I migliori film sottovalutati diretti da grandi registi

migliori film sottovalutati

Il panorama cinematografico è così variegato e ricco di titoli validi in costante aggiunta, da rendere difficile anche per il cinefilo più appassionato, stare dietro ad ogni uscita degna di nota. In ogni caso, è prassi per alcuni film eccezionali, finire sotto i radar dei fan; perdendo l’attenzione che meriterebbero sin dall’uscita per poi, talvolta, finire per essere rivalutati in un secondo momento. Purtroppo, non tutte le pellicole subiscono la stessa sorte e, alcuni, rimangono nel background anche del più grande regista, senza mai riscuotere il giusto plauso.

Al di là dei pareri della critica e del responso del pubblico, questi film finiscono per non essere mai spunto di conversazione per gli appassionati, tendendo ad essere riconosciuti per la loro caratura solo in un secondo momento. Tra piccoli capolavori moderni e pellicole rimaste in sospeso per un po’, in questa classifica vi presentiamo alcuni tra i migliori film sottovalutati diretti da grandi registi.

La 25° ora

Spike Lee ha incentrato la sua intera carriera sulle tematiche sociali. I suoi film più evocativi si incentrano principalmente sul patrimonio culturale e il tessuto sociale di determinati ambienti. Do the Right Thing e She’s Gotta Have It ne sono un esempio lampante. La visione di Lee della società è ciò di cui il mondo ha bisogno: un punto di vista narrativo senza filtri capace di sensibilizzare su tematiche particolarmente delicate parlando a tutti; pur non sacrificando la qualità delle sue opere.

La 25° ora è un drama sentimentale che racconta la storia di un narcotrafficante che sta per essere condannato a sette anni di prigione. Con Edward Norton nei panni del protagonista che desidera di trascorrere un’ultima notte di follie con i suoi due migliori amici e la fidanzata prima di scontare la sua pena. Quello di Norton è un personaggio profondamente segnato dall’andamento della società nella sua epoca e, lo spettatore, ha modo di empatizzare spontaneamente con lui sin dalle prime scene.

Nodo alla gola

Continuiamo la nostra classifica dei migliori film sottovalutati diretti da grandi registi con un film di Alfred Hitchcock. Prima di 1917 e di Birdman, il visionario cineasta utilizzò la tecnica del piano sequenza per questa pellicola che racconta dell’omicidio di un giovane per mano di alcuni compagni di classe che intendevano mostrare la loro superiorità invitando a cena tutti coloro che, il defunto, conosceva. James Stewart interpreta uno dei professori degli assassini che, in passato, aveva intrattenuto un discorso particolarmente intenso sull’omicidio con i giovani. La pellicola è, ovviamente, ben scritta e le performance sono forti come ci si aspetterebbe.

La regia di Hitchcock, poi, è ferma e profondamente significativa. Ambientato in un appartamento, il regista volle utilizzare uno stile di ripresa sperimentale, nascondendo i tagli, per dare l’impressione che Nodo alla Gola ritraesse un’unica, grande, scena. Molti film recenti hanno raccolto la sfida, ma il tentativo del cineasta fu decisamente degno di nota, nonostante i suoi tagli fossero particolarmente evidenti. Nodo alla gola non è, senz’altro, il miglior film di Alfred Hitchcock, ma resta comunque un’opera godibile ed un titolo immancabile per un appassionato del regista.

La donna che canta

La donna che canta viene, da molti, definito come il miglior film di Denis Villeneuve. Si tratta di una pellicola traumatizzante che segue le vicende di una donna, abitante di una cittadina non ben specificata dell’est, distrutta dalla guerra. La donna istruirà due bambini per farli ritornare nel suo paese natale per ritrovare il loro padre. I bambini penseranno, all’inizio, che questi sia morto. Il film si presenta con una brutalità emozionale senza precedenti, mostrando la durezza della vita di questi bambini; strappati alla loro innocenza sin dalla tenera età. L’approccio narrativo è intenso e aggressivo, mostrando gli orrori della guerra senza filtri. Si tratta di una pellicola decisamente difficile da vedere e, di sicuro, non adatta a tutti. Ciò nonostante, La donna che canta è anche un’opera molto riflessiva, dal carico emotivo tanto oscuro quanto forte, capace di smuovere lo spettatore attraverso verità tanto tristi quanto fattive.

Silence

Nella nostra classifica dei migliori film sottovalutati diretti da grandi registi, questa è un’entry particolarmente recente. Diretto da Martin Scorsese, Silence è il frutto di un progetto nato per passione, che ha impiegato diversi anni prima di raggiungere il grande schermo. La storia segue due missionari portoghesi, il cui intento, è quello di esplorare il Giappone alla ricerca del loro mentore che, si vocifera, sia riuscito a convertire un villaggio dove la religione cristiana era considerata illegale.

Silence è un film profondo e personale. Ancora una volta, parliamo di un’opera dall’emotività disarmante, che offre una serie di spunti di riflessione particolarmente significativi. Il significato della religione e l’importanza delle credenze in un mondo sempre più frenetico e, ancora, il silenzio di Dio davanti ai mali dell’umanità. Nel film, Andrew Garfield regala al pubblico una delle sue migliori performance in assoluto, recitando al fianco di attori come Adam Driver e Liam Neeson.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.