Non ti pago con Sergio Castellitto: tutto sul secondo film della trilogia di Eduardo De Angelis

Non ti pago con Sergio Castellitto: tutto sul secondo film della trilogia di Eduardo De Angelis

Il sontuoso Natale in Casa Cupiello diretto da Eduardo De Angelis e realizzato con la presenza di Sergio Castellitto ha ottenuto un grandissimo successo in televisione; questo stesso è stato sottolineato non soltanto da motivi di share e da un numero di telespettatori che risulta essere elevatissimo, ma anche dall’opera di convincimento che il regista italiano è riuscito a realizzare, sulla base di opere teatrali di Eduardo De Filippo che godono di una considerazione storica certamente elevatissima.

A seguito del successo del film era chiaro a tutti che lo stesso regista avrebbe realizzato, in collaborazione di Sergio Castellitto, una vera e propria trilogia in grado di coinvolgere grandi capolavori teatrali di De Filippi e, in effetti – in attesa del terzo lavoro che potrebbe riguardare “Questi Fantasmi” – il secondo film diretto da De Angelis si baserà su un adattamento su piccolo schermo di Non ti pago che, a dire il vero, già ha conosciuto una trasposizione televisiva. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito del film in questione che vede ancora una volta, così come nel caso di Natale in Casa Cupiello, Sergio Castellitto nel ruolo di protagonista.

La trama di Non ti pago e la realizzazione cinematografica dell’opera teatrale

Sarà ancora una volta Sergio Castellitto il protagonista del lavoro di Eduardo De Angelis che, dopo il successo di Natale in Casa Cupiello, è impegnato nella realizzazione di una trilogia basata su opere teatrali di Eduardo De Filippo che hanno ottenuto un grandissimo successo nella storia contemporanea. Nel primo caso, la trasposizione è avvenuta per una delle opere più importanti del partenopeo, in grado di fare la storia e di diventare uno dei prodotti teatrali più popolari di sempre; nel secondo caso, invece, a godere di una trasposizione cinematografica sarà Non ti pago, opera di grande valore che riflette alcuni dei meccanismi più celebri all’interno delle opere di Eduardo De Filippo.

Il protagonista, in questo caso, è un Ferdinando Quagliolo che eredita dal padre un banco lotto ma che risulta essere perseguitato dalla sfortuna. Di contro, un impiegato di nome Mario Bertolini sembra giovare del destino opposto, riuscendo a vincere nel gioco e a pretendere la mano di sua figlia Stella. La rottura tra i due avverrà quando quest’ultimo, grazie ad un biglietto ricevuto in sogno, riesce a vincere 4 milioni di lire: a dare i numeri al giovane era stato il padre di Ferdinando Quagliolo che, per questo motivo, decide di appropriarsi del biglietto vincente di Mario Bertolini, essendo reale destinatario di quei numeri ricevuti durante il sonno.

Le riprese a Chiaia e gli addetti ai lavori previsti

Notizia positiva per tutti gli amanti della cultura partenopea e di Eduardo De Filippo è il lavoro “tutto napoletano” che è stato possibile realizzare non soltanto sulla base dell’amore per le opere teatrali di De Filippo, ma anche considerando tutti gli addetti ai lavori che hanno permesso una realizzazione simile. Le riprese di Non ti pago sono state autorizzate a partire dalla settimana successiva a Pasqua 2021, in un set esclusivo a Chiaia che permettono di godere del prodotto interamente partenopeo in ogni sua parte, in grado di rispettare la vocazione che originariamente era prevista all’interno dell’opera teatrale degli anni ’40, in grado di fare la storia della teatrografia di Eduardo De Filippo.

Da registrare la produzione, per la regia di Eduardo De Angelis, di Picomedia di Roberto Sessa con Rai Fiction, con il supporto della Film Commission Campania; notevole è anche la presenza, per la seconda volta nella trilogia del regista napoletano, di Carmine Guarino. Lo scenografo ha ormai maturato un vero e proprio sodalizio artistico con Eduardo De Angelis, così come dimostrato non soltanto dal lavoro in Natale in Casa Cupiello, ma anche da quelli in Indivisibili e Il vizio della speranza. Si tratta, tuttavia, non della prima trasposizione cinematografica dell’opera teatrale, che aveva già conosciuto la strada del grande schermo nel 1942, con la regia di Carlo Ludovico Bragaglia.

 

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.