I migliori film sottovalutati sulla II Guerra Mondiale

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I film sulla guerra sono diventati veri e propri cult della cinematografia. Parliamo, nella maggior parte dei casi, di classici senza tempo presenti nelle collezioni di innumerevoli appassionati. Il genere bellico raggiunse l’epitome a cavallo tra gli anni ’50 e ‘ ’70 del ‘900. Il motivo, appare abbastanza chiaro. Con il media cinematografico che dominava le masse, diventando anche un simbolo di status quo tra i giovani, le persone ripercorrevano quanto accaduto anni prima, tentando di esorcizzare i demoni del passato con rappresentazioni romanzate ed affascinanti. Negli ultimi anni, comunque, i film sulla guerra sono passati sotto i radar dei meno avvezzi, finendo relegati ad una nicchia pressoché ristretta di cinefili. Da quanto detto, infatti, si salvano soltanto i grandi Blockbuster ad opera dei registi più celebri (vedi Bastardi Senza Gloria di Tarantino o Dunkirk di Nolan). In questa classifica, quindi, abbiamo voluto recuperare alcuni tra i migliori film sottovalutati sulla II Guerra Mondiale.

Grave Of The Fireflies (Una tomba per le lucciole)

Apriamo questa nostra classifica con un film animato ad opera del celeberrimo Studio Ghibli. Nel corso degli anni, la casa di produzione ci ha abituati a spaccati intensi e struggenti di realtà tangibili, riportate in chiave animata. L’opera dello Studio Ghibli risente di un profondo apporto empatico, capace di trasportare lo spettatore sin dall’inizio nelle vicende dei protagonisti. I film dello studio, del resto, non presentano sempre un lieto fine e, l’esempio lampante del concetto appena esplicato è proprio Una tomba per le lucciole.

Parliamo di un film che presenta il brutale punto di vista della routine giornaliera dei soldati giapponesi in trincea, praticamente costretti ad un conflitto sanguinario e oltremodo mortale. Grave Of The Fireflies è il film più crudo sul fronte emozionale del Ghibli. La pellicola narra gli orrori della Guerra attraverso la tragica e travagliata esistenza di Seita e sua sorella Setsuko, intrappolate tra le grinfie di un infausto destino.

The Desert Fox (Rommel, la volpe del deserto)

Questo film del 1951 è un dettagliato artefatto storico con cui è possibile approfondire in profondità la vita e la carriera del generale Erwin Rommel, tedesco che trionfò nei conflitti nordafricani grazie al suo genio tattico. Sebbene la sua reputazione sia stata fortemente invisa dalla sua associazione al nazismo, le pagine di storia che parlano di Rommel sono molte e, i film a lui dedicati, altrettanti. La pellicola verte sulla sua militanza come comandante dell’Afrikakorps e sul periodo di supervisione del Muro Atlantico, prima di essere accusato di aver cospirato contro Hitler. Il film riscosse grande successo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, ciò nonostante, il remake programmato anni dopo, non vide mai la luce.

Stalag 17 – L’inferno dei vivi

Sono davvero poche le pellicole storiche che raccontano gli orrori del conflitto sotto il punto di vista dei prigionieri di guerra. Tra i migliori film più sottovalutati sulla II Guerra mondiale, ne spicca proprio uno, il cui main topic è il sopracitato. Stalag-17 – L’inferno dei vivi è un film del 1953, diretto dal leggendario regista Billy Wilder. Nonostante presenti molti tratti romanzati, L’inferno dei vivi narra con profondissima intensità della vita logorante da prigionieri di guerra, attraverso lo sguardo martoriato del protagonista, Sefton, interpretato con grande immedesimazione da William Holden; ostracizzato dai compagni di cella per la sua eccessiva fraternizzazione coi carnefici. Ricco di colpi di scena, Stalag 17 lascia lo spettatore col fiato sospeso fino all’ultimo, pur presentando qualche istante di piacevole distensione. Holden vinse un Oscar per il film, eppure la pellicola è stata spesso declassata, negli anni, da film di maggiore successo più recenti.

Black Book – Zwartboek

La presenza sul campo di battaglia di paesi come la Scandinavia e l’Olanda è ben poco documentata dai libri di storia e dalla cinematografia. Gli unici eventi oggetto dello studio degli esperti sono quelli di Arnhem, luogo interessato dagli Alleati durante l’Operazione Market Garden. Immortalata nel riadattamento di Richard Attenborough dell’omonimo romanzo di Cornelius Ryan; l’operazione rappresentò un gravissimo insuccesso degli Alleati, che condusse a distruttive occupazioni e devastanti carestie invernali. Il regista del film decise di omaggiare gli sforzi cruenti, eppure disorganizzati e per questo inefficaci dell’esercito olandese.  Si tratta di un film struggente, che racconta con grande accuratezza il dramma olandese, sicuramente uno dei migliori film sottovalutati sulla II Guerra Mondiale.

Downfall – Gli ultimi giorni di Hitler

Downfall è una pellicola magistrale. Un film che racconta con ferocia, intensità e profonda veridicità gli ultimi istanti della terrificante egemonia berlinese del Terzo Reich. Con Downfall, la figura di Hitler come leader politico cade definitivamente; sostituita dal ritratto di un uomo tormentato da demoni, paranoie e profondissime insicurezze che, di lì a poco, lo avrebbero condotto alla morte. Mentre l’esercito sovietico avanza con aspra spietatezza, Hitler si rende conto che la sua utopia nazionalistica è giunta, finalmente, al capolinea. Downfall, come detto, è uno spaccato molto realistico di quanto accaduto negli ultimi giorni della II Guerra Mondiale, visto attraverso gli occhi di Traudl Junge, un segretario di Hitler rivelatosi provvidenziale per fornire importanti particolari agli storici che hanno raccontato del conflitto più feroce nella storia dell’umanità.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.