Marvel Cinematic Universe: la classifica della fase 3

Ecco la classifica della fase 3 del MCU

La fase 3 della Marvel è la finalizzazione di una linea editoriale volta alla messa in scena della distruzione. Thanos è il villain promesso e decantato nelle precedenti due fasi, ma qui è l’incarnazione di un’ideologica ben precisa e assolutamente pericolosa. Prima di arrivare, però, ai due film corali degli Avengers, ci si arriva molto gradualmente e c’è anche un film diverso dai due grandi kolossal a chiudere questa fase. I titoli della fase 3 sono ben 11, e dunque può essere utile dargli un ordine in base alla qualità: ecco la classifica, dal peggiore al migliore, dei film della fase 3 dell’MCU.

11) Thor: Ragnarok, di Taika Waititi – 2017

Il peggiore in assoluto, finisce dritto in fondo alla seguente classifica per tantissimi motivi. Se dal punto di vista tecnico e registico regala sequenze d’impatto, il Thor e l’Hulk “colorato” di Taika Waititi prende una piega diversa che è tutt’altro rispetto a quanto visto finora. I personaggi sono ridicolizzati fino all’esasperazione, con battute molto spesso volgari e fuori luogo, una comicità puerile e demenziale che punta ad un target decisamente bambinesco. Davvero era necessario inserirne il cui soggetto è l’organo riproduttivo del Gigante Verde? Il Dio del tuono è schiavo dell’elettricità ma riesce a tenere testa ad Hulk in uno scontro da gladiatori. Il controsenso è costante, Waititi non riesce a tenere a bada ciò che mette in scena, per quanto la battaglia finale sia anche resa bene; Hela è un villain decisamente sprecato, così come il Grande Maestro è francamente incomprensibile.

10) Ant-Man and the Wasp, di Peyton Reed – 2017

Qua si tratta di uno dei film riempitivi, che non tradisce la linea editoriale, questo è da specificare. Eppure Ant-Man and The Wasp è un “racconto senza racconto”, piegato su sé stesso e perso in lungaggini che non giovano allo sviluppo degli eventi e dei personaggi, si prosegue per sommi capi senza una vera direzione. La chimica tra i due eroi è probabilmente l’elemento migliore di tutta la pellicola, insieme al sapiente uso dell’azione, forse ancor più del primo. Qui si conoscono le regole e si esagera anche con oggetti ridimensionati. La scena dopo i titoli di coda è inquietante preambolo ad Endgame.

9) Spider-Man: Homecoming, di Jon Watts – 2017

Il primo capitolo di Spider-Man al cinema targato Marvel Studios/Disney manca di conflittualità, e quando c’è è tremendamente banale. Il rapporto tra Peter e Stark è ridotto a due scene retoriche e pressoché inutili; il dramma dell’Uomo Ragno è ridotto all’osso, sin troppo schiavo del sotto genere teen presentato nel film. Infatti, tutta l’opera sembra un episodio allungato di Hannah Montana. Il villain, l’Avvoltoio, è però interessante nelle motivazioni e nell’interpretazione di Michael Keaton.

8) Black Panther, di Ryan Coogler – 2017

L’entrata in scena dell’eroe mascherato da pantera della realtà wakandiana è abbastanza pigra, mette in scena i topoi del genere senza particolar estro. Soprattutto la regia risulta scarna, privata di ogni possibile intuizione per scemare in scontro fisici montati in modo assolutamente confuso. Il villain macchiettistico, interpretato da Michael B. Jordan, un attore che sembra non aver ancora deciso cosa fare da grande, è probabilmente l’elemento più interessante seppur lineare. L’ideologia che presente è credibile sin dal primo momento, ma lo scontro con il cugino T’Challa non gli rende per niente giustizia. Almeno la sceneggiatura è ben scritta pur essendo semplice, talvolta banale negli espedienti narrativi. La colonna sonora vince su tutto.

7) Spider-Man: Far from Home, di Jon Watts – 2019

Ultimo film della fase 3, ancora una volta all’insegna della banalità e dalla mancanza di idee. Si respira di più il dramma appartenente al personaggio di Spider-Man, ma è ancora lontano dalla sua originale atmosfera e importanza. L’aspetto teen è fin troppo invadente anche in questo secondo capitolo, e Mysterio è un villain banale, poco credibile, senza mordente, e quasi incomprensibile nelle motivazioni. La scenografie posticce in giro per l’Europa, servono solo a spostare l’attenzione dagli effetti speciali poco brillanti. Un passo avanti rispetto al precedente, anche per la proposta di comicità, ma un passo indietro sul villain.

6) Captain Marvel, di Anna Boden, Ryan Fleck – 2019

L’introduzione dell’eroina nell’universo Marvel è tra le più belle delle origin story presentate fino ad ora, e per questo merita di essere inserita tra i migliori film nella classifica della fase 3 del MCU. Il personaggio è un perfetto ponte tra l’individualità ed il senso della comunità: nel primo caso Captain Marvel va in cerca di risposte sulle proprie origini, cercando di ricostruire un passato andato perduto mentalmente e forse fisicamente; nel secondo, è il rapporto che si viene a creare con gli Skrull a dimostrare come il singolo possa fare la differenza per l’accettazione globale portata non solo dall’empatia, ma anche dalla valorizzazione delle azioni.

