Halloween Kills: tutti gli errori del nuovo film con Jamie Lee Curtis

Halloween Kills: tutti gli errori del nuovo film con Jamie Lee Curtis

Halloween Kills è il secondo capitolo della trilogia ideata dal regista indie David Gordon Green per dare continuità alla storia di Michael Myers. L’obiettivo di fondo è in ogni caso quello di fornire una svolta in termini di trama a quelli che sono gli eventi successivi al primo film della serie diretto da John Carpenter. Infatti questa trilogia reboot è da inquadrare proprio all’interno di un contesto di “sequel diretto” dell’originale di Carpenter. In particolare però, per come è stata immaginata e successivamente sviluppata questa seconda parte, ci sono degli errori più o meno grossolani. Errori che minano la coerenza stessa dei personaggi storici della saga, ma anche leggerezze che distruggono la piacevolezza del film. Ecco dunque tutti gli errori di Halloween Kills.

Scene ripetute e assenza di trama

Il primo deficit di Halloween Kills è alla radice: questo film non ha una trama. Volendo abbozzare quella che potrebbe essere una possibile sinossi della pellicola potremmo dire che essa segue gli eventi successivi al primo scontro tra Michael Myers e Lauri Strode, con quest’ultima che si reca in ospedale per essere curata e il mostro che invece sopravvive e ricomincia ad uccidere in maniera incontrollata. Il fatto è che per tutta la durata del film Michael Myers non fa altro che entrare nelle case di persone ignare e ucciderle nei modi più brutali possibili. La stessa identica scena infatti si ripete per l’intero arco narrativo, risultando ben presto monotona, ripetitiva e priva di potenza comunicativa.

Appare chiaro molto presto che tutte queste ripetizioni derivano fondamentalmente da un’assenza di idee. La necessità di fare in modo che il film raggiunga una durata tale da poter essere commercializzato ha spinto chiaramente gli sceneggiatori verso scelte poco felici. Molte scene di uccisioni infatti sono puramente riempitive e se venissero rimosse il film non perderebbe nulla in termini di trama.

Michael Myers

L’Halloween del 1978 diretto dal maestro dell’horror John Carpenter fu un successo clamoroso, che diede vita ad un vero e proprio sottogenere, ossia lo slasher. Le caratteristiche di questa corrente cinematografica si diramavano dal personaggio principale della pellicola, il cattivo, Michael Myers. Nel film di Carpenter, come in tutti gli altri della saga, Michael Myers è un assassino freddo, che gioca con il buio e che attende prima di colpire proprio come un predatore. La sua furia omicida è controllata, non agisce mai portandosi allo scoperto, ma sempre incalzando le proprie vittime in momenti di debolezza. Queste caratteristiche, insieme all’andatura lenta e all’inespressività della maschera, hanno reso questo personaggio uno dei più iconici villain dei film horror. Ebbene, nei film di David Gordon Green c’è poco di tutto questo. In Halloween Kills Michael Myers fa fuori interi gruppi di persone, combattendo come se fosse stato addestrato, si muove con agilità e non ha problemi a venire allo scoperto se la situazione lo richiede.

Queste sono cose che chi conosce la saga di Halloween non può assolutamente digerire.

Le scelte dei protagonisti

Come già discusso nella recensione di Halloween Kills, notoriamente i personaggi dei film horror hanno un’innaturale tendenza ad assumere scelte sbagliate. Questo è un dato di fatto, che si riscontra nella maggior parte delle pellicole dell’orrore. Il problema sorge nel momento in cui queste soluzioni opinabili vengono ripetute con assiduità nel corso dell’intero film. In Halloween Kills infatti si vedranno persone che invece di muoversi in gruppo decidono di andare in contro alla propria morte da soli, personaggi che al posto di sfruttare la propria velocità rispetto al cattivo decidono di nascondersi e altri ancora che sembrano aver dimenticato che con le pistole si può uccidere anche a distanza, evitando di avvicinarsi troppo.

Dov’è Jamie Lee Curtis?

Jamie Lee Curtis, la star della saga, l’attrice forse più talentuosa dell’intero cast, la reginetta dell’urlo degli anni ’70 e ’80, dov’è finita? Questa è la domanda che chi guarda il film si pone per tutto il tempo. Se c’era un solo modo di dare un senso a questa pellicola, questo dipendeva da Jamie Lee Curtis, che invece è stata completamente accantonata. Un film che per forza di cose ruota intorno al rapporto tra Laurie Strode e suo fratello Michael Myers non può prescindere da uno di questi due personaggi. Invece l’idea di David Gordon Green è stata quella di lasciare per tutta la storia Jamie Lee Curtis a letto alle prese con la convalescenza. Questo naturalmente ha avuto l’effetto di sminuire l’importanza del film e renderlo terribilmente noioso.

Scelta scellerata da parte della regia che ha reso Halloween Kills probabilmente il film più brutto della saga. A distanza di quarant’anni dal suo inizio, si può dire con prudente certezza che la serie di Halloween ha toccato il suo punto più basso (e non sappiamo ancora cosa aspettarci da Halloween Ends).

About the Author

Salvatore Di Filippo
Salvatore Di Filippo, appassionato di film e serie TV, in particolar modo del genere horror. Da sempre aggiornato su news ed eventi legati al mondo dello spettacolo.