Sam Raimi non fu la prima scelta per dirigere Spider Man

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La trilogia di Spider Man diretta da Sam Raimi ha cambiato per sempre il modo di concepire il cine-comic. La saga, iniziata nel 2002 e basata sul celeberrimo personaggio omonimo dei fumetti Marvel ideato da Stan Lee, ha riscosso uno straordinario successo tra pubblico e critica e, ad oggi, continua ad essere ricordata con affetto dagli appassionati, nonostante la caduta di stile che, secondo molti, il terzo film abbia rappresentato. Lo Spider Man di Tobey Maguire risulta, a tutt’oggi, iconico con il ruolo radicato profondamente nel background del premiato attore, ancora preferito da molti irriducibili aficionados. La direzione del maestro dell’horror Sam Raimi impreziosì l’opera al punto da diventarne il segreto del successo. Eppure, il regista non fu la prima scelta per sedere dietro la cinepresa. Sony, infatti, passò al vaglio ben 18 film-maker prima di esprimere una preferenza per Raimi.

Spider Man e Sam Raimi, ecco come andarono le cose

Fu un vero e proprio apripista per le pellicole che, da oltre un decennio ormai, portano l’Universo Cinematografico Marvel in vetta al boxoffice uscita dopo uscita. Una serie di pellicole ricche di sfaccettature, dalla durata pressoché considerevole, che permise agli spettatori di entrare in totale sintonia con l’impacciato Peter Parker ed il suo amato/odiato alter-ego da Uomo Ragno. Ambientazioni ed effetti favolosi per l’epoca ed interpretazioni intrise d’emozione non avrebbero lasciato il segno da sole. Per Sam Raimi, da sempre considerato un fuoriclasse del cinema horror, creare una pellicola supereroistica dalle arcaiche definizioni sarebbe stato impossibile. Fu proprio la sua impronta eclettica, infatti, a decretare lo sconfinato successo della trilogia.

I film di Spider Man da lui diretti avevano tutto ed erano adatti a tutti. La figura del supereroe era ben in vista, senza mai lasciare in secondo piano i drammi dell’uomo oltre la maschera. Una relazione sin dall’inizio tormentata, il dolore per la perdita che ha fatto versare fiumi di lacrime sulle pagine dei fumetti dedicati a milioni di appassionati e botte da orbi, quasi da fare invidia ad alcune delle pellicole del moderno franchise Marvel.

Insomma, gli Spider Man di Sam Raimi avevano dalla loro una formula perfetta, che gli valse, per il primo film, 100 milioni di dollari solo nel primo weekend. Intervistato da Variety, a 20 anni dal primo film, però, Sam Raimi ha rivelato il dietro le quinte dell’inizio del suo sodalizio con Marvel, dicendo: “Erano circa 18 i registi che Sony avrebbe preferito. Josh Donen era il mio agente e mi disse la verità senza troppi giri di parole. Volevano essere onesti con me e io risposi che per me andasse bene essere il diciannovesimo”.

Chi erano i registi designati da Sony prima di Raimi?

Come detto, era particolarmente fitta la lista di registi designati che precedevano il nome di Sam Raimi. Un elenco che comprendeva nomi altrettanto altisonanti come quello di Tim Burton e, ancora, Michael Bay, Roland Emmerich, Barry Sonnefeld, Ang Lee, Chris Columbus, M. Night Shyamalan e Jan De Bont. Alla fine, Sony selezionò Raimi non solo per il suo humour unico o per il suo stile visivo fuori dal comune, ma soprattutto per la sua straordinaria attitudine dietro la cinepresa che, gli appassionati del mondo Marvel, avranno modo di rivedere per il prossimo film di Doctor Strange.

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Claudio Pezzella
Studente in culture digitali e della comunicazione. Articolista specializzato in contenuti a tema culturale. Appassionato di cinema, serie TV, musica ed arte in ogni sua forma.