The Last Of Us: che cosa aspettarsi dalla serie su HBO?

The Last Of Us data di uscita della serie tratta dal videogioco che cosa aspettarsi dalla serie HBP

L’annuncio di The Last Of Us attraverso una data ufficiale dell’inserimento del prodotto sulla piattaforma di HBO ha costituito, sicuramente, una grande notizia per i fan del prodotto seriale, che adatta il primo videogioco della saga ideata da Neil Druckmann. Benché sia relativamente recente, The Last Of Us ha già fatto la storia del videogaming, attraverso una tipologia di narrazione e di gameplay che hanno conquistato i videogiocatori di ogni genere gusto. Per questo motivo, la serie in questione rappresenta sicuramente una grande opportunità di adattare il prodotto, attraverso una narrazione che si sa già essere convincente ma che, allo stesso tempo, sarà costantemente oggetto del giudizio comune, in virtù dei continui riferimenti al titolo. Che cosa aspettarsi, dunque, da The Last Of Us, la serie che sarà presente su HBO?

The Last Of Us: la narrazione post-apocalittica di Neil Druckmann

Di base, The Last Of Us non si presenta attraverso un’idea di fondo originalissima, per quanto la concretizzazione di questa stessa sia semplicemente perfetta. Il mondo di The Last Of Us è post-apocalittico, determinato da una pandemia che ha ucciso gran parte della popolazione mondiale e ha generato il proliferare di creature infette, che decimano costantemente il numero di essere umani. In questo contesto, Joel ed Ellie compiono un vero e proprio viaggio della speranza, che potrebbe determinare il salvataggio dell’umanità e l’identificazione di una cura: Ellie, infatti, è immune e gli studi sul suo cervello potrebbero determinare la creazione di un antidoto. Di fronte alla scelta di rinunciare ad Ellie, però, Joel – che ha già perso sua figlia a causa del virus – decide di salvare la ragazza, apparentemente sacrificando il mondo.

Sulla base di queste considerazioni, si può sottolineare più nel dettaglio quale sia l’enorme potenziale narrativo di un prodotto che sfrutta a pieno l’idea di rappresentazione post-apocalittica. Ogni dettaglio, nel videogioco, è perfetto, sia nella rappresentazione degli infetti che popolano il mondo, sia nella caratterizzazione personalistica dei protagonisti. The Last Of Us era stato già pensato in quanto adattamento scritto proprio da Neil Druckmann e prodotto da Sam Raimi, ma il progetto non si concretizzò.

Che cosa aspettarsi dalla serie The Last Of Us

The Last Of Us attinge sicuramente da una fanbase importantissima, che ha decretato l’incredibile successo del videogioco: questo elemento, chiaramente, presenta i suoi vantaggi e i suoi svantaggi; se, da un lato, si potrà contare su un potenziale pubblico elevatissimo, è pur vero che gli spettatori si immagineranno attenti ad ogni minimo particolare presente all’interno della serie The Last Of Us. Di sicuro, non ci si aspetta una trasposizione fedele al 100% di ognuno dei dettagli presenti all’interno del videogioco, per un motivo molto semplice: il titolo è in terza persona e permette, naturalmente, di vivere l’alternarsi tra i personaggi in diversi momenti del videogioco. La serie dovrà riproporre le narrazioni in una chiave rappresentativa differente, dovendo necessariamente aggiungere – o uniformare a standard rappresentativi seriali – alcuni elementi che saranno presenti all’interno della serie.

Altro punto riguarda chiaramente le interpretazioni di Pedro Pascal e Bella Ramsay: i fan hanno lodato la somiglianza con i protagonisti del videogioco in alcune immagini della serie, nonostante non debba essere questo l’elemento considerevole per quel che concerne la resa attoriale dei due. L’attore cileno (Narcos, Il Trono di Spade, The Mandalorian) è noto per le sue enormi qualità interpretative, mentre per l’attrice de Il Trono di Spade c’è chi ha più dubbi a proposito della sua possibile resa. L’elemento che maggiormente definisce il videogioco The Last Of Us è il profondo approfondimento della personalità e del carattere dei due protagonisti; Joel è un uomo schivo, che rifiuta inizialmente il contatto con Ellie in virtù del suo dolore per la perdita della figlia Sara. Ellie, invece, è la persona che conserva il segreto più importante nella narrazione di The Last Of Us, oltre che ironica e bisognosa di un riferimento che le permetta di esistere a seguito di una vita di privazioni e abbandoni.

Grande elemento di dubbio è rappresentato anche dalla possibile narrazione di Left Behind, lo spin-off di The Last Of Us che permette di approfondire parte della storia di Ellie, che viene a contatto con il virus per la prima volta scoprendo di essere immune; non si sa se questa narrazione, piuttosto breve, sia inclusa in termini di flashback o completamente rimossa dagli autori di The Last Of Us, che procederanno attraverso narrazioni più didascaliche in tal senso. Infine, merita di essere citato forse l’elemento più considerevole tra quelli che danno un’idea di che cosa sarà la serie su The Last Of Us su HBO: la colonna sonora è curata da Gustavo Santaolalla, già ideatore della celebre soundtrack del titolo e riconoscibile anche nel mondo del cinema (sua la splendida colonna sonora di I segreti di Brokeback Mountain). Insomma, ci si aspetta sicuramente una grande qualità e una grande cura di un prodotto su cui HBO punta molto, così come per le narrazioni di House of the Dragon ed Euphoria, per quanto il timore di osservare una narrazione troppo estranea ai caratteri del videogioco esista. Sarà fondamentale, affinché il prodotto sia riuscito, elevare lo spirito di rappresentazione post-apocalittica, che il videogioco tratta attraverso un tono altissimo.

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Bruno Santini
Laureando in comunicazione e marketing, copywriter presso la Wolf Agency di Moncalieri (TO) e grande estimatore delle geometrie wesandersoniane. Amante del cinema in tutte le sue definizioni ed esperto in news di attualità, recensioni e approfondimenti.