The World is a little blurry, la recensione del documentario su Billie Eilish

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Diretto da R.J. Cutler Billie Eilish: The World is a little blurry è il documentario di stampo puramente intimista con cui la giovane straordinaria star della musica, Billie Eilish, si è fatta conoscere dal mondo intero a riflettori spenti. The World’s a little blurry è una dichiarazione d’amore alla musica, alla famiglia e a tutto ciò che gira intorno alla vita della cantante ventenne. Non solo, la pellicola è anche un excursus coscienzioso, appassionato e nostalgico sotto molti aspetti, di quanto sacrificata la vita di una promessa come Billie Eilish possa essere. Disponibile alla visione su Apple TV+, Billie Eilish: The World’s a little blurry, è uno dei migliori progetti nel suo genere visti negli ultimi anni. Di seguito, la nostra recensione dell’accorato progetto biografico.

The World’s a little blurry, la trama del documentario su Billie Eilish

Inconfondibile col suo sguardo profondo, penetrante come pochi. I capelli tinti in maniera variegata ed il suo abbigliamento oversize. Quella di Billie Eilish è un’immagine contemporanea, potente che lascia spazio con grande eleganza ad una innocenza disarmante e a tutte le malinconie che tormentano l’animo di ogni giovane. Billie Eilish non è solo la ragazza prodigio data in pasto allo star system che tutti credevano sarebbe rimasta irrimediabilmente segnata dalla vita da star. La cantante mostra il suo lato più umano, sognante e devoto ai valori in questo documentario che cala lo spettatore nei panni di un amico o di un fratello, facendolo sentire privilegiato, potendo entrare nei particolari della vita di una delle star più intraprendenti nella storia della musica.

La storia di Billie Eilish è diversa da quella dei giovani prodigi del passato, consumati dal successo e dai cattivi rapporti instaurati negli anni. Billie è sincera, dolce e fragile, sebbene porti con incommensurabile stile il peso di essere un’icona culturale indiscussa dei nostri anni. Billie lascia l’entusiasmo bruciante che mostra sul palco nelle location dei suoi concerti, dando spazio ad insicurezze, ansie, paure, sorrisi e lacrime nel privato. Un privato messo a nudo con candore e delicatezza da The World is a little blurry. Il documentario mostra i punti salienti della vita della cantante dal momento della composizione e dell’uscita del suo primo, fortunatissimo album, When We All Fall Asleep, Where Do We Go? Fino alla conquista dei Grammy nel 2019, dove Billie ha ricevuto tutti e cinque  i riconoscimenti più importanti della prestigiosa kermesse musicale.

La famiglia come ponte sull’abisso tra successo e innocenza

Un Global Artist of the Year, un Top Album of The Year e Songwriter of the Year insieme al fratello Finneas soltanto in occasione della prima edizione degli Apple Music Awards; poi l’arrembaggio ai Grammy. Cosa tiene Billie ben salda al terreno, evitandole il destino infausto di molte altre leggende musicali del passato? Sicuramente, Eilish si dimostra intensa, acuta e, soprattutto, grata per tutto ciò che ha conquistato. La musica per Billie è vita. Lei presta anima e corpo alla sua amata, ricongiungendovisi ogni qual volta ne senta il bisogno: sul palco, in casa, per strada. La musica per Billie è sempre stata il salvagente per non sprofondare, prima nel rancore degli hater e, poi, per non vacillare nella battaglia contro il più grande nemico del suo quieto vivere: sé stessa.

The World’s a little blurry mostra Billie Eilish nella vita privata, lontana dai paparazzi, dall’estenuazione dei riflettori e dal peso insormontabile della fama. Billie è Billie nel documentario a lei dedicato, una ragazza diciottenne che ama la musica e vive la vita per quello che dà. Dall’esame di guida, al primo giro in auto da sola, fino al rapporto meraviglioso con la sua famiglia. I genitori ed il fratello sono, infatti, per Billie una costante. Un faro nelle notti più buie che, innumerevoli volte, è riuscito a rialzare la ragazza nei momenti più critici; prima e dopo l’ascesa al firmamento. Il legame di pura catarsi che tiene Billie e la sua famiglia insieme esplode nella sua genuinità innanzi alle telecamere di Billie Eilish: The World is a little blurry, mostrandosi come il ponte sull’abisso tra una vita consacrata allo showbusiness, lontana dagli affetti e dalle abitudini di qualsiasi ragazza della sua età e un’esistenza normale, di alti e bassi dove la famiglia rimane un valore costante.

Billie Eilish: The World’s a little blurry, le conclusioni

In questo documentario Billie racconta di sé, della parte migliore e di quella peggiore che, a dispetto della posizione che ricopre, continua ad imperversare, logorandola; pur riuscendo a regalarle dei periodi di tregua che, anni prima, sarebbero stati per lei un’utopia. La cantante esorcizza i suoi demoni attraverso una produzione viscerale dove, con i suoi disegni e le parole celate nel suo diario, racconta del momento peggiore della sua vita, di quando si tagliava, della Tourette e di tutto ciò che ha osteggiato il suo quieto vivere per lungo tempo. Billie mostra la debolezza, la forza e la determinazione attraverso un’opera che mette in primo piano l’amore per la musica, per la famiglia e, soprattutto per la vita.

Gli occhi di oceano di Billie lacrimano di gioia e lo spettatore è scaraventato in un tripudio empatico struggente che permetterà anche agli scettici di riscoprire Billie e le fragilità che la rendono unica. The World is a little Blurry offre uno spaccato meticoloso del quotidiano di Billie Eilish rendendo, per la prima volta dopo diversi anni, il fronte musicale un aspetto secondario e l’aspetto emotivo che porta alla creazione delle sue meravigliose canzoni la priorità assoluta; rendendo le emozioni della cantante una prerogativa. The World’s a little blurry è un’opera meticolosa, da recuperare assolutamente, specie dagli appassionati della carriera della prodigiosa stella statunitense.

About the Author

Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.