Bridgerton, il segreto dietro il successo della celebre serie Netflix

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C’è chi, indignato, grida allo scandalo mentre chi, con una buona dose di ottimismo e spensieratezza, pensa che Bridgerton sia una serie discreta e assolutamente godibile. Ma qual è la verità? E, soprattutto, come ha fatto un prodotto così immaturo e, a tratti, grossolano nelle intenzioni, a riscuotere un successo tanto sbaragliante in così poco tempo? In quest’articolo, scopriremo il vero segreto del successo della serie sulla famiglia Bridgerton che, ricordiamo, essere disponibile su Netflix da Natale 2020.

In primo luogo, comunque, occorre chiarire alcuni dei punti cardine del discorso che, di seguito approfondiremo. Innanzitutto, Bridgerton non si è mai presentata come una produzione “storica”, capace di analizzare nel dettaglio la vita dei nobili inglesi del XIX Secolo. Inoltre, sin dall’inizio, l’idea di creare un prodotto leggero e fruibile anche ai meno avvezzi del Romance, è stata il fulcro per la nascita e la distribuzione della serie. Una volta chiarita la posizione di Bridgerton riguardo le detrazioni subite a causa della sua evidentissima inaccuratezza storica, è tempo di scoprire quale sia il segreto dietro la straordinaria dose di consensi riscossa.

La storia di Bridgerton: origini e trama della serie Netflix di grande successo

Creata da Chris Van Dusen, basandosi sui romanzi di Julia Quinn, Bridgerton è prodotta da Shonda Rimes. La sceneggiatrice aveva , in precedenza, lavorato a progetti celeberrimi come Scandal e Grey’s Anatomy. Bridgerton è ambientata nel mondo dell’aristocrazia britannica; in un periodo di massimo splendore e di assoluta parità etnica (contesto assolutamente fantasioso, utile sia a sfondo socioculturale che per giustificare la scelta del cast). La trama è abbastanza semplice, presentandosi allo spettatore come il figlio illegittimo di prodotti come Downton Abbey, Gossip Girl e le opere di Jane Austen.

La facoltosa famiglia Bridgerton è alle prese con la realizzazione dei quattro figli di Violet, interpretata da Ruth Gemmell. In un’epoca in cui, per le donne, raggiungere il picco in società significava prendere come marito un uomo ricco e di bell’aspetto, pare chiaro che l’impresa di Violet sia quella di mettere sulla giusta strada le sue figlie Daphne, Eloise, Francesca e Hyacinthe e, dall’altra parte, aiutare i suoi figli Anthony, Benedict, Colin e Gregory a trovare una moglie.

In un contesto tanto gioviale e leggero, ovviamente, occorre trovare un espediente narrativo utile a generare il pathos giusto per tenere gli spettatori incollati allo schermo. Da questa premessa, nasce la figura di Lady Whistledown, dama di corte che, con il suo giornale di gossip semina il panico tra le nobildonne più libertine, rendendo pubblici scandali di natura amorosa o strettamente sessuale tra le sue righe.

Il segreto dell’efficacia della prima stagione, nella complicità tra i due protagonisti

La prima stagione di Bridgerton che, ricordiamo essere disponibile su Netflix, verte sul primo degli otto romanzi dedicati alla nobile famiglia inglese da cui la serie prende il nome. Si intitola Il Duca e Io e parla del rapporto tra la primogenita di Violet, Daphne Bridgerton al suo debutto in società e del suo incontro con lo scapolo libertino duca di Hastings, Simon Basset. Il rapporto tra i due sembra essere, inizialmente, di mero opportunismo; essendo stato studiato a tavolino per lasciare che i due eludessero politiche matrimoniali ostili alle loro preferenze.

I loro piani sarebbero andati in porto se, quella che all’inizio sembrava una meravigliosa amicizia, non si fosse trasformata in una travolgente storia d’amore che avrebbe lasciato entrambi segnati per motivi diversi. I due protagonisti della storia, interpretati da Regé-Jean Page e da Phoebe Dynevor trasportano questo legame, all’apparenza, indissolubile, con grande spontaneità sullo schermo, regalando allo spettatore attimi di forte e, in questo caso, decisamente piacevole, immedesimazione.