5) Captain America: Civil War, di Anthony e Joe Russo – 2016

La parte migliore della chiusura della trilogia su Captain America, è il discorso politico imbastito tra i protagonisti e membri degli Avengers, che hanno nel frattempo reclutato Ant-Man e Spider-Man, divisi tra le due fazioni. Il motivo scatenante è il controllo dei supereroi, da registrare al governo che automaticamente ne diventa capo. Mentre Stark e Natasha si dimostrano inclini al progetto proposto dal generale Ross, Cap ed il suo team non gradiscono l’eventuale accordo per non essere controllati da nessuno. Hanno sempre fatto tanto per il mondo, dunque anche se c’è la distruzione degli edifici o di altri monumenti, è un’eventualità da poter accettare rispetto alla possibile cancellazione del pianeta. Infatti, è probabile che Iron Man sia mosso dai sensi di colpa per la creazione di Ultron, e gli accordi vengono denominati di Sokovia, città protagonista del film precedente sugli Avengers. Lo scontro psicologico, prima che fisico, passa per la verità sul Soldato d’Inverno, qui villain apparente che aggiunge quel tocco di spionaggio alla pellicola. Zemo è un depistatore, molto interessante le motivazioni dietro le sue azioni, oltre la mera vendetta.

4) Doctor Strange, di Scott Derrickson – 2016

Uno dei migliori film origin story in assoluto, il nuovo personaggio introdotto nel film è semplicemente magnifico sia per caratterizzazione che per sviluppo, partendo dalla debolezza mentale ed emotiva, giungendo ad una differente presa di coscienza. Ma soprattutto sono le intuizioni visive a primeggiare, perché il primo capitolo su Doctor Strange riesce nell’intento di presentare la magia ai fan della Marvel, finendo di diritto tra i migliori film nella classifica della fase 3. Il villain è un contorno quasi di troppo, e questo è un problema relativamente in un film costruito così bene: il vero conflitto è interiore a Strange.

3) Avengers: Endgame, di Anthony e Joe Russo – 2019

La conclusione del percorso ma non della fase 3, poiché come già scritto in precedenza è un altro film ben più indietro nella suddetta classifica, a porre fine alla terza fase dell’MCU. Eppure, la coralità viene messa in scena in un climax finale che prende vita dalla speranza di modificare il corso del tempo, viaggiando al proprio interno come in tanti altri film citati dai personaggi stessi. La comicità, mai come in questo caso, non risulta fastidiosa. Ad avere la meglio sono i momenti drammatici, caricati di pathos nelle buone interpretazioni e nella colonna sonora malinconica per tutta la prima parte, composta da Alan Silvestri. C’è tantissima epica, e tra le migliori scene è impossibile non citare la battaglia finale ed il sacrificio toccante di Tony Stark, qui diventato anche padre e finalmente maturato a tal punto da rinunciare alla cosa più preziosa che ha: la figlia.

2) Avengers: Infinty War, di Anthony e Joe Russo – 2018

L’inizio del declino, la prima parte del film conclusivo degli Avengers risulta più accattivante nonostante manchi la battaglia finale presente nel successivo, ma l’epica ed il pathos sono tutt’altro che assenti. L’amore e le relazioni contraddistinguono gli esseri viventi, alieni o umani che siano, e il delicato rapporto tra Peter Quill e Gamora ne è la piena dimostrazione; ma anche una relazione genitoriale come quella tra Peter Parker e Stark è un amore, pur essendo diverso. L’elemento più calzante non è la rivincita di Thor, poi persa nel capitolo successivo, ma è l’incredibile ideologia empatica cucita su Thanos, il miglior villain del MCU. La sua volontà è creare equilibrio nell’Universo, e la guerra indotta dall’entrata in possesso delle gemme, è una prova della sua potenza fisica (sin dall’incipit, dove accartoccia Hulk) e della sua determinazione, pronto a sacrificare anche la figlia (come Stark poi) pur di concretizzare le proprie volontà. Le sequenze d’azione e gli effetti visivi, sono due componenti fondamentali, così come la colonna sonora di Alan Silvestri. Tra il meglio di tutto il Marvel Cinematic Universe, sia i citati aspetti visivi che il film in toto.

1) Guardiani della Galassia vol. 2, di James Gunn – 2017

Il primo nella classifica dei migliori film della fase 3 del MCU, non può che essere il secondo capitolo sui Guardiani di James Gunn. Ancora una volta è la genialità del registra a dimostrare come si può girare un film standard per i canoni Marvel, ma valorizzato dalla capacità di scrittura e di maturità per quanto riguarda lo sviluppo dei personaggi. In tal caso, anche il villain è ancor più sfaccettato e inquietante di Ronan l’accusatore, visto nel film precedente: Ego è un padre biologico che dà vita per sé stesso, lasciando morire i soggetti dai quali trae linfa vitale. Un aspetto clamorosamente maturo se associato alla metafora incorporata alla narrazione, ossia la divisione di Peter tra il padre naturale e quello putativo, perso poi sul finale e commemorato in una sequenza semplicemente toccante, sincera e significativa. Inoltre, se tutto questo non bastasse, l’azione è ancor più divertente e ponderata sulle abilità dei personaggi, qui conosciuto ancor di più. L’intrattenimento è assicurato, le risate, per una volta in un film Marvel, pure! Ma non solo, a questo va aggiunta la commozione per la riflessione imbastita da Gunn e i suoi interessantissimi Guardiani, che salvano il mondo letteralmente da un pianeta.

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Christian D'Avanzo
Cinefilo dalla nascita e scrittore appassionato. Credo fermamente nel potere dell'informazione e della consapevolezza. Da un anno caporedattore della redazione online di Quart4 Parete, tra una recensione e l'altro. Recente laureato in scienze della comunicazione - cinema e televisione presso l'università degli Studi Suor Orsola Benincasa.