Le migliori curiosità su Salvate il Soldato Ryan

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Che ci si creda o meno, sono già passati più di vent’anni da quando Salvate il soldato Ryan è uscito nelle sale cinematografiche. Si tratta, secondo molti appassionati e addetti ai lavori, del miglior film di guerra mai girato. Di certo, comunque, Salvate il soldato Ryan è uno dei più discussi e apprezzati del genere. Diretto dal maestro della regia Steven Spielberg, il film presenta un cast di stelle, tra cui vale la pena citare attori come Tom Hanks, Matt Damon, Barry Pepper, Giovanni Ribisi, Tom Sizemore, Edward Burns e Vin Diesel.

La pellicola mostra al pubblico alcune delle scene più evocative e controverse nella storia del cinema, regalando, però, anche picchi emotivi indimenticabili, consacrandosi immediatamente come un classico del grande schermo. Quando si parla di opere così potenti, vien da sé che esistano interessanti retroscena e aneddoti sulla loro creazione. In questa classifica, vi presentiamo alcune delle migliori curiosità su Salvate il soldato Ryan.

Matt Damon non avrebbe dovuto esserci

Per quanto breve, il ruolo di Matt Damon nei panni del soldato Ryan è assolutamente straordinario. L’attore, al tempo giovanissimo, non appare nella pellicola fino allo scoccare dell’ora e quaranta, quando la storia è già sviluppatissima. Prima della sua comparsa davanti la cinepresa, la sua figura viene utilizzata soltanto come fulcro narrativo. Damon appare nell’opera per meno di un’ora. Questa, comunque, non è assolutamente una critica al film che, anzi, ha dato prova di quanto una buona performance possa rimanere impressa nell’immaginario a prescindere dalla permanenza del suo fautore sullo schermo.

Ryan è un personaggio fantastico, messo in scena da Damon con grande trasporto. Eppure, il casting per l’attore non avrebbe dovuto avere luogo. Pare, infatti, che per il ruolo fosse stato preso seriamente in considerazione Neil Patrick Harris. Fu grazie all’intercessione di Robin Williams che Spielberg decise di dare la parte a Damon, dopo averlo anche visto in Il coraggio della verità.

La storia vera a cui si ispira il film

Ovviamente, in Salvate il soldato Ryan c’è moltissima influenza storica. La realizzazione del film attraversò un iter particolarmente meticoloso affinché l’estetica, i dialoghi, le condizioni del campo di battaglia e le armi di scena, fossero appropriate all’epoca e al contesto in cui la pellicola è ambientata. Dal punto di vista della sceneggiatura, invece, la storia vera su cui il film si basa segue un gruppo di soldati che, durante il conflitto, cercano in ogni modo di riportare a casa un giovane commilitone.

Il plot lascerebbe intendere che, quella di Salvate il Soldato Ryan, sia la storia dei fratelli Sullivan, un gruppo di consanguinei rimasto ucciso mentre serviva la marina americana. In realtà, però, il film di Spielberg si basa sulla triste storia dei fratelli Niland: quattro giovani che servivano l’esercito. Tre di loro, Robert, Preston ed Edward, vennero dati per dispersi e, il quarto, Fritz, fu rispedito a casa affinché i suoi genitori non perdessero tutti i figli. Alla fine, si scoprì che anche Edward fosse sopravvissuto, riuscendo a tornare a casa da suo fratello solo alla fine della guerra.

L’intervento del Governo

Tra le curiosità su Salvate il soldato Ryan, questa è sicuramente la più toccante. Il carico emotivo della pellicola è ben noto ai più. Trattandosi di un vero cult, infatti, sono davvero pochi gli appassionati che si sono lasciati sfuggire l’occasione di vederlo. Sin dalla sua uscita, Salvate il soldato Ryan toccò le corde emotive di ogni singolo spettatore in sala, a prescindere dalla zona del mondo da cui provenisse. Se pensiamo, poi, a quanti veterani abbiano visto la pellicola, allora il quadro comincia a delinearsi ben chiaro. Salvate il soldato Ryan è un film molto realistico, dove gli orrori del conflitto traspaiono con brutale veridicità.

Al tempo della sua uscita, quindi, il Governo statunitense dovette convocare il Dipartimento dedicato ai veterani, affinché istituisse una linea telefonica utile per le famiglie dei soldati e per i diretti interessati, ad affrontare ogni trauma represso, emerso dopo la visione della pellicola. Una miriade di terapisti rimase impegnata al telefono, aiutando i veterani ad affrontare il turbine di emozioni in cui erano finiti di nuovo. La hot line ricevette circa 200 chiamate in sole due settimane dall’uscita del film. Moltissimi ex soldati rivelarono quanto difficile, per loro, fosse stato guardare il film e rivivere quelle scene così realistiche come quella dello sbarco in Normandia.

Un’esperienza segnante

Chiudiamo la nostra classifica di curiosità su Salvate il soldato Ryan con un aneddoto pazzesco. Sappiamo che il film fosse un progetto particolarmente appassionato per Spielberg, il quale, dichiarò espressamente che si sarebbe scagliato contro ogni censura apportata alla pellicola purché, questa, fosse rimasta fedele alla sua visione originale. Tra i punti di forza maggiori del film, spicca sicuramente l’impatto sonoro. Lo shock dei suoni della guerra, i boati infernali delle bombe, gli spari improvvisi e le grida di dolore, fanno parte dell’orribile esperienza in trincea e dell’immersione suggestiva recata dal film. Spielberg sapeva quanto importante, per il realismo della pellicola, il suono fosse e, per questo, richiese che il volume nelle sale cinematografiche arrivasse a stordire gli spettatori, in modo da immergerli totalmente nel racconto.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.