Il cast di Bridgerton come chiave del successo della serie Netflix

Di seguito elencheremo i nomi degli attori che animano le vicende della serie Netflix Bridgerton, ma prima, occorre premettere che, proprio nella scelta del cast, potrebbe risiedere un’efficace chiave del successo del progetto. La scelta degli attori per Bridgerton, infatti, è ricaduta su un cast etnico, utile sotto alcuni aspetti, per dissolvere discriminazioni di matrice razziale che avrebbero sicuramente appesantito la serie.

Sebbene i puristi, non solo del genere, ma in generale, di questo tipo di opere, apparentemente di carattere storico, abbiano potuto storcere il naso innanzi al cast multietnico di Bridgerton, i creatori della serie hanno più volte specificato che l’intenzione della serie non risieda nella trattazione storica degli argomenti; quanto piuttosto nel puro scopo di intrattenere il pubblico. Cosa in cui, il progetto, è riuscito praticamente su tutti i fronti. Insomma, nonostante questa scelta, decisamente audace, abbia destato il disappunto di molti, ha sicuramente portato, secondo tanti altri, una ventata d’aria fresca su un format, altrimenti, già rivisitato in diverse chiavi.

Vediamo ora, chi sono gli attori che interpretano i ruoli principali nella fortunatissima serie ambientata durante la Reggenza inglese:

  • Phoebe Dynevor: Daphne Bridgerton
  • Regé-Jean Page: Simon Basset
  • Ruth Gemmell: Violet Bridgerton
  • Jonathan Bailey: Anthony Bridgerton
  • Luke Thompson: Benedict Bridgerton
  • Luke Newton: Colin Bridgerton
  • Claudia Jessie: Eloise Bridgerton
  • Adjoa Andoh: Lady Danbury
  • Ruby Barker: Marina Thompson
  • Sabrina Bartlett: Siena Rosso
  • Harriet Cains: Philippa Featherington
  • Bessie Carter: Prudence Featherington
  • Nicola Coughlan: Penelope Featherington
  • Polly Walker: Portia Featherington
  • Ben Miller: Lord Archibald Featherington
  • Lorraine Ashbourne: Mrs. Varley
  • Golda Rosheuvel: regina Carlotta di Meclemburgo-Strelitz
  • Florence Hunt: Hyacinth Bridgerton
  • Will Tilston: Gregory Bridgerton.

Le conclusioni sul segreto del successo della serie Netflix Bridgerton

Siamo giunti al termine di questa nostra carrellata sul segreto del successo della serie Netflix sulla famiglia Bridgerton. Le nostre conclusioni in merito sono abbastanza in linea con quanto espresso finora nei diversi paragrafi della recensione. In primo luogo, Bridgerton non è assolutamente un progetto trash. Sebbene, infatti, nasca con ben poca attenzione per i dettagli, con una vocazione per il catchy, ai limiti della trasgressività, Bridgerton si presenta come un prodotto godibile, con una buona fotografia, un ottimo gusto per le scelte dei costumi e picchi decisamente notevoli d’intesa sul set tra gli attori.

Inoltre, come abbiamo ribadito più volte, Bridgerton non vuole vestirsi di un’accuratezza storica che sarebbe incapace di mantenere sin dai primi minuti di girato. Qualora ci si liberasse da questa sorta di preconcetto, il prodotto potrebbe rivelarsi abbastanza gradevole anche per un palato più esigente. Infine, la scelta di un cast multietnico e, soprattutto, la presenza di Lady Whistledown, rendono Bridgerton una serie con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro o, in questo caso nel presente (il nostro).

La misteriosa figura di Lady Whistledown, infatti, non va interpretata soltanto come l’elemento speziato nella ricetta del successo della serie, anzi. Lady Whistledown ci mostra un universo al femminile aperto alle scelte; libero di esprimersi e, perché no, anche di scoperchiare vasi di Pandora contenenti argomenti scioccanti e, per questo, tabù per la società dell’epoca. Insomma, Bridgerton può essere etichettato come un prodotto valido; se non altro per l’efficacia nel fine ultimo di ogni prodotto culturale volto all’intrattenimento: appassionare lo spettatore. Data la straordinaria dose di consensi, pare chiaro che, una seconda stagione della serie sia assolutamente fattibile. I romanzi da cui è tratta, del resto, raccontano delle vicende amorose e dei tratti fondamentali di ognuno dei fratelli Bridgerton. Agli appassionati non resta, quindi che attendere quale sarà il destino degli otto nobili fratelli inglesi.

About the Author

Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.