La recensione di After The Dark, disponibile su Prime Video

after the dark recensione

Diretto da John Huddles, After The Dark è un film di stampo drammatico e fantastico dal carico emozionale particolarmente ingente. La pellicola, del 2013, è oggi disponibile alla visione gratuita sulla piattaforma di streaming online di Amazon Prime Video. Il film rappresenta la pura commistione tra filosofia e sopravvivenza, dando vita ad un complesso emotivo dall’impatto profondo; efficace spunto di riflessione di matrice prettamente esistenzialista. After The Dark è un’opera decisamente originale che permette, attraverso una sceneggiatura lineare ed un apporto empatico non indifferente, di fornire punti di vista differenti su una tematica sicuramente lontana; pur lasciando aperti ampi spiragli su pensieri difficili da assimilare e decisioni ancor più complesse da seguire. Di seguito, la nostra recensione di After The Dark, disponibile su Prime Video.

La recensione del film su Prime Video After The Dark, trama

Come detto, la trama di After The Dark è molto lineare. Il suo carattere innovativo risiede nel fatto che sono gli spettatori, coinvolti in maniera molto diretta, ad infittirne i dettagli, traendo le loro considerazioni sull’argomento cardine di tutta la pellicola. Venti studenti di filosofia della scuola di Giacarta, in Indonesia, sono giunti, finalmente, all’ultimo giorno di università prima di conseguire l’agognato titolo. Prossimi alla laurea, la gioia legittima dei giovani viene improvvisamente accompagnata da un tripudio di emozioni contrastanti dopo che il loro professore, Mr. Zimit, gli pone un quesito, oggetto di un complicato esperimento sociale, che si rivelerà logorante.

Il lavoro dei giovani influirà sul loro giudizio finale, ma nel corso del film scopriremo che la loro perizia nel compiere le scelte giuste sarà, principalmente, dovuta dall’oggetto della domanda del professore, sì come manifestazione di pura sensibilità che mero tornaconto personale. Il docente, infatti, prospetterà ai giovani in trepidazione uno scenario catastrofico. A seguito di una terribile guerra nucleare, la fine del mondo sarà imminente. L’unica speranza di sopravvivenza garantita sarà un bunker sotterraneo che, però, sarà in grado di far vivere al suo interno, per il periodo di un anno, soltanto un massimo di dieci persone. L’inserimento di un solo individuo in più potrebbe causare la morte di tutti gli altri.

Caso e raziocinio come elementi fondamentali della narrazione

Tramite estrazione a sorte per mezzo di bigliettini, agli allievi viene destinato un ruolo specifico. Vedremo, allora, ognuno di loro vestire, fittiziamente, i panni di medico, agricoltore, astronauta, artista e via discorrendo. Attraverso una serie di test mirati, poi, i ragazzi dovranno decidere chi di loro sarà meritevole di entrare nella struttura; contribuendo in quel modo alla continuazione della razza umana e chi, invece, dovrà trovare, purtroppo, la morte. A botta di tentativi, gli allievi tenteranno di trovare eventuali lacune nel diabolico compito di Zimit che, dal canto suo, li inviterà a ragionare pragmaticamente e con razionalità.

In The Philosophers (titolo alternativo del film), vediamo come la fantascienza si presti ad espediente narrativo, non solo per lo sviluppo dell’opera, ma soprattutto come presupposto fondamentale alla discussione. Seppur frutto dell’immaginazione del campione coinvolto, il contesto apocalittico ed il peso di una decisione tanto difficile metterà a dura prova i giovani. Questo, rende il film disponibile su Prime Video, After The Dark, oggetto della nostra recensione, un lavoro sicuramente intelligente, dai risvolti arguti dove viene posto in discussione il ruolo di ognuno per la protezione ed il proseguimento dell’intera razza umana. Chi è realmente necessario? A quali ruoli si può rinunciare in una società di sopravvissuti? Antitesi costanti si alternano nella pellicola, intervallata a spezzoni, dimostrando le profonde discrepanze tra logica ed emozione.

La recensione del film su Prime Video After The Dark, conclusioni

Giunti al termine della nostra recensione di After The Dark che, ricordiamo per un’ultima volta, essere disponibile previo abbonamento sulla piattaforma di streaming online di Amazon Prime Video, è ora di tirare le somme su una pellicola sicuramente audace. Un’opera che nel 2013 avrà lasciato interdetti numerosi spettatori, depistati dalla locandina e dal titolo rispetto la sua trama effettiva. Come detto, qui lo sci fi apocalittico si presta al ruolo di espediente per un fine decisamente nobile. In After The Dark vediamo come gli orrori di guerre fantascientifiche, sopravvissuti organizzati in eserciti di resistenza contro un nemico terribile e misterioso lascino spazio a riflessioni potenti ed evocative.

After The Dark non ha assolutamente la presunzione di presentarsi come un esperimento visionario o un esempio di cinema d’autore. La pellicola arriva in punta di piedi nel cuore dello spettatore, si leva sommessa dal basso per lasciarci esplorare delicatamente le innumerevoli sfaccettature dell’animo umano; troppo spesso celate nei bias della frenesia tipica della routine quotidiana o tra gli schermi che costruiamo per affrontare le vicissitudini della vita. After The Dark non è assolutamente un film da vedere a cuor leggero. L’opera richiede una riflessività non indifferente, vista la complessità concettuale su cui si basano i dettagli fondamentali della trama. Sebbene semplificata tra le linee di pensiero divergenti dei giovani protagonisti, la visione complessiva del film è una disamina dettagliata di pura eugenetica da non prendere assolutamente sotto gamba.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.