5 franchise cancellati dopo un solo film

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Non è una sorpresa che, il fine ultimo di ogni casa di produzione, sia registrare un incasso stellare. L’industria di Hollywood, del resto, si basa proprio su questo e, negli ultimi anni, abbiamo avuto prova di quanto ripetitivi gli studio possano essere quando una formula funziona. Quello dei franchise, lo sappiamo, è diventato un vero e proprio trend dopo lo scoppio al boxoffice del Marvel Cinematic Universe. La tendenza a far diventare singoli film serie cinematografiche, però, è sempre stato un punto forte nel background hollywoodiano.

Non tutti i franchise sono gli stessi però e, tra universi cinematografici senza senso e operazioni di marketing miliardarie, trovano spazio opere come Divergent, Percy Jackson e Le cronache di Narnia, tra le altre, il cui interesse dei fan è scemato via via nel tempo. Ci sono film che hanno subito un destino ancor più infausto. Pellicole che, sebbene fossero state concepite per dare inizio a nuovi franchise, siano state talmente disastrose al botteghino da essere stroncate sul nascere. In questa classifica, vi presentiamo 5 franchise cancellati dopo un solo film.

Lanterna Verde

Impossibile non includere nella classifica dei franchise cancellati dopo un solo film, un’operazione talmente catastrofica da essere ancora demonizzata dallo stesso protagonista del film: Ryan Reynolds. Il supereroe DC icona dei fumetti, Lanterna Verde, non è conosciuto quanto Batman o Superman; il suo personaggio, però, è sicuramente tra i più famosi nel mondo dei supereroi e, le sue storie, sarebbero potute essere un ottimo punto di partenza per un film. Eppure, non bastò questo e neppure un cast stellare per assicurare a Lanterna Verde un posto tra i franchise di maggior successo. Con una trama fin troppo semplificata, una CGI completamente da buttare e performance facilmente dimenticabili, Lanterna Verde fu odiato sin da subito da critica e appassionati. Lanterna Verde aveva troppi buchi nella trama per essere ignorati e, la star del film, ha sempre reputato l’esperienza sul set a dir poco odiosa.

Hellboy (2019)

La prima volta che Hellboy fu portato sul grande schermo attraverso la lente di Guillermo del Toro, i fan risposero entusiasticamente alla prova del celebre cineasta. Nonostante entrambi i film diretti dal regista fossero piaciuti, però, non riscossero abbastanza in termini di denaro per assicurare un threequel. Quando Neil Marshall annunciò il reboot della serie, però, i fan dell’eroe infernale sperarono che, almeno lui, avesse più fortuna. Purtroppo, il destino di Hellboy sembrò realmente maledetto. Marshall odiò lavorare alla pellicola sin da quando notò i primi attriti tra i produttori che arrivarono a coinvolgere anche lui e, addirittura, il cast. Hellboy ha risentito dei tagli eccessivi in fase di montaggio e della miriade di battute che gli attori si videro costretti a riscrivere in corso d’opera. Il risultato fu, evidentemente, lacunoso e, sebbene la post-credit avesse annunciato un ipotetico sequel, la produzione si proclamò immediatamente sollevata quando l’idea fu scartata.

L’ultimo dominatore dell’aria

Quando si parla di Avatar e dell’ultimo dominatore dell’aria, si pensa subito ad una delle migliori serie animate mai viste. Eppure, il lungometraggio del 2010, prodotto da Paramount in chiave live action, rientra tra i franchise cancellati dopo un solo film. La pellicola avrebbe dovuto dare inizio ad una trilogia che, al suo annuncio, lasciò i fan in estasi. Sfortunatamente, il film fu un disastro dall’inizio alla fine. Con una serie di atroci effetti speciali, dialoghi imbarazzanti e performance piacevolmente archiviate, L’ultimo dominatore dell’aria non fu, chiaramente, in grado di rendere giustizia al cartone. Lo spirito dell’anime era completamente assente, visto che M. Night Shyamalan non aveva mai visto la serie. Sebbene il finale lasciasse spazio a un sequel, nessuno se ne interessò e, a distanza di anni, i fan dello show aspettano ancora che qualcuno riesca a rendergli giustizia.

La Mummia

La Mummia di Alex Kurtzman avrebbe dovuto lanciare un vero e proprio universo cinematografico. Il film, avrebbe dovuto aprire la strada ad un progetto in grado di far tornare al cinema le grandi icone dell’horror del passato, dal Mostro di Frankenstein all’Uomo Invisibile e il Mostro della Laguna. Nel tentativo di testare le acque, però, la Universal è finita per annegarci e, nemmeno un cast eccezionale è riuscito a salvare un film senza senso, sofferente di una CGI inaccettabile e di performance imbarazzanti. La cosa peggiore de La Mummia è che, invece di raccontare una storia fine a sé stessa, abbia lasciato moltissime strade aperte ai film che avrebbero composto il franchise.

I dominatori dell’universo

Negli anni ’80, He-Man e Masters of the Universe dominavano il mercato dei giocattoli internazionale, superando anche icone come Barbie e Transformers. Consapevoli della popolarità temporanea del prodotto, Cannon Films decise di premere immediatamente il grilletto, cavalcando l’onda del successo delle figures con un film, uscito nel 1987. A parte la performance straordinaria di Frank Langella come Skeletor, però, il film ebbe ben poco da offrire. I dominatori dell’universo aveva fin troppi difetti: la trama non era accurata e, per ridurre i costi, le ambientazioni risultarono scadenti e poco verosimili. Dolph Lundgren fu perfetto nei panni del protagonista, ma il suo accento marcato rese difficile la comprensione dei dialoghi. Con scene d’azione monotone e fin troppi errori, il sequel de I dominatori dell’universo finì per essere immediatamente cestinato.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.