Dune di David Lynch: perchè il film del 1984 è stato un fallimento?

Dune 1984 di David Lynch

Affascinati dal grandissimo successo di Denis Villeneuve, uscito al cinema il 16 settembre del 2021, gli appassionati di Dune ricorderanno sicuramente il fallimento della trasposizione cinematografica che, nel 1984, portò un regista di grandissimo successo come David Lynch a cercare di affrontare la spinosissima trama del ciclo di romanzi realizzato da Frank Herbert. I motivi che hanno generato il fallimento di dune di David Lynch sono molteplici, e riguardano sia l’atteggiamento del regista statunitense, sia tutta una serie di complicazioni che, dal punto di vista prettamente produttivo e digitale, hanno generato un flop e fallimento prettamente cinematografico. Vale la pena conoscere tutti i dettagli relativi al film di David Lynch del 1984, soprattutto per quel che concerne produzione del film, cast e tanto altro ancora.

David Lynch e il suo odio per i film di fantascienza

Al fine di comprendere quali siano stati gli atteggiamenti negativi che hanno generato un insuccesso per David Lynch, nel cercare di adattare il romanzo di Frank Herbert, vale la pena prendere in considerazione una serie di elementi che risultano essere sia esogeni rispetto al regista statunitense, sia riguardanti lo stesso e, sostanzialmente, anche i suoi atteggiamenti nei confronti della pellicola. Che David Lynch non fosse un appassionato di fantascienza era ben noto a tutti gli amanti del cinema, e lo stesso regista aveva dimostrato la sua opposizione a un certo modo di fare cinema qualche anno prima, quando aveva rifiutato la regia di Il ritorno dello Jedi, terzo episodio della celebre saga di Guerre Stellari.

Tuttavia, Il fascino di una pellicola che aveva messo in difficoltà la maggior parte dei registi e che risultava essere un vero e proprio tabù nel mondo del cinema aveva appassionato anche lo stesso David Lynch, che aveva deciso di cimentarsi con una trama certamente difficile, spinosa e ricca di elementi difficili da portare sul grande schermo. Allo stesso tempo, è stato lo stesso David Lynch a sottolineare, a margine della sua realizzazione, che Dune rappresentava il più grande fallimento della sua carriera. Gli elementi che hanno definito il flop cinematografico di David Lynch sono molteplici, e meritano di essere analizzati.

La produzione del film e le richieste (insoddisfatte) di David Lynch

Il primo tra gli elementi che sono stati in grado di generare un fallimento della pellicola di David Lynch del 1984 è determinato dalla produzione del film. Dino De Laurentiis, produttore del film, decise di affidare la regia al giovane David Lynch, affiancandogli, in fase di sceneggiatura, lo scrittore Frank Herbert. Per quanto la collaborazione tra i due potesse essere assentita e percepita come felice, fu alla base di una serie di insuccessi e, soprattutto, di confusioni dal punto di vista cinematografico. David Lynch avrebbe voluto sviluppare la sua pellicola in almeno 4 ore di film, ma Dino De Laurentiis, oltre che sua figlia Raffaella, decisero di ridurre le tempistiche del film ad un tetto massimo di 2 ore, inizialmente scegliendo anche parte del cast sulla base dei capolavori cinematografici di David Lynch e non solo.

In termini semplicistici, dunque, non fu semplice riuscire a condensare tutti gli elementi che devi Lynch avrebbe voluto inserire in una trama molto più sviluppata dal punto di vista cronologico, dovendo sostanzialmente ridurre la maggior parte degli elementi per riuscire a rendere chiara la trama del film del 1984. Allo stesso tempo, David Lynch curò maniacalmente dettagli di natura prettamente tecnica, sottovalutando l’impianto di una trama che era molto difficile riuscire a rendere attraverso l’insieme di illusioni, sogni, paure e azione. Lynch decise di curare la realizzazione scenografica dei pianeti, degli usi e dei costumi di tutti gli abitanti degli stessi, che risultano, per questo motivo, essere resi perfettamente. Anche dal punto di vista della colonna sonora, in effetti, il film di David Lynch risulta essere sicuramente considerevole, determinato da brani della rock band dei Toto, oltre che tratti da grandi opere di Beethoven, Mahler e non solo, eseguiti dall’Orchestra Filarmonica di Vienna.

La cura maniacale di tutti questi elementi ha portato a sottovalutare la realizzazione prettamente contenutistica di una trama che è sempre stata definita come sovraccarica e ricca di elementi che non riescono a stare troppo bene insieme. Allo stesso tempo, il film pecca particolarmente di una cura in termini di effetti speciali, soprattutto per quel che concerne la realizzazione di scudi, astronavi e scontri intergalattici. Ovviamente, ciò è determinato da una problematica esogena rispetto al volere di David Lynch, dal momento che, negli anni 80, non c’era certamente un progresso tecnico che potesse far pensare ad un lavoro svolto dal punto di vista digitale. Al di là, però, delle pecche dal punto di vista tecnico, il film risulta essere sostanzialmente un flop per la mancanza di un contenuto fluido, che possa essere osservato nel dettaglio e che non lasci lo spettatore stordito nei confronti della pellicola.

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.