Gabriele Muccino contro i David di Donatello, tutte le news

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Il David di Donatello è il riconoscimento più ambito e prestigioso nel panorama cinematografico italiano. Prendendo il nome dalla celebre statua realizzata da Donatello nel 1440 e assumendone le sembianze in scala ridotta, il Premio David iniziò la sua storia negli anni ’50. Il riconoscimento si riferisce a diversi ambiti del mondo dell’enetertainment audiovisuale. Negli ultimi tempi, i David di Donatello hanno fatto molto discutere, specie per le parole al vetriolo scagliate dal regista romano Gabriele Muccino. Il cineasta classe 1957, di recente, non le ha mandate assolutamente a dire sul suo profilo Twitter, criticando aspramente i David di Donatello nelle loro edizioni degli ultimi anni. Nelle prossime righe scopriremo tutti i particolari riguardo la diatriba tra Muccino e i David.

Perché Gabriele Muccino ha criticato i David di Donatello?

Come detto, Gabriele Muccino si è scagliato contro i David di Donatello senza peli sulla lingua, annunciando su Twitter un’aspra decisione. Il regista ha, infatti, vagliato l’ipotesi di una rottura definitiva tra lui e la prestigiosa kermesse. Riguardo i fatti, il cineasta scrive: “Sto pensando di uscire dall’Accademia dei David di Donatello come giurato e, inoltre, di non presentare mai più in futuro i miei film in gara. Non lo si può più considerare, come fu, il premio più prestigioso del cinema italiano nel mondo. Si tratta di dichiarazioni molto forti, soprattutto pensando alla caratura di Muccino nell’ambito di riferimento.

Ovviamente, il regista e sceneggiatore capitolino non ha mancato di esplicare il vero motivo per il quale sia giunto a queste considerazioni. Nei due tweet successivi alla mina sopracitata, infatti, Muccino ha spiegato: “Mi tiro fuori con amarezza, non certo invidia, per aver adorato il NOSTRO cinema più nobile e vederlo ridotto ad una schermaglia di film minori, ignorati e/o sopravvalutati. Mi dispiace anche per il pubblico che ha perso interesse assistendo a gare tra film sconosciuti. Come crediamo di riportare il pubblico italiano a tifare per il nostro cinema se i titoli in gara sono sconosciuti alla maggior parte delle persone e, tra l’altro, nemmeno tra i più amati!? Lo scollamento diverrà sempre più marcato e disastroso col passare del tempo, sia per l’intera industria del cinema che per la sua filiera”.

Gli highlight sul riconoscimento

La cerimonia dei David di Donatello si terrà la sera dell’11 maggio. A presentare la kermesse, Carlo Conti, ormai presentatore fisso della manifestazione dal 2018. Gli appassionati potranno assistere all’evento in diretta televisiva su Rai 1. Tra i candidati di quest’anno, specie nelle categorie principali, spiccano titoli come Hammamet, Miss Marx, Volevo nascondermi, Le sorelle Macaluso e Favolacce.

Quest’ultimo titolo è stato fortemente criticato da Gabriele Muccino sui suoi profili social negli scorsi giorni. In effetti, fatta eccezione di Hammamet, il resto dei film sono stati pesantemente penalizzati dall’emergenza pandemica, essendo usciti soltanto in poche sale o direttamente in digitale sulle piattaforme streaming più disparate. Gabriele Muccino sarà in gara ai David di Donatello di quest’anno, ma non con una candidatura personale. L’ultima, per il cineasta, risale al 2003, per Ricordati di me. In questa edizione, è candidato Gli anni più belli, suo lungometraggio più recente, per la performance di Micaela Ramazzotti e per la canzone originale ad opera del cantautore romano Claudio Baglioni.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.