Jordan Peele parla del futuro del suo cinema horror dopo il grande successo di Nope

Jordan Peele parla del futuro del suo cinema horror dopo il grande successo di Nope

Il grande successo che Jordan Peele ha ottenuto con Nope, terzo prodotto cinematografico che ha consacrato definitivamente il regista di Get Out e Us, non è certamente passato inosservato al pubblico; Jordan Peele è stato apprezzato da grandi addetti ai lavori, per i suoi lavori particolarmente impegnati dal punto di vista narrativo ed estetico, oltre che dai fan, che hanno riconosciuto un grandissimo successo al regista statunitense. A seguito della statuetta ottenuta per la migliore sceneggiatura originale, Oscar che è stato dato al regista per Scappa – Get Out, Jordan Peele ha saputo poi replicare l’insperato successo iniziale con Us prima e Nope poi: ma quale sarà il futuro del regista nel mondo dell’horror? Le sue dichiarazioni hanno permesso di comprenderlo in modo particolarmente netto.

Il futuro di Jordan Peele dopo il grande successo di Nope

A seguito dell’Oscar ottenuto per Scappa – Get Out, che aveva sconvolto la critica nonostante la grande qualità del film, ci si poteva tranquillamente attendere una parabola che, per Jordan Peele, potesse essere negativa o di assestamento per qualche anno. Contrariamente rispetto alle aspettative, però, il regista ha dimostrato che quello di Scappa non era stato un successo casuale e che le sue qualità erano assolutamente riconoscibili. Il successo di Us ha comportato un contratto che vede impegnato il regista per 5 anni con la Universal: il tutto si è tradotto nel lavoro di Nope, di cui si è già parlato precedentemente, oltre che nella scrittura di Candyman e Wendell & Wild (progetto realizzato prima dell’esordio alla regia di Jordan Peele), che ha visto il regista collaborare con Nia DaCosta ed Henry Selick.

Il regista, inoltre, ha in cantiere altri progetti che lo porterebbero a realizzare almeno quattro thriller sociali nei prossimi 10 anni, per quanto non si abbiano più informazioni a riguardo. Jordan Peele ne ha parlato nei seguenti termini: “Non so cosa succederà, ci sono alcune idee che filtrano. Sprofonderò un po’ nel mondo e permetterò al mondo di dirmi qual è il prossimo [passo]. Quindi questo è ciò che farò nei prossimi due mesi. Sedermi, guardare, aspettare, osservare il mio caffè. [Passerò quel periodo] A vedere dei bei film da cui trarre ispirazione, anche se non hanno nulla a che fare con qualsiasi cosa io voglia fare. Per me funziona. A volte l’ispirazione arriva subito, a volte arriva dopo molto tempo. Ho bisogno di fare qualcosa, guardare e ascoltare, non si può semplicemente esprimersi sempre. Bisogna ascoltare”.

Jordan Peele e la sua volontà di non realizzare horror socialmente impegnati

A proposito del futuro del suo cinema, Jordan Peele ha parlato della sua volontà di non realizzare horror socialmente impegnati, in un’epoca che vede anche il genere horror cambiare radicalmente in virtù di una concezione differente. Alcuni lavori, come The VVitch di Robert Eggers, hanno comportato un cambiamento nelle dinamiche rappresentative dell’horror, che si rende anche promotore di alcuni messaggi sociali e moralmente impegnati. Jordan Peele ha ribadito la sua volontà di evadere da una definizione di cinema di questo tipo, in virtù di un certo tipo di complicazioni a cui andrebbe sicuramente incontro: “Non voglio che la gente pensi che io stia cercando di fare film elevati. Penso che sia una trappola che non apprezzo molto perché, sapete, mi piace fare film incasinati. Mi piace fare film strani e sfidare anche il pubblico”.

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.