglio in cucina per ripeterlo nella vita di tutti i giorni. In un percorso tortuoso ed emozionante, tra notti insonni ed attacchi di panico, con una grande forza d’animo il ragazzo inizia  ad elaborare la scomparsa del fratello. Gli incubi iniziano a diminuire, la paura di fallire viene soppiantata dalla voglia di rialzarsi, combattere ed uscirne vincitore.

The Bear è una serie emozionante, perfetta nel trattare con grande sensibilità tematiche estremamente delicate. Un’ esperienza ritmata e sorprendente, una perfetta unione d’intenti tecnici e narrativi e sicuramente una delle migliori serie tv degli ultimi anni.

About the Author

Alessandro Di Lonardo
Nato a Napoli nel gennaio 2001, cresciuto a pane e David Fincher, ho sviluppato nel corso degli anni un certo gusto per il dry humour. Feroce critico ed appassionato di cinema e serie TV, solerzia da sempre condivisa con la famiglia.