The Serpent, la recensione della miniserie Netflix

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Miniserie televisiva britannica del 2021, The Serpent è realizzata da Mammoth Screen per BBC One e, successivamente, per la piattaforma di streaming di Netflix. La serie racconta la storia ed i crimini del serial killer Charles Sobhraj. Con The Serpent, Netflix ha scelto di proseguire l’impervio sentiero del crimine. Strada già intrapresa dalla piattaforma statunitense con prodotti di straordinario successo come Narcos. La serie racconta una storia decisamente poco conosciuta, quella di uno degli assassini più temibili del XX Secolo. Siamo nel sud-est asiatico, negli anni ’70 e Charles Sobhraj, attualmente detenuto in Nepal, è famigerato per la sua spietatezza sconfinata. I suoi efferati omicidi seguono una logica scioccante, rendendo la serie ancor più coinvolgente. In quest’articolo, la nostra recensione della miniserie Netflix The Serpent.

La recensione di The Serpent su Netflix: la trama

La storia di Charles Sobhraj è delle più crudeli. L’uomo era un vero sociopatico che non uccideva né per smania né per provare piaceri perversi. Charles voleva solo mantenere un equilibrio nella sua vita. Un equilibrio distruttivo su cui aveva basato la sua esistenza. Il suo scopo era di cancellare tutti coloro che lui reputasse inutili o a lui inferiori. L’uomo si serviva della sua ragazza, Marie-Andrée Leclerc per raggiungere i suoi subdoli scopi e di un alleato: Ajay Chowdhury. Durante il picco della sua follia omicida ben orchestrata, Charles ha conquistato la fiducia di persone insignificanti: uomini la cui assenza non sarebbe stata notata quasi da nessuno.

Arguto manipolatore, Sobhraj faceva credere a queste persone, per lo più viaggiatori, di essere una persona fidata. Dopodiché, gli rubava l’identità e li privava dei loro averi. In questo modo, poteva muoversi indisturbato da un posto all’altro dell’Asia per mettere in atto i suoi piani deviati. Charles sarà condannato solo nel 2003 per l’assassinio di una dozzina di persone. Ciò nonostante, si suppone che gli omicidi di cui si è macchiato siano molti di più.

Chi si opporrà alla furia di Sobhraj?

Charles Sobhraj è la bestia da catturare, ma chi sarà a dargli la caccia? Al nascere di questo interrogativo, spunta anche il personaggio di Herman Knippenberg: diplomatico olandese coinvolto nelle indagini sulla scomparsa di alcuni suoi connazionali. Il pathos della ricerca spasmodica del colpevole e l’ossessione di Knippenberg, assetato di vendetta e giustizia traineranno la serie Netflix The Serpent, oggetto della nostra recensione. Ad aiutare Knippenberg, sua moglie Angela e Paul Siemons. Sotto l’aspetto tecnico, The Serpent sviluppa l’arco narrativo all’interno dei primi due episodi: descrivendo le fattezze dei personaggi principali e le varie peripezie che il diplomatico dovrà affrontare prima di incastrare il terribile assassino.

Ma cos’è, effettivamente, The Serpent? Possiamo definirla una serie biografica di stampo drammatico, giallo e thriller dove, però, alcuni aspetti, tendono a discostarsi dai canoni stilistici dei generi appena citati. La storia si incentra principalmente sull’approfondimento e l’esplorazione delle dinamiche psicologiche che portano il personaggio di Sobhraj a compiere atti tanto deprecabili. Sopraggiunge, poi, il conflitto interiore della Leclerc che, da una parte, teme la vena omicida dell’amante, mentre dall’altra ne è tanto estasiata da trarne piacere. Sono innumerevoli i retroscena presenti nella serie ed il dinamismo con cui la trama passa dal concentrarsi di personaggio in personaggio, in modo da sviscerarne completamente l’indole.

La recensione della serie Netflix The Serpent, conclusioni

Siamo arrivati alla fine della nostra recensione sulla serie Netflix The Serpent. Ne traiamo che si tratta di un prodotto decisamente godibile. Una serie intensa, ma non mozzafiato che, come molti altri prodotti appartenenti al genere, non è riuscita a sfruttare a pieno la potenza narrativa degli argomenti trattati e dei suoi personaggi. Charles Sobhraj era un vero mostro. L’uomo prendeva la vita di persone innocenti senza la minima pietà poiché da lui reputate indegne. Si tratta di una colonna portante su cui la serie avrebbe dovuto basarsi quasi completamente. In ogni caso, The Serpent manca, purtroppo, di quella dose di tensione tanto forte da risultare palpabile tipica di format del genere. Basti pensare al già precedentemente citato Narcos che, episodio dopo episodio, raggiunge picchi ansiogeni altissimi; lasciando lo spettatore col fiato sospeso fino alla fine.

Comunque, il progetto sembra riprendersi verso la fine, quando attraverso un breve stralcio della vita passata del killer, abbiamo modo di scoprire il vero motivo per il quale abbia imboccato un sentiero talmente oscuro. Purtroppo, Tahar Rahim che, nella serie veste i panni del protagonista, ha modo di intensificare la sua performance; dando prova di doti straordinarie, solo negli ultimi due episodi. Quando si vestono i panni di personaggi tanto complessi, infatti, si rischia di scadere in un eccesso di zelo capace di rovinare una prova che, con un pizzico di irrazionalità, sarebbe potuta essere impeccabile. Nel corso degli episodi non riusciamo a connetterci realmente alla labile psiche di Sobhraj proprio a causa dell’eccessivo controllo dell’attore. Comunque, in fin dei conti, The Serpent è una serie relativamente appassionante; un buon prodotto dal potenziale inespresso che consigliamo agli appassionati del genere.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.