Death to 2020 e la cinica provocazione dei creatori di Black Mirror presente su Netflix

Death to 2020 e la cinica provocazione dei creatori di Black Mirror presente su Netflix

Rapportandosi a Death to 2020, il nuovo prodotto di punta di Netflix che negli ultimi giorni del 2020 e nei primi del 2021 spopola all’interno delle classifiche relative ai film più visti sulla piattaforma di streaming, ci si rende conto subito che il prodotto televisivo è stato creato dagli stessi ideatori di Black Mirror. A partire da questa constatazione, si potrebbe pensare che il mockumentary tratti di temi riguardanti distopia, atteggiamento lontano dalla realtà o immaginabile attraverso uno sguardo al futuro. Ci si rende conto subito, però, osservando pochi minuti dello stesso finto documentario, che la realtà che viene trattata non è immaginata o distopica, ma reale e trattata con eccessiva e centrata provocazione cinica da parte dei suoi creatori, in grado di realizzare un prodotto particolarmente emblematico che sappia sintetizzare, nel migliore dei modi, ciò che il 2020 ha, positivamente e negativamente, regalato agli esseri umani.

I diversi eventi che sono stati parte del bagaglio umano, sociale e politico dell’anno appena trascorso sono oggetto di grande trattazione da parte di Death to 2020, un mockumentary di grandissimo livello che merita di essere osservato su Netflix; ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito di questa stessa realtà televisiva.

La trama di Death to 2020 e la provocazione degli ideatori di Black Mirror

Death to 2020 si presenta attraverso un avviso da parte degli ideatori del prodotto televisivo, un finto documentario che si struttura attraverso la formula sempre più collaudata del mockumentary: il prodotto è di natura comica e, come tale, è da intendersi sia per quel che concerne la presenza degli attori, che nel monumentary impersonano diversi personaggi che ruotano, dal punto di vista lavorativo e sociale, intorno alla materia trattata, sia per quel che riguarda i temi che vengono affrontati, in alcuni punti, talvolta con eccessiva leggerezza. In altre parole, non ci si deve assolutamente stupire di una trama che affronta, con sguardo finto documentaristico, tutte le realtà che negativamente hanno riguardato l’essere umano in un anno ritenuto come tra i più difficili della storia umana recente.

A partire dagli incendi boschivi in Australia, la trattazione di Death to 2020 riguarda gli eventi che sono sotto gli occhi di tutti coloro che le hanno direttamente o indirettamente vissuti: dalla crisi missilistica in Iran fino alla possibile prospettiva di una terza guerra mondiale, dall’emergere del Coronavirus fino all’imperversare dello stesso, che ha portato la maggior parte dei paesi del mondo ad un forzato e necessario lockdown. E ancora, l’emergere della figura di Joe Biden, le polemiche sulle decisioni politiche e sociali di Donald Trump, la morte di George Floyd, le proteste che sono seguite alla stessa, il tema del Black Lives Matter e della questione ambientale attraverso la figura di Greta Thumberg, lo scontro tra Joe Biden e Donald Trump, le elezioni negli Stati Uniti d’America, la vittoria del candidato democratico e le accuse di brogli elettorali da parte di quello repubblicano. E ancora, l’abbandono alla casa reale di Harry e Meghan, la nuova ondata di coronavirus e tanto altro ancora.

Lo sguardo tagliente e cinico alla realtà nel 2020

Se sottolineare quale sia la trama di Death to 2020 bastasse a comprendere le connotazioni specifiche del prodotto televisivo, non si spiegherebbe il successo di un mockumentary di questo tipo, che non soltanto affronta la realtà del 2020, ma lo fa con uno sguardo tagliente e cinico a ciò che è stato vissuto. La colpevolizzazione degli esseri umani e in numerosi settori e ambiti è fondamentale all’interno di Death to 2020, che banalizza qualsiasi decisione, ironizza su dichiarazioni, parole e azioni, provoca continuamente esponenti di una politica che sembra essere invecchiata particolarmente nel 2020, compie una continua e più che semplicemente centrata satira su numerosi eventi che, in altre occasioni, hanno goduto di trattazione differente.

Insomma, attraverso una rivalutazione di qualsiasi fatto sociale e storico, Death to 2020 giunge ad una trattazione sintetica e definitiva di qualsiasi natura abbia riguardato, direttamente e indirettamente, ogni essere umano nel 2020, riuscendo nell’impresa di collocare, all’interno di 70 minuti totali, prospettive diametralmente opposte tra di loro, senza mai stancare per i troppi contenuti.

Il cast eccezionale di Death to 2020 e la straordinaria interpretazione degli attori

Un’ultima prospettiva che merita di essere analizzata, a proposito di Death to 2020, riguarda la straordinaria interpretazione degli attori, che consegue ad una scelta eccezionale di un cast ricco non soltanto di nomi, ma anche di qualità e talento. tra gli attori che si osservano all’interno del prodotto televisivo figurano Samuel L. Jackson, Hugh Grant, Lisa Kudrow, Leslie Jones, Tracey Ullman, Cristin Milioti, Joe Keery, Kumail Nanjiani, Diane Morgan, Samson Kayo e infine, Lawrence Fishburne, che interpreta il ruolo di narratore.

L’interpretazione dei singoli personaggi riesce ad essere incredibile, sia nel rispettare la provocazione voluta dagli ideatori di Black Mirror, sia nel connotare perfettamente i personaggi che interpretano: dall’irriverenza del giornalista interpretato da Samuel L. Jackson fino alla prospettiva storica, ricca di elementi fantasiosi o tratti da serie tv, di Hugh Grant, passando per quell’odioso, e per questo particolarmente riuscito, atteggiamento di Cristin Milioti, che interpreta una comune soccer mom. Qualunque personaggio è perfettamente integrato all’interno del suo ruolo, riuscendo a offrire una qualità sullo schermo di grandissimo valore e, soprattutto, non sfigurano mai in nessun atteggiamento, ne peccando di troppa di ubris televisiva.

About the Author

Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.