I migliori film che assumono senso solo alla fine

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Per la stragrande maggioranza degli spettatori, che si tratti di appassionati di cinema o meno, uno dei requisiti minimi che una pellicola deve assolutamente avere per essere definita fruibile è che la trama sia quanto meno comprensibile.  Formare una logica narrativa è il primo passo per creare una sceneggiatura d’effetto o, quanto meno, provarci. Mentre ci sono alcune pellicole che, a dispetto degli sforzi immani compiuti per dargli senso, non riescono a trasportare lo spettatore in maniera lineare, altri si presentano come opere volutamente oscure; avvolte fino all’ultimo da un fitto velo di mistero. Alcune pellicole, infatti, tessono archi narrativi particolarmente intricati; lasciando innumerevoli spiragli aperti nella trama per tenere lo spettatore col fiato sospeso fino all’ultimo. In questa classifica, abbiamo raccolto alcuni dei migliori film che assumono senso solo alla fine.

Memento

La leggendaria pellicola di Christopher Nolan Memento di stampo thriller colpisce gli spettatori per l’innumerevole quantità di risvolti che il regista ed il protagonista del film, Leonard Shelby, gli tengono nascosti. La struttura narrativa di Memento è a dir poco ingegnosa, sviluppandosi su un ordine cronologico inverso. Questa scelta serve a dare allo spettatore la sensazione di provare un’amnesia, proprio come Shelby. Il risultato è un film madido di sfaccettature, capace di mostrare sempre qualcosa di nuovo anche all’ennesimo rewatch. Memento ci conduce verso un finale incredibile, dove tutti gli intrecci della trama hanno modo di sciogliersi, liberando lo spettatore dalla suspance caustica cui si sentiva piacevolmente costretto.

Arrival

Arrival è, senza ombra di dubbio, uno dei migliori film sci fi del decennio. La trama affronta tematiche particolarmente delicate come la politica globale, in maniera spiccata, intelligente e profonda; con un occhio in più verso la percezione intrinseca individuale dei maggiori fattori di mutamento del mondo sulla società. Un montaggio a dir poco toccante, all’inizio, rivela che la protagonista, Louise Banks, abbia sofferto molto per la perdita della giovane figlia, causata da un male incurabile. Solo alla fine del film, però, riusciamo a capire che questi eventi non siano ancora accaduti e che, le consapevolezze della Banks, arrivino da una modifica cerebrale sbagliata di alcuni invasori alieni, dopo averla rapita. La pellicola tocca diversi picchi emotivi, lasciando lo spettatore in un turbine emozionale intricato ed appassionante, per il quale, Arrival è tra i migliori film che assumono senso solo alla fine.

Mulholland Drive

Mulholland Drive non è famoso per essere un film semplice da vedere. L’iconica opera di David Lynch va, infatti, interpretata come una sorta di puzzle sconnesso; un rompicapo particolarmente difficile da risolvere, all’ossessiva ricerca di una realtà concreta. Esiste, però, una interpretazione della pellicola che, nell’ultimo ventennio è diventata sempre più accreditata. Per molti, infatti, la pellicola non mostrerebbe altro se non la prospettiva delirante di un’attrice mentalmente instabile: la Diane Selwyn di Naomi Watts. Gli ultimi quarantacinque minuti del film mostrano gli incubi di Diane diventare realtà; culminando con lei che si toglie la vita dopo aver ucciso la sua amante Camilla Rhodes. Ovviamente, Mulholland Drive è questo e molto di più e, in realtà, l’opera presenta diverse sfumature, a tutt’oggi difficili da comprendere a pieno.

Jigsaw

La pellicola su Saw più recente, Jigsaw, è tra i migliori film che assumono senso solo alla fine. Il film induce una serie di forti interrogativi quando mostra che John Kramer, ossia il primo Jigsaw Killer, sia ancora vivo. Questo perché in Saw III lo vediamo morire in maniera cruenta, con la gola tagliata da una sega circolare. Nel quarto capitolo, invece, gli viene fatta un’autopsia; non dandogli alcuna possibilità di poter tornare in un ipotetico nuovo capitolo. Ciò nonostante, alla fine è stato così e i fan non hanno potuto fare altro che chiedersi in maniera incessante come abbia fatto Kramer a tornare sul grande schermo. La spiegazione ai dubbi logoranti degli spettatori arriva solo alla fine, quando viene spiegato che gli orribili crimini avvenuti nella pellicola abbiano avuto luogo dieci anni prima quanto accaduto nel film in oggetto.

2001: Odissea nello Spazio

Chiudiamo la nostra top dei migliori film che assumono senso solo alla fine con il capolavoro di Stanley Kubrick, 2001: Odissea nello Spazio. Il mastodontico sci fi che ha raccolto milioni di appassionati sotto la propria ala, affermandosi come un evergreen assoluto ed un simbolo della cultura contemporanea; venendo apprezzato, a tutt’oggi dai cinefili più navigati e dai meno avvezzi al mondo del grande schermo. 2001: Odissea nello Spazio è un tripudio di assoluto eclettismo, nel pieno segno della meticolosità estrema di Kubrick.

La pellicola presenta non pochi momenti enigmatici, insinuando mistero nello spettatore sin dalle prime sequenze dell’alba dell’Uomo. Sono poche le costanti narrative presenti nell’opera, ma di certo, non possiamo dire che non siano evocative. La figura del monolite continua a ripresentarsi, fino alla fine, quando il Dr. Bowman di Keir Dullea incrocia proprio una di queste figure, trasformandosi da semplice uomo nel figlio delle stelle e dando inizio ad un nuovo processo evolutivo epocale.

About the Author

Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.