Le scene più estreme nei film che hanno spinto gli attori a lasciare il set

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Le interpretazioni dei migliori attori, si sa, lasciano il segno. Impegno, dedizione, volontà e, in determinati casi, sforzi lodevoli, portano i migliori interpreti a recitare delle scene spingendosi ben oltre i propri limiti. Che il film riscuota successo o meno al botteghino, l’impegno degli attori, quando tangibile, risulta semplicemente innegabile. Le migliori star di Hollywood, del resto, spiccano per ambizione ed eclettismo; riuscendo, talvolta, a far brillare anche i prodotti più mediocri. Che si tratti di una condizione lavorativa proibitiva, di rapporti non idilliaci sul set, di make-up al limite del possibile, determinate sequenze si sono rivelate perentorie anche per le stelle maggiormente alla ribalta. In quest’articolo, abbiamo raccolto alcune delle scene più estreme nei film, capaci di spingere gli attori coinvolti a lasciare il set.

Rocky IV: Carl Weathers Vs. Dolph Lungdren

Tutti, ormai, conosciamo la trama della fortunatissima serie cinematografica di Rocky, interpretata da Sylvester Stallone. I maggiori fan ricorderanno, per altro, alla perfezione la straordinaria quanto iconica scena in cui Apollo Creed (Carle Weathers) ed Ivan Drago (Dolph Lundgren) si sfidano sul ring all’ultimo sangue. La sequenza termina con la morte accidentale del primo, destando scioccante clamore nello spettatore. L’aria respirata sul set mentre questa scena era in lavorazione era a dir poco elettrica.  Durante le riprese, infatti, Lungdren si immedesimò forse un po’ troppo nella parte del distruttore russo dal pugno di ferro, colpendo realmente con forza il collega Weathers. Subito dopo lo spiacevole evento, quest’ultimo intimò che avrebbe lasciato il film, inveendo contro il suo agente. La produzione dovette fermarsi per quattro giorni, con Stallone che, nel frattempo, dovette pregare Weathers affinché tornasse.

This Is The End: Emma Watson contro la volgarità di Channing Tatum

Emma Watson appare in un memorabile cameo nella brillante meta-commedia This Is The End. La sua apparizione nella pellicola è breve, pur essendo rimasta impressa nell’immaginario degli appassionati. L’attrice interpreta sé stessa durante l’apocalisse. Il suo ruolo era stato, inizialmente, pensato per essere più lungo e svilupparsi lungo la trama. Emma declinò l’offerta, decidendo di lasciare prima il film esprimendo il suo disappunto nei confronti di una scena in cui Channing Tatum si mostrò con atteggiamento indiscreto indossando un tanga. L’attrice spiegò che il collega fosse stato molto volgare nella sua performance. Lo stesso James Franco, che era nel cast, aggiunse che eventi del genere avevano già coinvolto attrici semi-sconosciute in passato.

The Abyss: l’attacco d’ira di Mary Elizabeth Mastrantonio

Sebbene si tratti di una top sulle scene dei film più estreme che hanno spinto gli attori a lasciare il set, in questa sede ci sembra opportuno citare quanto accaduto in The Abyss, diretto da James Cameron. Il cineasta, particolarmente famigerato per il suo perfezionismo assoluto, è solito pretendere il 1000×1000 dai suoi attori. Le riprese di questa pellicola si rivelarono, quindi, un Inferno in terra, più di qualsiasi altra opera del regista. Ed Harris, star del film, quasi annegò durante le riprese di una scena, avendo un crollo mentale di ritorno a casa dal set. La co-protagonista, Mary Elizabeth Mastrantonio non riuscì a tollerare le pretese del regista esplodendo contro di lui durante una scena cardine del film. L’attrice urlò contro il cineasta che gli attori coinvolti non fossero animali, rifiutandosi per lungo tempo di tornare negli studios per ultimare le riprese. Alla fine, Mary Elizabeth fece ritorno sul set e, le sue, furono alcune delle interpretazioni più memorabili nella storia del genere sci-fi.

Il Grinch: Jim Carrey e l’insopportabile processo di make-up

Jim Carrey è uno dei più grandi trasformisti ed interpreti che il cinema abbia mai visto. Eppure, le scene del Grinch ed il suo make-up, si rivelarono tanto estreme da quasi spingerlo a lasciare il set del film. La sua trasformazione nel ladro del Natale più famoso del grande schermo è entrata di diritto negli annali sin dalla prima uscita del film. Oggi, il Grinch è un cult assoluto; un simbolo natalizio indiscusso. L’attore rivelò, però, a più riprese, quanto arduo fosse stato il processo di trasformazione nel mostriciattolo verde. Per trasformarsi nel Grinch, Carrey dovette sopportare puntualmente oltre 8 ore di make-up, arrivando a sentirsi soffocato dalle bizzarre vesti indossate sul set. Lo stress fu tanto da fargli rompere un muro con un calcio, intimando al regista di lasciare il set. Ron Howard affiancò a Carrey un esperto in torture-training della CIA, che lo aiutasse a sopportare il make-up estremo del Grinch. Le cose funzionarono e, il resto, appartiene ormai alla storia del cinema.

Roar: Quando un leone stava per sbranare Melanie Griffith

La trama di Roar è tanto semplice quanto pericolosa nella sua attuazione. Il film, infatti, gira intorno ad una famiglia che viene attaccata da un branco di animali feroci nella propria tenuta in mezzo alla giungla. In molti, attribuiscono alla pellicola la fama di essere il film più rischioso mai prodotto nella storia del cinema. Per questo, alcune delle sue scene si sono rivelate così estreme da spingere gli attori a lasciare il film nel bel mezzo delle riprese. Le lavorazioni si svilupparono in un arco temporale di 11 anni in totale, con innumerevoli feriti tra il cast e i membri della troupe. Gli animali coinvolti nelle riprese non erano addestrati, quindi gli incidenti letali si susseguirono uno dietro l’altro. Melanie Griffith, in ultimo, lasciò il film dopo aver rischiato di essere sbranata viva da un leone. Griffith si era già arresa una volta ed il suo ritorno si rivelò fatale. L’attrice rischiò di perdere un occhio e dovette sottoporsi a molteplici operazioni di chirurgia plastica.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.