5 villain horror basati su persone realmente esistite

Alfred Hitchcock: 3 classici da vedere del maestro della suspense

Gli horror più fenomenali trasportano gli spettatori lungo montagne russe emozionali da brivido. Le persone gridano, tremano dalla paura, rimangono col fiato sospeso per intere scene, in cui gli amati protagonisti provano a nascondersi disperatamente dai loro temibili aguzzini. Alla fine di un film horror appassionante, il pubblico tira un sospiro di sollievo, ma quali sono le regole d’oro per una pellicola dell’orrore da crepacuore? Ovviamente, un film del genere dev’essere terrificante, la regia magistrale e le prove attoriali profondamente sentite.

C’è qualcosa, però, che riesce a coinvolgere lo spettatore più di tutto ed è quando gli antagonisti sono basati sui profili di menti criminali realmente esistite. Questo, è un tratto comune delle opere più iconiche. It deve il suo successo ai deprecabili atti di John Wayne Gracy che rapì, torturò e uccise oltre 33 giovani, Colqhoun non era altri che Alfred Packer, meglio conosciuto come il cannibale del Colorado. In questa classifica, vi presentiamo 5 villain horror ispirati da uomini orribili realmente esistiti.

Wolf Creek – Mick Taylor

Dopo che i turisti Liz, Kristy e Ben comprano un furgone per attraversare la Great North, i tre viaggiatori si perdono tra le lande australiane. Liz e Kristy incontreranno il loro destino avverso a causa del terrificante killer Mick Taylor, che torturerà con orrenda efferatezza le due protagoniste. Ben riuscirà a scappare dalla morte, pur superando innumerevoli peripezie. Dopo essersi risvegliato crocifisso, intrappolato in una miniera con due rottweiler feroci, il turista riesce a salvarsi quando Mick Taylor si assenta per cacciare altri umani. Il suo personaggio è ispirato da tre killer realmente esistiti. Su tutti, Ivan Miliat, l’assassino dei turisti. In 4 anni, Miliat ha ucciso sette viaggiatori, nascondendone i corpi nella Balnglo State Forest australiana. Bradley Murdoch e Peter Falconio hanno contribuito ai tratti più instabili della vena omicida di Taylor.

Psycho – Norman Bates

Il cult diretto da Alfred Hitchcock del 1960, verte sulle vicende di Norman Bates, un uomo schizoide, spaventosamente assetato di sangue. In un rush omicida, Bates incrocia i suoi passi con quelli di Marion Crane, una donna impaziente di incontrare il compagno che, sfortunatamente, decide di passare una notte nel motel gestito da Bates. La scena dell’assassinio in doccia è il maggiore highlight della pellicola, pur non mancando di un fatale plot twist posto alla fine che, a tutt’oggi, fa accapponare la pelle. Norman, chiaramente affetto da disordini mentali relativi ai genitori e, in particolare, alla madre, mummifica la sua nel film.

Ed Gein, che ispirò diversi personaggi fondamentali per la storia dell’horror, era meglio conosciuto come lo smembratore di Plainfield. Gein era solito costruire capi d’abbigliamento con la pelle delle sue vittime. Alla morte della madre, a cui era particolarmente legato, tessé con la pelle di coloro che aveva ucciso un abito da donna per potersi travestire da lei.

Il Silenzio Degli Innocenti – Buffalo Bill ed Hannibal Lecter

Analizzare Il Silenzio Degli Innocenti è un compito davvero difficile. L’horror vincitore agli Oscar segue le vicende di un cadetto dell’FBI che chiede aiuto ad un killer cannibale per mettersi sulle tracce di un altro assassino seriale: Buffalo Bill. Il prigioniero Hannibal Lecter sarà interrogato ripetutamente dall’agente, ossessionato dalla ricerca di Bill. Lecter offre il profilo dello psicopatico in cambio di una migliore sistemazione in galera. Il prigioniero spedirà il cadetto lungo un cammino tortuoso, durante il quale Bill ucciderà a sangue freddo decine di giovani donne. Non solo Ed Gein, ad ispirare il profilo di Buffalo Bill anche Ted Bundy, il cui modus operandi risulta davvero simile, così come quello di Gary Heidnik che intrappolava le sue vittime in una cantina. Per quanto riguarda Hannibal Lecter, invece, le sue vicende affondano le radici nella storia di Dr. Trevino, un prigioniero messicano che pugnalò, dissanguò e trucidò la sua compagna.

La Ragazza Della Porta Accanto – Ruth Chandler

Da non confondere con la pellicola omonima nel 2003, La Ragazza Della Porta Accanto è tra i film più disturbanti in classifica. Riadattamento del libro di Jack Ketchum, il film segue le vicende di Meg e di sua sorella diversamente abile. Le due si trasferiscono dalla zia, Ruth Chandler, che vive con i suoi tre figli, dopo la morte dei loro genitori. Ruth proverà insano piacere nell’abusare della nipote più grande, incoraggiando i suoi figli e i bambini del vicinato ad aggredirla con estrema violenza. La pellicola si rivela nauseante a dir poco, ispirandosi all’esperienza di Sylvia Likens. Il personaggio di Ruth Chandler riprende la figura di Gertrude Baniszewski, assassina della nipote, Sylvia che, nel tentativo di risparmiare la sorella minore, si immolò agli abusi della zia e del feroce vicinato.

The Town That Dreaded Sundown – Phantom

Lo slasher del ’76 si concentra sui famigerati attacchi del “Fantasma”, commessi nella cittadina di Texarkana. L’aguzzino, un uomo mascherato con un sacco bucato ad altezza occhi, si macchiò dell’omicidio di decine di giovani, adescati lungo la strada nelle loro auto. Il Fantasma fu scovato con grande difficoltà, mentre la città versava nel panico più totale. La pellicola si ispira alle medesime vicende accadute realmente nella cittadina durante la primavera del 1946, quando otto giovani furono brutalmente uccisi dalla misteriosa figura incarnata da un uomo di nome Youell Swinney.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.