I finali più attesi dei film mai accaduti

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Non c’è bisogno di essere esperti dello schermo d’argento per sapere che un finale può distruggere o sancire il successo di una pellicola. Riuscire a chiudere un film, anche quando il tenore generale dell’opera non era dei migliori, può permettergli di essere rivalutato anche sul breve periodo. Sbagliarlo, al contrario, può compromettere anche la buona riuscita di un prodotto intenso fino all’ultimo istante, ma rovinato proprio lì. Alcuni finali dei film sono più attesi dei film stessi.

Per questo motivo, non c’è niente di peggio di un film per il quale si prospetta una ending che, alla fine, non viene rispettata, portando il lungometraggio ad assumere una piega completamente diversa. A volte, le nostre aspettative possono essere sovvertite in meglio. Ne sono un esempio film come Captain America: Civil War, che avrebbe potuto condurre alla fine dell’Universo Cinematografico di riferimento e che, alla fine, si è rivelato soltanto un modo ulteriore per aumentare la caratura ed il pathos del progetto nel complesso.

Insomma, un finale stravolto non è sempre un male, ma talvolta, può rappresentare la fine concettuale di un’opera. Per questo motivo i registi e gli sceneggiatori devono prestare moltissima attenzione agli ultimi atti delle opere che firmano. In questa classifica, vi presentiamo alcuni finali dei film mai realizzati, nonostante fossero attesissimi. Parleremo, di fatto, di progetti le cui ending si preannunciavano spettacolari, gratificanti, a tratti sorprendenti e che, alla fine, non hanno mantenuto le promesse fatte in precedenza.

The Dark Knight Rises

La pellicola diretta da Christopher Nolan tocca tematiche particolarmente oscure e delicate, una spanna sopra i toni, già seriosi ed oscuri che gli altri due film del regista dedicati a Batman tocca. Alla fine del lungometraggio, il Cavaliere di Christian Bale si sacrifica per salvare Gotham, usando il suo jet per trasportare una bomba ai neutroni via dalla baia, per farla esplodere al largo e, apparentemente, ucciderlo. Per un momento, gli spettatori credono alla scomparsa epica del Crociato incappucciato, credendo a pieno nel suo gesto eroico finito in tragedia.

Il montaggio seguente mostra l’ammirazione della città a seguito del sacrificio di Batman, con l’Alfred di Michael Caine che affronta il “fallimento” nel prendersi cura di Bruce, come promesso ai suoi genitori e con John Blake che si dimette dalla polizia di Gotham per portare avanti l’eredità di Batman. Si tratta di un istante tremendamente intenso, bruciante e perfetto per la storia dark del Cavaliere Oscuro. Ciò nonostante, Nolan perde coraggio, decidendo, in ultima istanza, di non uccidere Bruce, rivelando, invece, che egli sia vivo e vegeto a Firenze, accompagnato dalla Selina Kyle di Anne Hathaway, facendo tirare un sospiro di sollievo ad Alfred.

In molti hanno perdonato il dietro front di Nolan, non solo per l’esplosività della trilogia, divenuta immediatamente un cult della cinematografia d’azione, ma anche vista la sofferenza affrontata dal personaggio di Christian Bale nei tre film. Insomma, uno storytelling positivo sembrava mancare in una trilogia, magari, eccessivamente oscura e catastrofica. A dispetto di alcuni finali travisati, quindi, su questo si può facilmente chiudere un occhio.

Once Upon A Time In Hollywood

Una delle scene più memorabili dall’ultimo lungometraggio di Quentin Tarantino vede il Cliff Booth di Brad Pitt avere uno scontro non proprio amichevole con Bruce Lee, interpretato da Mike Moh. La sequenza finisce con Lee sconfitto, destando non poche controversie con la famiglia del vero artista marziale scomparso. Ovviamente, la scena è circondata dal mistero, con Tarantino che non ha mai realmente chiarito se i fatti fossero avvenuti realmente o se fosse tutta una fantasia dell’aitante stuntman.

In un’altra scena, Lee viene visto insegnare le arti marziali a Sharon Tate, interpretata da Margot Robbie. Questa sequenza pone le basi per un potenziale stravolgimento del terzo atto, qualcosa di particolarmente atteso dal pubblico. Dopotutto, visto che, con Bastardi Senza Gloria, Tarantino riscrisse la storia moderna con Hitler bruciato vivo in un cineteatro, in molti credettero che il massacro di Cielo Drive sarebbe potuto essere evitato con Bruce Lee a riscattarsi dopo la sconfitta contro lo stuntman, salvando tutti.

In questo modo, la stessa storia di Sharon Tate, particolarmente drammatica, sarebbe potuta essere riscritta in maniera molto più felice. Alla fine, però, i ruoli di Lee a Tate si rivelano sorprendentemente brevi, coi killer che vengono inceneriti da Leonardo DiCaprio, ossia Rick Dalton. Il finale del film è comunque spettacolare e scioccante, per certi versi, nonostante vedere Bruce Lee e Sharon Tate lanciarsi in un action movie nella vita reale sarebbe potuto essere ancor più controverso e sensazionale.

Rampage – Furia Animale

Pellicola del 2018 da vedere con assoluta leggerezza e senza aspettative in cui The Rock lotta al fianco di un gorilla gigante contro un coccodrillo ed un lupo di altrettanto elevata stazza. Tutti avrebbero voluto l’attore trasformarsi, a sua volta, in un gigante e, poco prima dell’atto finale, i fan pensarono che sarebbe stato possibile. Ciò nonostante, alla fine, The Rock rimane normale, destando il disappunto degli spettatori, in ogni caso intrattenuti da una pellicola senza troppe pretese.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.